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17-01-2022
BLACK TAPE FOR A BLUE GIRL
Il lato oscuro dell'immortalità
di Roberto Alessandro Filippozzi
Dopo tredici album ed una carriera impeccabile che viaggia spedita verso le quattro decadi, la storica creatura di Sam Rosenthal non ha davvero più bisogno di presentazioni. Chiunque si sia dilettato con la migliore darkwave avrà senz'altro incontrato, ad un certo punto, l'arte del seminale act americano, che dal lontano 1986 ha regalato tante perle al genere, contribuendo a plasmarne la forma con lavori entrati nel cuore dei molti fans sparsi per il mondo. Allo stesso modo, le medesime persone avranno senza dubbio conosciuto il fondamentale lavoro della Projekt, l'etichetta di Sam, il cui pionieristico lavoro rappresenta un patrimonio inestimabile per l'intera scena musicale a tinte scure. Più che abbastanza per parlare di Rosenthal come di un personaggio cardine, ma è l'artista col coraggio di reinventarsi ancora a sorprenderci una volta in più, e questa nuova incarnazione di BTFABG, con un assetto completamente nuovo, è l'ennesima conferma da parte di un act che non si è mai seduto sugli allori, continuando a regalare di volta in volta prove degne del proprio blasone. Il nuovo album, "The Cleft Serpent", è l'occasione giusta per fare il punto della situazione col mastermind statunitense.
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"The Cleft Serpent" è uscito già da circa tre mesi, quindi immagino tu abbia avuto tempo e modo di testare il responso dei fans: com'è stato accolto?
"Ciao Roberto, grazie per la domanda, apprezzo il fatto che tu ti sia preso del tempo per parlarne con me. L'album ha avuto riscontri positivi dall'Italia, la versione CD è stata pubblicata sul finire del 2021 e quella in LP uscirà questo mese, il mio distributore per l'Europa dice che l'Italia è il Paese dove abbiamo venduto più copie del disco. Grazie a tutti per questo! Le persone entrano in connessione con l'album, è bello ricevere reazioni positive alla musica ed alla narrativa dell'opera, così come lo è l'entusiasmo per il nuovo personale con cui lavoro nella band."
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Questo è il vostro tredicesimo studio-album nel 36esimo anniversario della band. Non siete affatto il tipico gruppo che continua a fare dischi solo per avere una scusa per andare in tour, quindi quali sono le cose che vi spingono a continuare in cerca di qualcosa in più? E, considerando che non avete più nulla da dimostrare in un genere che avete contribuito a plasmare, qual è quel "di più" che credi non abbiate ancora conseguito?
"Gli artisti hanno sempre qualcosa di nuovo da dire. Per me, suonare dal vivo è ripetere una dichiarazione, mentre creare un album è dire qualcosa di nuovo che non è stato detto prima. È ricompensante cercare qualcosa in più. Mi prendo del tempo fra un disco e l'altro per ricaricarmi e tornare con qualcosa di nuovo."
"Gli artisti hanno sempre qualcosa di nuovo da dire. Per me, suonare dal vivo è ripetere una dichiarazione, mentre creare un album è dire qualcosa di nuovo che non è stato detto prima. È ricompensante cercare qualcosa in più."
(Sam Rosenthal)
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Uno dei temi di "The Cleft Serpent"è questo vostro nuovo assetto come trio. Avevi già lavorato con Henrik, anche se non come BTFABG, mentre Jon è totalmente nuovo al tuo progetto musicale: come sei arrivato a mettere assieme questa formazione, e perché hai rivolto le tue attenzioni proprio su questi due musicisti?
"Avevo in mente di creare un sound molto contenuto. Questo è il primo album con un solo cantante in tutti i pezzi, Jon, ed il primo con sole tre persone nella band. Mi piace come è venuto fuori.
Prima che iniziassi a lavorare a quest'album, avevo un'idea circa il suono che stavo cercando. Volevo qualcosa con molti archi e meno elettronica da parte mia. Il problema, per un anno o più, è stato il fatto che non avevo il musicista per lavorare alla mia idea. Mi sono messo in contatto con Henrik, di stanza in Svezia, dopo la sua collaborazione sotto Projekt col progetto Jarguna (dall'Italia) per "Tapestry Flow", e gli ho poi chiesto di contribuire ad una traccia che stavo registrando per l'album collaborativo "Tim, Where Are You Now?", dedicato a Timothy Leary. Ascoltando le sue parti di violoncello, ho pensato: wow, questo è il mood di BTFABG! Sapevo di aver trovato il musicista che avrebbe potuto infondere l'emozione e la profondità che stavo cercando.
