17-03-2008
DISMANTLED
"When I'm Dead"
(Dependent/Masterpiece)
Time: (55:54)
Rating : 7
Uno degli ultimi colpi di coda in casa Dependent è questo attesissimo comeback per Dismantled, artista americano salito alla ribalta con l'ottimo "Standard Issue", album di rottura con i primi due capitoli della discografia (il debut omonimo ed il successivo "PostNuclear"), episodi di buona fattura ma ancora eccessivamente legati ai più abusati canoni di certa electro-industrial (:Wumpscut: e FrontLine Assembly in testa). Oggi Gary Zon, unico titolare del progetto, continua a sperimentare su alcune coordinate già care ai Nine Inch Nails, ma con "When I'm Dead" riplasma quel sottile ma efficace lato danceable che contraddistingueva il precedente lavoro; ne deriva un dischetto molto più cupo, cerebrale, incentrato su temi di attualità legati al decadimento della società e della politica. Dopo l'incipit di "Start Digging" (un brano quasi perfetto), comincia un'altalena di song ora moderatamente positive (il vocoder alienante di "Clench Your Teeth" o l'oscura "Wisdom"), ora meno entusiasmanti ("Stay On Target", con l'ospite Distopiate, è superflua), mentre convince a più riprese la soffusa "Under The Flood", con Trent Reznor che ringrazia, viste le numerose citazioni ai NIN (e non poteva essere altrimenti!). La seconda parte del disco rincorre con alcune interessanti variazioni quell'attitudine industrial rock d'oltreoceano riletta ovviamente in chiave elettronica ("Simple Machines" è addirittura solare, ma ancora meglio la successiva e movimentata "Change The World"), mentre lasciano il tempo che trovano "What A Tragedy", "The Living Dead" e la conclusiva "Claim Me", che si dimostra un brano discreto ma tutt'altro che irresistibile. Tirando le somme, Dismantled è rientrato in pista con un album nella media e sicuramente al di sotto delle previsioni, viste le aspettative che si erano create dopo l'uscita di "Standard Issue". Resta comunque da elogiare la particolarità di un progetto che, disco dopo disco, continua ad evolversi in maniera incredibile: Gary Zon ha ancora tante carte da giocare.
Chemnitz