06-10-2010
SAM
"Brainwasher"
(Pro Noize/Audioglobe)
Time: (52:02)
Rating : 7
A due anni di distanza dal granitico "Destruction Unit", i fratelli Meyer tornano col terzo, atteso full-lenght della loro creatura dance/industrial SAM. Dopo due album che, seppur minati da una certa monotonia di fondo, avevano cementato la reputazione del duo tedesco in special modo nei club alternativi oscuri (ma anche in sede live, stando alle voci), era necessario che il taglio del traguardo del terzo full-length coincidesse con l'auspicata maturazione... Ed i Nostri ci hanno messo la buona volontà, abbandonando la ruvidità delle precedenti prove in favore di un sound ancora duro e muscolare, ma oggi reso maggiormente dinamico dall'impiego di beat più puliti, campionamenti meglio integrati e bassline più corpose, capaci di sprigionare un groove irresistibile. L'intento rimane comunque uno solo: quello di smuovere i corpi sul dancefloor sfruttando la fisicità della dance, e in molti casi anche le malizie della techno. Cosa in cui, peraltro, i Meyer sono abilissimi, come dimostra praticamente tutto l'album, ad eccezione della pulsante, oscura ed inquietante "Interoception", buona variante da sfruttare di più in chiave futura, come anche certe rabbiose vocals. Per il resto, sono mazzate: talvolta i bmp mollano un pochino la presa sulla scia di un groove più avvolgente, come nel caso di "Warning" e "Mad As Hell" (in quest'ultima, come in "Starting The Madness", i Nostri piazzano samples dall'imprescindibile pellicola "Quinto Potere", mostrando la volontà di aggiungere spessore al concept), ma momenti come "Halluzinogen" (song in odore di hard-techno), la vorticosa scheggia impazzita "Bull Fucking Shit" e la pompata "S_R" sono espressione della volontà di incendiare le piste, a costo di rifarsi spudoratamente alla techno come nella sfrontata "Mindfuck". Qua e là affiora un po' di banalità ("Psychic Driving"), ma un episodio come "Murder Inc." rivela attenzione ai dettagli ed evidenzia gli enormi passi in avanti fatti in sede di produzione dal duo, che pur senza sorprendere si è aperto una nuova strada: sarà interessante vedere dove essa condurrà.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.myspace.com/projectsam