25-01-2010
OPPOSITE EXHALE
"Nothing Lasts"
(Tympanik Audio)
Time: (67:04)
Rating : 7.5
Nuovo debutto patrocinato dall'attivissima e sempre più sorprendente Tympanik: stavolta tocca ad Opposite Exhale, progetto olandese condotto da quell'Eelco Jellema che, dopo quattro anni di silenzio, è tornato in attività nel 2008 e, dopo essersi procacciato l'agognato deal, si è gettato anima e corpo nella realizzazione del suo album d'esordio. Stavolta le coordinate sonore si spostano da quell'IDM a cui fa riferimento buona parte del roster dell'etichetta americana: Opposite Exhale si muove fra sonorità neoclassiche ed electro-industrial, non mancando mai di combinare questi due aspetti in ogni episodio dell'album, salvo rare eccezioni. Ne scaturisce un'opera che possiede indubbiamente un forte taglio filmico, dove a passaggi sinfonici dal sapore epico si unisce talvolta un piglio marziale che ben si sposa ai toni oscuri che determinano il mood predominante, in alternanza all'abrasività delle incursioni industrialoidi. Le aperture sinfoniche, abilmente orchestrate fra appassionate fughe pianistiche e sezioni d'archi ricreate mediante l'utilizzo della strumentazione elettronica, ci guidano in ognuno dei sedici momenti dell'opera, solenni ed oscure nell'iniziale "Hic Finis Fandi", per poi combinarsi al fragore marziale della sezione ritmica nelle varie "Clear Green", "You're The Last Of My Concerns", "Vixerunt" e "Moortgat", quando non addirittura capaci di un taglio degno di un requiem ("Born With Bruises", "I Trusted Every Word You Spoke", "A While Heat That Scours Rational Thought"). Poche le concessioni all'IDM vera e propria ("Resentment" è praticamente un caso isolato), mentre ampio spazio viene concesso alla vena electro-industrial con le varie "The Downfall Of Beliefs", "A Subtle Truth (My Paradise)", "The Feeling's Vile", "Nomen Est Omen", "Lucid Dreaming" e "Deceitful Snares", con risultati piacevolmente caotici nel loro clangore, a tratti meno ritmico e più vicino alla scuola industriale, ma più spesso codificato attraverso un beatwork abilmente distorto. Il piglio sinfonico torna a dettare legge in "Sand", appassionante atto conclusivo di un'opera prima già perfettamente in grado di evidenziare la grande maturità artistica del suo autore. Un debutto convincente e ben prodotto che evidenzia il notevole talento di Eelco Jellema, musicista in grado di mettere il proprio buon gusto melodico al servizio di una scrittura efficace: l'esperienza sul campo e l'auspicabile introduzione di nuovi elementi sonori, atti ad ampliare gli orizzonti di una proposta artistica già rimarchevole, gli permetteranno di ambire ad un ruolo da protagonista, anche in un roster già costellato di importanti eccellenze come quello della Tympanik.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.myspace.com/oppositeexhale