06-10-2015
MINDLESS FAITH
"Eden To Abyss"
(AlterCulture Records)
Time: CD (52:12)
Rating : 8.5
La band dei fratelli Jason e Chris 'Exeris' Sevanick non soffre di quella tipica e spesso deleteria fretta/urgenza di tornare sul mercato propria di molti gruppi di area electro, come dimostra il fatto che in ben vent'anni di attività discografica il nuovo "Eden To Abyss" sia solo il sesto album realizzato. Tornati ad operare esclusivamente attraverso la propria etichetta AlterCulture già col precedente ed ottimo "Just Defy" di inizio 2012, i due navigati musicisti di Baltimora non sbagliano mai un colpo, e la nuova fatica - realizzata col prezioso aiuto del solito gruppo di collaboratori più o meno occasionali - ne è l'ennesima conferma. La formula dell'act statunitense è sempre stata uno dei più efficaci esempi di commistione fra un'elettronica granitica, tagliente e muscolare e la forza d'urto delle chitarre, bilanciando perfettamente il groove del battito sintetico e l'apporto di riff sempre più incisivi e graffianti con la voce ruvida e penetrante di Jason, come ci conferma da subito un'opener solidissima quale "Devil May Care", brano fra i più club-oriented assieme all'intensa "Dead Inside". Ma, al solito, i MF mostrano di saper andare ben oltre il piglio da dancefloor infarcito di chitarroni, dall'acida e nervosa "Shit Show" (col prezioso apporto di Monica Durant alla voce) alla groovy, rockeggiante e sfrontata "Red Halos", passando per l'impeccabile costruzione della rocciosa "The Fluffer" sino ad un atto finale del calibro di "Minerals", ennesimo esempio di come la band sappia affrancarsi con grande personalità dalla lezione di maestri come i Front Line Assembly. Altra voce femminile sul disco è quella di Kim Dylla, abile nell'affiancare un sempre più versatile Jason con vocals 'rappate' di buon effetto nella più cadenzata "Hollow Victory" e determinante nel refrain a pieni polmoni della tesa "Leachate" (in assoluto fra i momenti migliori dell'album). Inappuntabili nel costruire i propri brani, i MF fanno mangiare la polvere ai più anche quando i toni si smorzano e la veste strumentale prende il sopravvento, come in frangenti di estrema classe quali "13th Floor" e "Deaf To Defeat", capaci di esprimere - ben coadiuvati dagli archi di Paul Green - un pathos che altri possono solo sognarsi. Dall'alto della grande esperienza maturata, i fratelli Sevanick surclassano ancora una volta l'agguerrita concorrenza, realizzando il loro album più completo di sempre e ridefinendo degli standard personali già elevatissimi. Bella ed essenziale confezione digipack per un lavoro compattissimo, come al solito ottimamente prodotto (peraltro disponibile in qualità a 24bit nella sua versione digitale) ed indiscutibilmente degno della massima considerazione.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://alterculture.bandcamp.com/