05-06-2017
MONOID
"Crisis Culture"
(Luce Sia)
Time: MC (60:00)
Rating : 7
Progetto risalente agli anni '90 capitanato da Martin Steinebach, già mente dell'act neoclassical Conscientia Peccati, Monoid torna a distanza di circa dieci anni dall'ultimo lavoro mantenendo inalterate le peculiarità sonore già proprie di un sound in voga circa vent'anni fa. Il tema attorno cui gira tutto rimanda a scenari apocalittici e ad una decadenza che porta dritti all'autodistruzione di un mondo logoro e abusato. Gli undici brani propongono in larga parte una EBM secca e possente, battuta da voce harsh e tappeti sintetici oscuri. Le variazioni stanno soprattutto nelle strutture ritmiche, che passano da linee dirette sfruttabili anche nei dancefloor ("New Sun") a ritmiche spezzate ("Punk"), cadenzate ("Streets Of Bangkok") o martellanti e militaresche come nell'ottima "Stop To Exist". In alcuni frangenti si opta per pezzi d'atmosfera funzionali a fare da apripista (la title-track ad intro) o a ricreare ambienti plastici e artificiali, in cui il minimalismo compositivo fa il paio con un'ambient che guarda ai suoni del passato e ad un'apocalisse chimico-nucleare. Come nel caso di "Confusio Solis", ultimo album di Conscientia Peccati uscito sempre per Luce Sia, si ha una totale propensione per strumenti, strutture e tonalità risalenti agli anni '90, con tutti i pro e i contro del caso: dal piacevole effetto retrò, applicato a brani comunque efficaci, ad un antiquariato sonoro che supera la citazione per ripristinare in toto uno stile ormai storico. Edito solo in cassetta con ampio apparato informativo e confezione elegante, per una tiratura di appena 60 copie. I nostalgici apprezzeranno sicuramente.
Michele Viali
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