30-01-2023
DEATH OF SELF
"There's No Going Back"
(Bugs Crawling Out Of People)
Time: CD (34:40)
Rating : 8
Con l'etichetta canadese torniamo un po' indietro nel tempo, e precisamente al settembre 2019 con "There's No Going Back", terzo e a tutt'oggi ultimo full-length del progetto statunitense DoS. Il secondo album "Embracing The Things We Hate About Ourselves", del 2012, fu una vera e propria lezione di feroce, distorta e spietata electro-industrial, ma l'atteso passo successivo sulla lunga distanza sarebbe arrivato solo sette anni dopo, e con qualche sorpresa. "There's No Going Back", racchiuso in un essenziale digipack dai toni scuri, nasce per narrare una storia tutt'altro che a lieto fine: quella di come una semplice decisione possa dare il via ad una catena di eventi negativi in grado di mandare in pezzi il mondo come lo si conosceva, consapevoli che non ci sia ritorno. Un tema forte nei suoi mille possibili risvolti che l'act di Chicago traduce in canzoni, cambiando intelligentemente approccio e mettendo da parte la possente durezza del precedente album in favore di melodie compiute, un beatwork sempre secco e distorto ma più scarno e pacato ed una voce sfruttata con maggior ampiezza, emotiva come d'impostazione. Ne scaturisce un disco compatto e spesso minimale dagli umori forti, capace di trasmettere un senso di definitiva sconfitta sin dalle prime battute dell'atmosferica "Alone" e per tutto il tragitto, fino alle ansiogene oscillazioni della conclusiva "The Exact Moment Of Defeat". Una maggior durezza, seppur misurata, ci viene dalla monolitica "A Moment Of Clarity" e dal suo penetrante, macchinoso pattern ritmico, laddove la nervosa ed alienante "Shattered" presenta spigolosità industriali sulle quali ben adagiare samples vocali femminili. Ma in un lavoro così legato alla sfera emotiva c'è spazio finanche per un'intima dolcezza, particolarmente dimessa nella melodia di "Ø", mentre è la sofferta "Dead Letter", biglietto d'addio amaro e dolente, a rappresentare il vero punto di non ritorno di un concept che nulla concede alla speranza. Sfruttando soluzioni ad ampio raggio e contestualizzandole con grande intelligenza e tatto, DoS riesce a delineare con massima efficacia le emozioni ricercate, dimostrando di possedere capacità superiori nel piegare al proprio volere stilemi altri. Forse col prossimo lavoro (che si spera arrivi presto) si tornerà a picchiare duro come in passato, e magari l'album in esame resterà un episodio particolare a sé stante, ma quel che è certo è che DoS è un nome da non perdere assolutamente di vista in un panorama avaro di novità avvincenti come quello electro-industrial.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://deathofselfofficial.bandcamp.com/
http://www.bugscrawlingoutofpeople.com/