17-09-2007
COLLAPSE PROJECT
"Your Own Way"
(Klangdynamik Records)
Time: (60:14)
Rating : 7
La tedesca Klangdynamik, dopo l'esordio con la buona raccolta "Klangdynamische Bewegung Vol. 1", pubblica il debutto ufficiale del primo act messo sotto contratto, ovvero Collapse Project, duo della Bavaria nato come solo-project per mano di Klaus Hörmann nel 2005. Il musicista tedesco, fra l'altro ex-membro della band punk-rock Notausgang (dai quali proviene il suo storico compagno d'avventure musicali Tobias Müller, anch'egli reduce dal definitivo split del gruppo e confluito solo di recente in Collapse Project), ha ripreso i brani del demo del 2006 che gli ha procacciato il deal con la Klangdynamik aggiungendone di nuovi, ed il risultato è questo buon esordio in formato CDr, edito in sole 155 copie (44 delle quali, ormai già andate esaurite, contenevano un ulteriore bonus-CDr 3" ed una spilletta). Il sound di Collapse Project pesca a piene mani dalla miglior tradizione dark-electro ed EBM, insaporendo il tutto con gustose influenze techno, trance e dance (non solo a livello ritmico), senza tralasciare qualche esperimento più strutturato: il risultato è un'elettronica fredda, pulsante, fortemente fisica e ricca di groove, che rimanda alle cose più 'acide' di Velvet Acid Christ, Allied Vision e C-Drone-Defect. Nascono così brani vorticosi e dal buon impatto come "World Of Lies", "My Own Way", "Aggression Inside", "Lost Memories", "Cross Of Dead", "Fireblade" e la conclusiva "The Day After", costellati di synth glaciali ed influenzati a dovere dalla techno e dalla trance più ossessiva ed oscura, ma Klaus dà il meglio di sé nella superba "Silent Hunter", piccolo incubo trance-industrial di grande efficacia. Le vocals, usate spesso e volentieri in modalità 'harsh' (ma sempre in maniera 'acida', senza ricalcare troppo gli stereotipi del genere), lasciano sovente il campo ai molti episodi strumentali, anch'essi il più delle volte carichi di ritmo (l'iniziale "Reanimate", "Crusher V.1", "Roak"), sebbene non manchi in tal senso qualche gustosa variante (gli spunti sinfonici di "Back To Hell" ed una più cadenzata "Vindication"). Non mancano gli ingredienti irrinunciabili del settore, come ad esempio i fatidici samples vocali e di chitarra, ed in definitiva Collapse Project non apporta grosse novità al genere esplorato con questo debutto, ma "Your Own Way", sebbene ancora un po' acerbo, si dimostra funzionale e godibile per chi si diletta con l'elettronica più fredda ed 'acida'. Col prossimo lavoro Klaus, opportunamente coadiuvato dal ritrovato compagno Tobias, dovrà focalizzare meglio certe idee per incanalare le proprie energie in maniera più concreta, ma per il momento vale la pena dedicare almeno un ascolto ad un debutto che, pur senza stupire, ha qualche buona freccia al proprio arco.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.collapse-project.com/main.php