Conosco Jon da tipo 25 anni, era un fan della Projekt e della mia band quando era un ragazzino negli anni '90; ci siamo tenuti in contatto ad intermittenza lungo gli anni. Dev'essere stato Pat di Thanatos a suggerirmi di riascoltare della musica di Jon col suo progetto Aarktica. L'ho fatto e l'ho invitato per cantare su un brano, per vedere se ciò che stavo scrivendo avrebbe funzionato con la sua voce ed il suo stile esecutivo. Ha funzionato alla grande: la voce di Jon è ricca ed emozionale, ed è stata perfetta per raccontare la storia dei personaggi del disco."
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Altro tema del disco è il suo approccio minimalistico, con solamente la voce su un tappeto ben bilanciato di archi e synth, come in un'intimità sinfonica: cosa ti ha spinto verso questo particolare approccio, e a quale album del passato di BTFABG accosteresti la nuova fatica?
"Sì, hai ragione. Di norma, un disco di BTFABG ospita molti musicisti, molti cantanti, molti stili, mentre stavolta è minimalista. Compatto. Stilisticamente crea intimità, come dici tu. So che alcuni lo paragonano a "Remnants Of A Deeper Purity", che aveva anch'esso molti archi. Penso che stavolta ci sia meno elettronica da parte mia, il che consente l'interazione fra voce ed archi per trasportare le canzoni. Mi piace davvero come ciò ha funzionato."
"Penso ai vampiri ed a come alcune persone pensino sia grandioso vivere per sempre. Sono più affine alla prospettiva sull'eternità che il "Nosferatu" di Werner Herzog trasuda, o quella di Cassidy in "Preacher", entrambi logorati dall'infinità, la ripetizione, il perdere le persone amate, la vita che avevano amato..."
(Sam Rosenthal)
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Qual è la storia narrata da "The Cleft Serpent"?
"Quella di "The Cleft Serpent" è una storia narrata attraverso gli otto brani del disco. In essa il personaggio è eterno, giacché rinasce ripetutamente in nuove vite nelle quali ripete i suoi errori, e da essi è logorato, come dai tradimenti e dalle cattive scelte. L'altro personaggio è Trickster, lui è sia innamorato che in conflitto con quest'altra persona.
I testi sono narrativa, raccontano una storia. Il Serpente ricorre in ere differenti, con sembianze differenti, sapendo ciò che ha fatto ed è destinato a fare. Penso ai vampiri ed a come alcune persone pensino sia grandioso vivere per sempre. Sono più affine alla prospettiva sull'eternità che il "Nosferatu" di Werner Herzog trasuda, o quella di Cassidy in "Preacher", entrambi logorati dall'infinità, la ripetizione, il perdere le persone amate, la vita che avevano amato."
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Negli ultimi anni c'è stato un massiccio ritorno del vinile, praticamente in ogni genere musicale. Dal momento che anche "The Cleft Serpent" sta per essere reso disponibile in questo formato, vorrei chiederti cosa pensi di questo grande rispolvero del vinile.
"Amo l'aspetto dei vinili, che suonano molto molto ricchi di questi tempi, laddove molti di quelli degli anni '80 suonavano sottili e terribili. Penso sia fico riuscire a creare le ampie confezioni e gli inserti per gli LP. Lo svantaggio è che il vinile è incredibilmente costoso da produrre, e lento ad arrivare dalla ditta che lo stampa. Trovo quest'aspetto tedioso, e la cosa continua a peggiorare. E poi ci sono le preoccupazioni per l'ambiente. Sono confuso al riguardo. I fans lo vogliono. Un LP è un uso molto migliore delle risorse naturali contro tutta quella plastica che sprechiamo per fare i jewel-case, ed almeno qui c'è della bellezza estetica. Ho appena ricevuto la seconda edizione in LP rimasterizzato di "Ashes In The Brittle Air", i vinili si vendono bene e la gente ne vuole di più."
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Stavolta hai anche fatto uscire una versione strumentale dell'album, peraltro con parecchio materiale bonus. È una cosa che di norma le band fanno per sottolineare l'importanza della musica e mostrare quanto validi e comunicativi siano i pezzi anche senza le parti vocali, ma qual è stata la tua ragione per aver fatto questa scelta?
"Le uscite di BTFABG sono finanziate attraverso Kickstarter, questo è il modo in cui mi procuro i fondi per coprire i costi di tutti i formati che i fans desiderano. Mi piace la durata di un LP: 40, massimo 44 minuti. Volevo mantenere "The Cleft Serpent" nella durata di un singolo LP. Il bonus CD è stato fatto in parte per avere qualcosa di extra da offrire ai finanziatori di Kickstarter, ed anche perché non volevo che le tracce bonus fossero sul CD principale, distraendo dal nucleo delle otto canzoni dell'album. Con una così ampia fetta di mondo che ascolta la musica in streaming oggigiorno, non c'è limite a quanta musica un artista può pubblicare. Il materiale bonus è la possibilità di offrire di più a chiunque voglia goderselo."
