12-10-2008
DEADJUMP
"Post Immortal"
(Advoxya)
Time: (66:29)
Rating : 3
La provenienza di Deadjump è piuttosto 'esotica', se pensiamo che si tratta di un personaggio (tale Alexandre G. Ramos) proveniente da San Paolo del Brasile. Questo suo nuovo parto discografico (il sesto, complessivamente parlando) è diviso in tre parti: la prima raccoglie cinque mix di brani piuttosto recenti, la seconda è la riproposizione di altri cinque episodi recuperati dal datato "Immortal" del 2000, ed infine le ultime tre song non sono altro che i vari remix per "Burnout" di Iambia, Die Braut e del polacco Controlled Collapse, unico passaggio a salvarsi in questo mare di nulla. Rimango un po' sorpreso nel vedere che un progetto del genere abbia addirittura un deal con una label europea (ungherese, per l'esattezza), alla luce di un sound che definire irritante sarebbe un complimento. Harsh-EBM con vocals più distorte di quelle di Psyclon Nine in preda ad una crisi di vomito, suoni approssimativi ed una piattezza compositiva da mettersi le mani nei capelli per la disperazione: questo è, in poche parole, il risultato complessivo di un album che a mio avviso andrebbe seppellito sotto sei-sette metri di terra, ma subito! Il titolare di Deadjump cita tra le proprie influenze Skinny Puppy e Front Line Assembly, ma spero che si renda conto di quale scempio abbia creato con quest'opera, che affossa ancora di più una scena harsh ormai ridotta solo a 4-5 nomi di alto livello, mentre tutto il resto sta diventando solo una parodia dei tempi d'oro... poveri noi!
Chemnitz
http://www.advoxya-records.com/