15-10-2007
TERROR PUNK SYNDICATE
"Extended Playtime"
(Progress Productions/Audioglobe)
Time: (52:24)
Rating : 8
Curiosa la storia dietro al debutto ufficiale per Terror Punk Syndicate, ovvero la creatura dello svedese John David Karlgren: quello che era annunciato come l'EP "P.K./Dysmorphia" e che si supponeva dovesse uscire già nel 2005 giunge invece nei negozi solo ora, ma negli ultimi due anni l'agognato dischetto è divenuto... un album vero e proprio! Una piccola lezioncina di stile (notare anche l'ironia che trasuda dal titolo prescelto per questo agognato debutto) da parte dell'artista di Örebro, il quale ha preferito evidentemente raccogliere ulteriori forze per uscire con un vero album, anziché cominciare nel segno dell'autoinflazionamento col fatidico EP zeppo di remix con al massimo due brani originali (cosa comune a troppi newcomers, ormai). Non è tuttavia la prima volta che ci imbattiamo in questo act dal curioso nome (che, stando alle note del booklet, sarebbe stato creato da un non meglio precisato 'band name generator' e non avrebbe alcun significato preciso), avendo il Nostro già presenziato sia come remixer che nelle compilation di rito (tipo quella di casa Progress, lungimirante etichetta che dà alle stampe anche questo debutto)... Sia le note ufficiali che la 'thanks list' stilata dal buon John parlano chiaro riguardo al sound di Terror Punk Syndicate: la Progress indica infatti un misto tra le scuole facenti capo ad etichette storiche ed imprescindibili come Wax Trax e Antler Subway, mentre Mr. Karlgren ringrazia pubblicamente per l'ispirazione nomi come Mussolini Headkick, KMFDM, Ministry, A Split Second, Nine Inch Nails, Skinny Puppy, Cabaret Voltaire, SPK, My Life With The Thrill Kill Kult, Front 242, Cat Rapes Dog, Pure Pain, Public Enemy (!!!), Clock DVA, Prodigy, Cultivated Bimbo e altri non specificati, tra i quali ci sentiamo in dovere di inserire a pieno titolo i Frontline Assembly d'annata. Una lista sicuramente esauriente per capire da dove il sound di Terror Punk Syndicate tragga ispirazione, e per una volta tanto si tratta anche della verità: le dieci tracce (più un remix) incluse nell'album, infatti, richiamano in tutto e per tutto le sonorità elettroniche sviluppatesi a cavallo fra gli anni '80 e l'inizio dei '90, e le influenze sopraccitate confluiscono realmente in un calderone di ritmiche solide, bassline possenti, chitarre laceranti, melodie incendiarie e vocals decise ed istrioniche. I punti di forza di questo sorprendente debutto stanno proprio nella solidità delle canzoni e nella compattezza del suono: nascono così una serie di episodi eccellenti, a partire dalla rocciosa "Here To Take You Down" (dotata di una sfuriata finale pomposa e strabordante) sino all'ironica e maliziosa "Animal Love" (vi lasciamo immaginare il testo...!), senza tralasciare il remix di chiusura per l'ottima "Dysmorphia", curato a dovere da Epicentre e perfettamente 'a tema'. Terror Punk Syndicate impressiona per la sua abilità nel creare strutture ritmiche granitiche dall'impatto poderoso alle quali abbina sagacemente melodie di grande efficacia, chiudendo il cerchio con una voce sempre calzante e capace di ottime variazioni (tipo l'impostazione 'harsh' sfoderata nell'eccellente "I Wish I Was Retarded") e degli inserti di chitarra taglienti e devastanti come raramente si sente, ed inevitabilmente ci sentiamo di affiancare il lavoro di John a quello dei conterranei Necro Facility, altri ottimi artisti ai quali l'elettronica di 15-20 anni fa dice sicuramente molto più di quella odierna... Se a tutto ciò uniamo anche una forte dose d'ironia e dei testi argutamente 'punky' (non perdetevi il refrain ironicamente 'pop' di "T.V."), non possiamo che ribadire di trovarci di fronte ad un artista le cui capacità e la cui sagacia lo elevano visibilmente dai mediocri standard della massa. Un'opera prima che, pur palesando influenze evidenti (sfruttate però con grande bravura da uno che ci sa fare per davvero, sia chiaro!), s'impone per la solidità del songwriting e per la forza del sound: se amate le sonorità alle quali il buon John si rifà così abilmente, questo disco non potete proprio perdervelo! E intanto la Progress mette a segno un altro bel colpo...
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.terrorpunksyndicate.org/
http://www.progress-productions.com/