25-04-2022
SAMHAIN
"eXperiment"
(Electrofrequent)
Time: CDr (50:38)
Rating : 8
Dopo tre validi album per la Aliens Production fra il 2006 e il 2018, anche i Samhain approdano nel roster della giovane Electrofrequent, per un passaggio obbligato (i membri del progetto sono parte attiva del collettivo che ha dato vita al nuovo soggetto discografico) sancito in prima battuta lo scorso novembre con la raccolta digitale di tracce demo "25 Years". Il nuovo album messo a punto dai navigati Bop, Solo e Blazena, realizzato nelle 100 copie del digipack adornato da una placca in metallo, prende spunto da oscuri esperimenti - ben noti in certi ambienti - svolti su cavie umane per ognuna delle undici canzoni incluse, toccando temi dai risvolti agghiaccianti come MK Ultra (il progetto della CIA per il controllo mentale), Unità 731 (medici giapponesi che inoculavano le sostanze più tossiche nei prigionieri), Progetto 4.1 (nel '54 i soliti Stati Uniti polverizzarono un atollo delle isole Marshall con l'atomica, onde studiare gli effetti delle radiazioni sugli abitanti - non evacuati di proposito - delle isole vicine), il celebre "effetto Lucifero" del carcere di Stanford, la nave che avrebbe piegato il tempo e lo spazio dell'esperimento Filadelfia, il Progetto Montauk (guerra psicologica), gli esperimenti - ancora made in USA - sulla penicillina nei guatemaltechi, etcetera. La formula dei tre, indissolubilmente di scuola 90s e strutturata su solidissime basi electro-industrial, ma sempre profondamente legata alla miglior dark-electro e venata di fascinosa IDM, ne esce rinvigorita ed ispirata, in un lavoro che colpisce nel segno già dalla produzione, con la potenza di suoni altamente avvincenti. Equamente diviso fra brani strumentali e cantati, l'album si snoda prevalentemente attraverso solide ritmiche lente e cadenzate, come avviene sin dalla poderosa opener "Project MK Ultra", e giù fino alla conclusiva "Landis Experiment". In un'opera di grande compattezza nella propria forte visione d'insieme, a brillare particolarmente è la tripletta in sequenza che include "Black Sun 731 (Unit 731)", incubo dark-electro-industrial scandito al meglio da una vocalità ferale, la granitica "Project 4.1", coi suoi samples angosciosi che fluttuano sopra all'odore di una morte lenta e strisciante, e la più accessibile "The Hole (Stanford Experiment)", agile e rocciosa alla maniera della miglior EBM anni '90, coi bei cori di rinforzo a cura di Izabella. Un quarto studio-album di assoluto spessore e di indiscutibile qualità per il trio slovacco, che si conferma al vertice di quell'area della scena electro in cui le sonorità più oscure, ferali e industriali incontrano l'elettronica più intelligente e ricercata.
Roberto Alessandro Filippozzi
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https://electrofrequent.bandcamp.com/