11-06-2010
DEMIAN CLAV
"Nightfall Prayers"
(Cykxincorp Records)
Time: (53:46)
Rating : 7.5
Il primo suono che si avverte è una vibrazione, ripresa pari pari da "Foxy Lady" di Hendrix, poi annegata nel silenzio e negli spoken-word. Ma nessun altro indizio potrebbe essere più fuorviante, poiché la reale natura del progetto è ben altra. I Demian Clav si sono formati nel 2006 a Nantes, Francia, dalla mente di LSK (voce ,tastiera e chitarra ritmica ) e Aurélien Chevalier (chitarra solista), che però lasciò la band circa tre anni dopo. Furono poi Antonin Faurel e Wehwalt (bassista), Xandr, JP, Chris (batterista) e Simon Garot (chitarra) a raggiungere in corsa la band in qualità di collaboratori. E questa è una delle due opere nate nel 2009: difficile tracciarne le coordinate precise, se non per definirla come una sorta di teatrale atto gotico che pesca sapientemente tra musica classica, folk, la facciata più mistica dei Dead Can Dance ed un tocco di alternative rock (il pulsante finale dell'opera). LSK è il deux ex machina del progetto, avendo firmato praticamente quasi tutto il disco (eccetto due brani), ed accompagna il lettore/ascoltatore attraverso le 14 stanze senza tetto con il suo timbro oscillante tra l'ultimo Brendan Perry e il Waters del periodo "The Final Cut" ("Earlinger Lake"). Ove si possono avvertire rumori di fondali marini, vibrazioni ("White Evening" scivola via anche verso l'ambient) e dialoghi, mentre la musica prosegue nel recitarvi. Alle strutture maggiormente folk va il plauso più scrosciante: sono leggiadri gioiellini pezzi quali "Threshold" ed "Ex Oriente Lux", accompagnati da una flebile chitarra di serafico abbandono o da tenui arpeggi scanditi. La drammaticità si erge sovrana nel pentagramma a tinte sempre varie e particolareggiate, sussurrata tra violini in tensione con l'aria ("H. Castle Graveyard") o resa epica da organetti ecclesiastici innestati a mò di pianoforte ossessivo ("Time Execution"). Quattordici stanze senza un vero edificio, ma ognuna sicuramente accogliente per chi ama il volto oscuro della darkwave più sofisticata, come quella di Edward Ka-Spel e soci. Ora l'ultima 'preghiera' è quella della vostra curiosità: fate che sia soddisfatta.
Federico Francesco Falco