04-01-2010
DIE PERLEN
"Zehn"
(Fire!Zone Records)
Time: (71:04)
Rating : 7
Ha il sapore di artigianato bavarese (i Die Perlen provengono da Norimberga) la nuova release del duo tedesco. Musica immediata e godibile in tutte le tracce, caratteristica che già parlando di "Szenenwechsel", cronologicamente ultimo album inedito prodotto, e dell'EP che ha preceduto "Zehn", "Stadt.EP", abbiamo evidenziato. Suoni semplici di chitarra e tastiera accompagnati dalla batteria e spesso dalla voce invitante di Katja, a volte da quella di Ferdinand, impegnato per lo più nella 'macchinazione' del suono. "Zehn" non è un album inedito, a parte due tracce, bensì un cammino a ritroso nel tempo per festeggiare i dieci anni di attività del duo, partendo da prima che i Die Perlen solcassero le porte della label affiliata al gruppo Black Rain, ed ascoltarlo significa intendere a 360 gradi la musica prodotta in otto anni di attività, dal primo EP autoprodotto "Grauer Stern", percorrendo gli anni di anonimia (almeno nei confini al di fuori della Germania) fino all'esplosione immediata avuta con la pubblicazione di "Szenenwechsel", primo impegno prodotto dalla Fire!Zone. Da lì le vendite, le chart, i tour e le innumerevoli apparizioni, almeno all'interno dei propri generosi confini, sui palchi. La soluzione che abbiamo già evidenziato è la semplicità 'teuto-wave', e se in sede di critiche precedenti (pensando alle ultimissime produzioni) il sapore Sigue Sigue Sputnik era forte tra i solchi, in quest'antologia ben curata il filo che lega la produzione negli anni riporta il ricordo agli X Mal Deutschland degli ultimi lavori, eredità pesante ma fascinosa da proseguire. Proprio la voce di Katja assomiglia alla dolcezza dell' accento di Anja Huwe nella difficile ricerca di dare languidità alla lingua germanica, nel momento in cui viene adottata nel canto. Proprio una delle tracce inedite di "Zehn" esprime al meglio questa raffinata modalità, "Allein Sein". L'uso della parola diventa nenia che si culla nella canzone esaltando un trend che sembra prevalere nelle ultime produzioni, e ci piace che l'electro-punk del duo scorra invece verso un tipo di melodia più intimista, alternata alle ballate schizoidi. Nelle diciannove tracce dell'album, quindi, un cammino spesso divertito e divertente dove incontrare i brani che hanno reso famosa la coppia di Norimberga, da "Revolution" a "Geiz" contenute in "Szenenwechsel", l'intero "Stadt.EP" con le ottime "Stadt Stirbt" o "Stadt Lebt" o molte delle tracce del leggendario album "Telektroponk!" che nel 2006, per merito di K.P. Production, ha proiettato i Die Perlen dalla provincia bavarese alle platee di molte parti d'Europa, ma ovviamente non in Italia, sempre in ritardo a percepire i fermenti che crescono rigogliosi. Anche l'autoprodotto "Spielbar" del 2004 trova spazio negli oltre 70 minuti del dischetto, e ci si diverte ascoltando le composite versioni di Ferdinand ed il cantato inglese, tedesco e francese di Katja, lasciandosi sedurre dal pop-punk elettronico di musicisti che passano con disinvoltura dai solchi registrati in studio ai concerti, che le cronache testimoniano sempre gremiti e divertiti. Ha valore di conoscenza profonda "Zehn", in parte anche commerciale nel dar tempo ad altre song di crescere per un nuovo lavoro inedito, ma sempre conoscenza, approfondendo un genere che si sta diffondendo a macchia d'olio ma che pochi riescono ad interpretare con personalità non troppo emulativa come i nostri apprezzati Die Perlen.
Nicola Tenani
http://www.firezone-records.com/