04-08-2008
SANTA HATES YOU
"You're On The Naughty List"
(Candyland Entertainment)
Time: (50:46)
Rating : 6.5
Torniamo volentieri su di un album uscito alla fine dello scorso anno grazie alla disponibilità di un promoter che ha inteso recuperare per noi una copia del debut di Santa Hates You, ormai arcinoto side-project di Peter Spilles, voce dei longevi e fondamentali Project Pitchfork. Un disco che il frontman tedesco ha realizzato assieme a Jinxy, ovvero la sua bella fidanzata italiana, basandosi sull'ironia (che lega assieme monicker, artwork e titolo del disco) e su di un cinismo lirico/sonoro tangibile. Certo, lo stile del duo risulta molto più scarno, diretto e lineare rispetto ai (capo)lavori dei Project Pitchfork, ed in definitiva siamo ben lontani dalle vette artistiche della carriera di Spilles, ma occorre considerare Santa Hates You per quello che verosimilmente è, ossia un divertissement atto a permettere allo stesso Peter di collaborare con la propria donna in un progetto disimpegnato e meno esigente da ogni punto di vista. Il disco, che si completa di foto assai curiose (ma alcuni hanno parlato di pacchianeria, sebbene una certa cura dei dettagli emerga chiaramente) fra mostriciattoli e temi vagamente horror, parte bene con due potenziali hit quali la velenosa "U'r Fucking It Up" e la più seducente "Sugar & Spice", quest'ultima costruita a due voci per esaltare il dualismo fra la tipica voce ruvida e cattiva di Spilles e quella più 'vamp' di Jinxy, ed anche la nervosa "Karoshi" si rivela incisiva a sufficienza. Torna il dualismo vocale in "Love Song", in vero troppo easy è un po' frivola, ma "Ego Inc." riporta solidità spingendo nervosamente verso l'EBM tout-court. Le fortune sono alterne un po' in tutta l'opera, e così si passa dalla 'teteska' e pacchiana "Feuerball" ad una "Machine Sex Symphony" che sfodera un retrogusto rock ed un refrain diretto e semplice, funzionando a dovere; accettabile anche l'ossessiva "Sonne" e la conclusiva "Pantheon" (anch'essa di stampo EBM), ma a colpire maggiormente il pubblico nostrano sarà senza dubbio "Profumo Di Luce", piacevole traccia pop/dance ottantiana cantata nella nostra lingua, ovviamente da Jinxy. Un lavoro che vive di luci ed ombre, ma che proprio per la sua natura (quella del side-project disimpegnato) potrà comunque aggradare quei fans dei Project Pitchfork meno seriosi che seguono con piacere anche le varie comparsate di Peter Spilles, sia che si tratti di nuovi progetti che di collaborazioni. E magari di un eventuale secondo capitolo parleremo in tutt'altri termini, mai porre limiti alla provvidenza...
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.myspace.com/santahatesyou
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