03-03-2008
VANVÅRD
"Liv I Vårdens Slutskede"
(Deathpropaganda Records)
Time: (46:45)
Rating : 8
Come già accaduto più volte in passato torniamo ad occuparci di un lavoro non propriamente 'nuovo', ma lo facciamo sempre con piacere, specie quelle volte in cui - come in questo caso - sono gli stessi artisti a farci pervenire le loro opere. Vanvård è uno dei vari progetti (assieme a Knös, Instans ed Emu-Bomb) guidati da Fredrik Djurfeldt degli ottimi Severe Illusion, coadiuvato per l'occasione dal suo compagno d'avventure nella succitata band-madre Ulf Lundblad (al suo fianco anche negli Instans). L'album in questione, uscito nel 2005, rimane a tutt'oggi l'unica pubblicazione ufficiale a nome Vanvård, nonché una delle pochissime patrocinate dalla già defunta Deathpropaganda Records, e si tratta di un lavoro sfortunatamente rimasto sepolto nel più oscuro meandro dell'underground. In questo debutto dalla copertina altamente provocatoria (e dalla veste grafica molto spartana) il duo svedese sfodera un sound di tutto rispetto realmente catalogabile come electro-industrial, definizione troppo spesso abusata in ambito elettronico che calza invece a pennello per Vanvård. Niente 'hit' da dancefloor oscuro, niente tentazioni 'harsh' massificate e fini a sé stesse, niente rumore ritmico sfrenato di quello che tanto piace alla Hands o alla Ant-Zen e nessuna concessione ad una qualsivoglia forma musicale 'trendy': il duo scandinavo propone un sound in cui la freddezza delle macchine si fonde sapientemente alla rielaborazione del rumore, creando di fatto un muro sonoro minaccioso, malvagio ed altamente caustico. I Nostri non limitano sé stessi ad un'unica formula ripetuta ad oltranza, preferendo esplorare uno stile ben delineato senza porsi grosse restrizioni di sorta: nasce così un lotto di canzoni che offre una buona varietà di soluzioni senza perdere d'occhio il comune denominatore del Vanvård-sound, rappresentato da una durezza granitica tipicamente industrial ed una ferocia degna dei migliori esponenti dell'elettronica più ferale. Le vocals laceranti di Fredrik marchiano a fuoco ogni brano, ed aiutano concretamente la riuscita di frangenti quali la serpeggiante opener "Jag Tror På Vad Andra Säger", l'ossessiva ed opprimente "Bankar Och Slår", la ritmicamente indiavolata "Hans Eget Fel", la contorta e straniante "Inte Du", l'incalzante ed ottima "Jag Ska Riva Ner", la tellurica "Medelstor Hackspett", la frenetica "Det Roliga Tar Slut", la gelida e cattiva "Murarhantlangerskorna", la vorticosa "Socialt Betingat Nederlag", l'ubriacante "Utanförskap", la groovy "Missing Eye" e la feroce e devastante 'Fel version' della già citata "Hans Eget Fel". È un album che vale la pena ascoltare dall'inizio alla fine, in quanto fortunatamente privo di momenti di stanca e sempre capace di sorprendere grazie alle sue indubbie qualità: un altro ottimo lavoro per un duo che, specialmente coi già citati Severe Illusion (ma non solo), continua a regalarci musica di ottima qualità. Va da sé che ogni fedele seguace della vera electro-industrial, quella troppo rumorosa e maligna per i dancefloor, farà bene a recuperarne assolutamente una copia.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.deathpropaganda.com/