01-02-2020
LAST INFLUENCE OF BRAIN
"Insomnicons"
(Aliens Production)
Time: CD (62:35)
Rating : 7.5
Il successore dell'altalenante "Two Faces" (terzo album del trio slovacco) si è fatto attendere per oltre dieci anni e mezzo, anche perché Blazena, Bob e Solo sono stati impegnati con altri progetti quali l'ancora in divenire Loct In ed il più attivo Samhain, ma alla fine è valsa la pena attendere così a lungo. Il quarto full-length firmato LIOB, realizzato nelle 200 copie dell'essenziale digipack, ci consegna infatti un act molto più centrato, sicuro di sé e con le idee chiare su quale debba essere il percorso da seguire, coadiuvato a dovere in questo suo importante giro di boa dal supporto tecnico dell'esperto produttore e tecnico del suono Ken "Hiwatt" Marshall (già al lavoro con Skinny Puppy e Front Line Assembly, fra gli altri, nonché abilissimo nell'esaltare i dettagli e nell'infondere al suono la giusta potenza). Abbandonate certe aperture melodiche "easy" ed abbracciata una vocalità più rabbiosa e meglio modulata, il trio cementa la propria formula a cavallo fra solida EBM, ruvida electro-industrial e fascinosa dark-electro, rifacendosi con risultati notevoli proprio a quella scuola canadese che ha avuto negli Skinny Puppy e nei Front Line Assembly i suoi interpreti migliori, anche grazie all'importante apporto della chitarra suonata dall'ospite Lubomir V. In un lavoro di grande compattezza e di indiscutibile solidità fanno la loro bella figura sia i momenti più macchinosi e sofferti ("Twone", "Khonsu - Again On His Eternal Path", "Hypnosphere", "Duality") che quelli più rocciosi, groovy ed energici ("Invasion/Introverted", "Idolatry", il possente mid-tempo "Binarea" e la poderosa ed incalzante "E-Sylum"), così come quelli che più richiamano - senza eccedere nel suonare retrò - la vecchia scuola canadese ("Sedimental", "Necroptica"). Bene anche la più cervellotica "Broken Moonster" ed il remix d'alta classe che il summenzionato Ken Marshall ha confezionato per "Twone", in un lavoro che riprende con buon gusto e la giusta convinzione certe fondamentali lezioni del passato, offrendo un songwriting che non mancherà di mettere d'accordo sia i nostalgici della old-school più dura e tagliente, sia quelli che generalmente prediligono un'elettronica granitica e con gli attributi. Un gran bel ritorno, indubbiamente.
Roberto Alessandro Filippozzi
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