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Room 102

19-12-2017

VOMITO NEGRO

"Black Plague"

Cover VOMITO NEGRO

(Scanner)

Time: CD (48:43)

Rating : 7.5

Quelli della leggenda belga Vomito Negro, pionieri della scuola EBM mitteleuropea, sono stati 35 anni di esistenza non privi di travagli, a partire dalla decade di silenzio intercorsa fra "Wake Up" (1992) e l'album di rientro "Fireball", quest'ultimo rivelatosi poi un esperimento malriuscito che ha portato ad ulteriori otto anni di iato. Dal 2010, e precisamente col ritorno in pista suggellato dall'oscuro e minaccioso "Skull & Bones", le cose sono andate decisamente meglio per la storica creatura del frontman Gin Devo, complice l'arrivo del nuovo sodale e drummer Sven Kadanza, anche se il penultimo album "Death Sun" (2014) aveva mostrato qualche segno di stanchezza sia a livello di mordente che di produzione. Trascorsi tre anni e mezzo, il duo ha ritrovato quelle qualità che parevano essere scemate con la precedente fatica e, dopo aver scaldato i motori con uno strumentale notturno e cadenzato di grande atmosfera come "Constantine's Death", spara subito una cartuccia di letale EBM penetrante, sinuosa, scura e tesa come "Inside Your Brain", seguita a ruota da un pezzo di grande impatto e dal groove perfetto per i dancefloor come la title-track. Con "Sister Voodoo", fra i picchi dell'opera, le coordinate si spostano con successo verso una dark-electro particolarmente oscura e minacciosa in cui svettano le vocals ferali di Gin, ed altrettanto cupo si rivela l'ossessivo strumentale "Pagan Epitaphs", ben sorretto da una buona atmosfera ansiogena. Il groove, sempre ben presente, si tinge di scuro e di toni ipnotici nell'altro highlight del disco "Thorn", song abilmente marchiata da cantati serpeggianti dal giusto effetto, laddove l'incisiva "Bone Cutter" recupera invece talune dinamiche retrò con gusto e carisma. Le dinamiche EBM del duo si fanno più rocciose e muscolari nella solida "Hungry Cannibals", mentre la conclusiva ed affilata "Unleash My Demons" riporta in auge il legittimo retaggio old-school dei Nostri con grande intensità. "Black Plague", racchiuso in un essenziale quanto elegante digipack nella prima e limitata edizione, è un album compatto ed efficace che fa risalire le quotazioni dello storico act belga in virtù di una scaletta ben assortita, ed è sempre un piacere vedere 'vecchi leoni' come i Vomito Negro realizzare lavori convincenti e di spessore come questo, anziché dischi di routine atti soltanto a programmare il prossimo tour: che le nuove leve prendano esempio.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://www.vomitonegro.com/

http://www.darkdimensions.de/