Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 103

10-11-2009

DOWNSTAIRS LEFT

"Nothing But Memories"

Cover DOWNSTAIRS LEFT

(Echozone/Masterpiece)

Time: (21:59)

Rating : 8

Sulla carta l'EP di debutto di un trio dark/gothic tedesco la cui formazione risale soltanto al 2007 non è esattamente qualcosa che lasci ben sperare, specie in tempi inflazionati da una moltitudine di uscite prive di spessore come quelli in cui viviamo... Ma sorprendersi e doversi ricredere è una cosa che, quando capita, fa doppiamente piacere, ed è quanto è successo coi Downstairs Left, newcomers al debutto sull'attivissima Echozone che coi quattro brani di "Nothing But Memories" lasciano intravedere un potenziale altissimo. In un genere nel quale raramente le band si staccano da schemi tragicamente logori si dovranno concedere tutti gli onori del caso ad un act che, pur non inventando nulla, riesce con successo a costruire splendide canzoni grazie ad un'ammirevole versatilità in fatto di arrangiamenti, aiutato in questo da una produzione i cui suoni pieni e raffinati sanno andare oltre i soliti retaggi di 25-30 anni fa. Il trio (allargato a quartetto nell'EP in esame con la chitarra di Aldama), abilmente guidato dal frontman/compositore Hayle, mostra subito tutta la propria classe con "The Rose", il cui guitar-work rivela come i Nostri vogliano effettivamente andare oltre gli schemi, senza paura di spingere con la distorsione in un contesto ricco di pathos. Non sono da meno "Out Of Reach", aperta da suadenti beat elettronici ed ancora marchiata a fuoco dagli intrecci delle chitarre, e l'intensa "Come And Go", le cui percussioni tribali creano la base ideale per melodie realmente passionali. Gran finale con "Salvation", cupa nei suoi toni ambient iniziali e scandita da un convincente spoken word, prima di evolvere in una trama strumentale squisitamente dark-folk che conduce alla fine del dischetto con grande trasporto emotivo. Al posto dell'enfasi e del sudore i Downstairs Left preferiscono una narrazione di classe, intensa e pregna di emozioni, ben guidati da una voce che convince senza suonare impostata: siamo di fronte a musicisti preparati, intelligenti, dotati di buon gusto ed abili nei propri ruoli, nonché capaci di un songwriting indiscutibilmente superiore a quello di troppi colleghi della scena. È quindi più che consigliabile procurarsi una copia di questo pregevole dischetto, biglietto da visita esemplare e grande dimostrazione di classe, in attesa di un album (in uscita ad inizio 2010) dal quale è lecito attendersi ottime cose.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://www.myspace.com/downstairsleft

http://www.bob-media.com/cms_echo/