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Come tutti sanno, sei anche il fondatore della leggendaria Projekt Records, il che implica che tu conosca molto bene il mercato musicale. Non è un segreto come esso sia profondamente mutato rispetto all'epoca pre-internet, ed anche con tutte le distorsioni che la rete ha portato (scarse vendite di CD, gente che scopre musica solo via Spotify, etc...), unite alle difficoltà nel mantenere in vita un'etichetta indipendente di questi tempi, la tua passione non è mai scemata e vai orgogliosamente avanti per la tua strada. Cosa ti motiva a continuare a lottare nel music business?
"Ho gestito un'etichetta sin da quando ho pubblicato la prima cassetta nel 1983 ed il primo CD nel 1989, ed è diventato il mio lavoro a tempo pieno nel 1991. Sono più di trent'anni ormai. Non direi che sia più una lotta. Sono diventato bravo nel mio lavoro: come business funziona bene, sono motivato nell'aiutare gente a far conoscere la propria arte nel mondo. Inoltre, mi piace pagare le persone e versare le royalties agli artisti della Projekt. Solo pochi dei miei artisti sono musicisti a tempo pieno. Io non lo sono, ma sono piuttosto il tizio dell'etichetta discografica a tempo pieno. Aiutare i miei amici in ciò è una cosa che mi ricompensa."
"Quando mio figlio era piccolo e giocava coi Lego, ero solito meravigliarmi del perché gli ci volesse così tanto per fermarsi e venire a cena, o per uscire dalla porta per andare a scuola. Dopo che mi sono messo sul pavimento ed ho iniziato a costruire cose coi Lego, ho capito: non hai mai realmente finito. C'è sempre una cosa in più da fare, un pezzo da aggiungere, il che è tipo il fare arte."
(Sam Rosenthal)
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Se l'obiettivo dell'arte è quello di rivelare la Bellezza, come molti ritengono, di sicuro tu hai dato un prezioso contributo, sia con BTFABG che con la Projekt: guardando indietro a questi ormai quasi quarant'anni, pensi di aver compiuto la tua missione?
"Oh certo, ci sono molte volte in cui dico: eh già! Ho fatto bene in questo, ora posso avere il mio assegno (ridendo, nda)? Ed a quel punto sarei assolutamente soddisfatto. Completare "The Cleft Serpent", pubblicarlo, sentire le impressioni dei fans... potrei dire "missione compiuta". Ma poi, in un attimo, avrò un'altra idea per un album e vorrò esplorarla. C'è sempre una cosa in più da fare.
Quando mio figlio era piccolo e giocava coi Lego, ero solito meravigliarmi del perché gli ci volesse così tanto per fermarsi e venire a cena, o per uscire dalla porta per andare a scuola. Dopo che mi sono messo sul pavimento ed ho iniziato a costruire cose coi Lego, ho capito: non hai mai realmente finito. C'è sempre una cosa in più da fare, un pezzo da aggiungere (ride, nda). Il che è tipo il fare arte."
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Tornando a BTFABG, a parte la consueta promozione, che progetti hai in serbo? Ci sarà la volontà di portare questi brani sui palchi?
"Decisamente no. Voglio dire, anche tralasciando la pandemia, i BTFABG non hanno suonato live per un decennio, il che mi va decisamente bene. Sono certo che sai che andare in tour in Europa è molto più piacevole del farlo in America. Siamo stati trattati meravigliosamente dai promoter nel 2011 quando abbiamo suonato al WGT, a Praga e a Bucarest. In America ti tocca guidare per migliaia di miglia, le stanze dei motel sono terribili e spesso l'impianto audio è incasinato. Fare concerti in America è un trascinarsi, onestamente parlando. La cosa semplicemente non mi entusiasma. Perché fare qualcosa che non ti diverte? Ora, se Lisa Gerrard ci chiedesse di farle da gruppo d'apertura, sarei sul palco in un istante (sorride, nda)..."
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Siamo giunti al termine dell'intervista. Per concludere, vorrei chiederti se stai programmando di continuare con questa line-up a tre, oppure se possiamo aspettarci ulteriori sorprese riguardo al personale coinvolto.
"Sì, faremo altre cose come trio. A breve lancerò il crowdfunding per una ristampa in CD e doppio LP di "A Chaos Of Desire", che al momento Martin Bowes degli Attrition sta masterizzando. Se tutto combacia, per allora ci sarà una sorpresa da me, Jon ed Henrik: restate sintonizzati! Abbiamo parlato di come "The Cleft Serpent" suoni meravigliosamente, nonché del fatto che vogliamo lavorare a nuova musica insieme. Sono lento e distratto dalla Projekt, dovrò forzarmi ad andare in studio. Succederà, ne sono certo."
https://blacktapeforabluegirl.bandcamp.com/
https://www.projekt.com/