19-04-2007
SOPOR AETERNUS & THE ENSEMBLE OF SHADOWS
"Les Fleurs Du Mal"
(Apocalyptic Vision/Audioglobe)
Time: (75:37)
Rating : 8
Ogni nuovo disco di Sopor Aeternus è un evento, non solo per i devotissimi fan ma anche per i collezionisti, visto che Anna-Varney da un po' di tempo pubblica le sue release in lussuose (e costose) edizioni sia su CD che in vinile, ovviamente limitate e contenenti vari 'feticci' dedicati a questa oscura ed ambigua creatura. Per il nuovo "Les Fleurs Du Mal" le opzioni sono due: la prima consta di un (pesantissimo) box limitato a 2000 copie che include CD, libro fotografico con lyrics, maxi-cartolina autografata e un manga in inglese (!!!) interamente dedicato alla titolare unica del progetto; l'altra edizione è invece costituita da un doppio vinile limitato a sole 900 copie con artwork differente. Insomma, c'è da essere soddisfatti anche in questa occasione, anche se a livello musicale non si sono ripetuti gli interessanti sviluppi che avevano contraddistinto il magnifico "La Chambre D'Echo", un album perfetto, in continua evoluzione ed addirittura segnato da piccole intrusioni elettroniche. Anna-Varney si è 'accontentata' di ripetere una formula già collaudata con il recente mini-CD "Flowers In Formaldehyde", dove trovano grande spazio ariose soluzioni sinfoniche, spesso ritmate e a tratti pompose, una strada decisamente lontana dalle tentazioni 'ambient-medieval' del vecchio repertorio o dalle mortifere ed esoteriche song di "Dead Lovers' Sarabande" (prima e seconda parte). Convincono le vocals, sempre variegate e teatrali, perfettamente complementari al materiale musicale proposto; gli otto minuti di "Always Within The Hour" testimoniano al meglio quanto detto, ma l'episodio più entusiasmante è la breve ma intensa "La Mort D'Arthur", nella quale i cori svolgono un ruolo primario, esaltando il contenuto fiabesco della composizione. Bene anche "In Der Palästra", fragile e malinconica, mentre sorprende e spiazza la cover di "Bitter Sweet", un classico dei Roxy Music qui completamente decostruito e ricostruito attraverso lo stile Sopor Aeternus...sembra quasi di ascoltare un musical barocco! La seconda parte del lavoro è molto articolata (sempre ottimi gli arrangiamenti orchestrali, ascoltatevi la perla "Shave, If You Love Me"), ma un paio di song si dimostrano al di sotto delle aspettative (la title-track, che non riesce a decollare a dovere, e la conclusiva, interminabile, "The Virgin Queen"); tutto ciò, comunque, non va ad inficiare la qualità complessiva dell'opera, che ancora una volta esalta l'originalità e la classe di questo assurdo ed affascinante personaggio. Mettetevi i soldi da parte e fateci un bel pensierino...
Chemnitz
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