05-10-2024
INSPIRA
"Lockstep"
(ScentAir Records)
Time: CD (68:40)
Rating : 7
Procedendo nel nostro recupero dei titoli targati ScentAir Records, arriviamo finalmente al 2024, anno in cui l'etichetta russa ha visto nel nuovo album di Inspira la sua prima pubblicazione annuale. L'act russo, guidato saldamente da quel Sergey Kuznetsov che, dapprima con Well Done Beat, Type 5 Blood e Luciferro, e dal 2018 in poi come Inspira, è attivo nella scena da una trentina d'anni, e non è certo l'esperienza quella che difetta al polistrumentista di Kaliningrad. Con oltre 25 uscite alle spalle, fra album e singoli digitali, Inspira approda solo ora alla prima release in formato fisico (le 100 copie del CD jewel-case), e dopo aver spaziato anche in territori più romantici, melodici ed accessibili, presenta con l'energico "Lockstep" la più logica summa delle proprie prerogative stilistiche, fra il rock/metal industriale ed un ventaglio d'elettronica che abbraccia dubstep, breakbeat, drum'n'bass e tentazioni techno/trance. Un mix costruito assieme ad un buon numero di ospiti (soprattutto vocali), per molti versi accattivante già dall'opener "Am Furious", granitica, cadenzata e con una chitarra che sa andare oltre le distorsioni ipertrofiche, nonché dotata di quelle venature moderne ed eclettiche che riescono a permeare anche un pezzo dal taglio così electro-industrial. Fra i ben 17 brani inclusi c'è di che divertirsi, in particolare con episodi quali la scattante, fragorosa ed elettrica "Bite", la lenta, melodica - ma non priva di durezza - e sofferta "Black Clouds" e, ultimi ma non meno importanti, i veri highlights dell'opera: "Do Damage", solido e cattivo mid-tempo molto vicino all'harsh-EBM, e le due song che vedono alla voce la brava e versatile FoxyFly, ossia la decisa e intensa "Salvation", esemplificativa di come metal e (cyber)punk rientrino pienamente tra le prerogative di Inspira, e l'ancor più accessibile e catchy "Pure Fire", entrambe scelte non a caso come singoli. Fra i quasi 70 minuti dell'album emergono però diversi momenti superflui che appesantiscono l'ascolto, come le bonus-track finali (su tre, si può salvare giusto "Heresy") ed altri pezzi sparsi ("Toxic" e "Ravers Saves" su tutti), ed anche qualche passaggio metal di natura più cruda ed estrema (voce inclusa) appare come un eccesso evitabile. Snellito di almeno quattro/cinque tracce, "Lockstep" sarebbe stato una bomba di notevole potenziale esplosivo, ma tant'è; al netto di ciò, sia l'opera in esame che il progetto in sé meritano pienamente una chance dall'ampia platea alla quale possono attingere.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://inspiraofficial.bandcamp.com/