11-01-2010
C-DRONE-DEFECT
"Dystopia"
(NoiTekk/Audioglobe)
Time: (60:30)
Rating : 7.5
La scena harsh degli ultimi anni si è relegata ad un ruolo marginale, collocandosi nell'ambito quasi unicamente 'danceable'. Ne risulta quindi un'elevata omologazione nelle idee esposte. Il ritorno di C-Drone-Defect (monicker dietro il quale dalla fine degli anni '90 Marc Horstmeier elabora le sue aggressive linee sonore) era atteso con alte aspettative giustificate dall'ottima produzione avuta negli anni, non eccessiva e sempre a buoni (se non ottimi) livelli. Il ramo tech-noise di casa Black Rain, la NoiTekk, prepara minuziosamente l'uscita di "Dystopia" anticipandola con l'EP in free-download "Letters From Dystopia", un piccolo, indicativo antipasto del nutrito digipack di C-Drone-Defect. Marketing teutonico perfetto ed ambizioni consistenti per un genere con poche prospettive nell'immediato, con all'orizzonte la prossima uscita di Suicide Commando, a cui in questo nuovo full-lenght di Horstmeier a volte si avvicina. Non solo: ora più che mai il musicista tedesco si offre come uno dei pochi act in circolazione in grado di correre insieme a :Wumpscut: nei favori del genere (in alternativa a certi livelli troviamo solo Velvet Acid Christ e pochi altri), ma l'eccessiva similitudine stilistica con il connazionale Rudy Ratzinger è anche il fattore limitante di "Dystopia". In parte lo è la voce, esposta ad un growl meno cupo rispetto al passato, oppure in alcuni brani l'affinità con :Wumpscut: si rivela nella crudele opera di una chitarra che strizza l'occhio alle falangi di fans dell'electro-metal cibernetico cui Rudy regalò qualche bordata in passato, elemento non così manifesto nella discografia passata di C-Drone-Defect. Il fantasma (o demone?) di :Wumpscut: (soprattutto ricordando "Evoke") aleggia ectoplasmatico sin dall'opener "Rebellis" o dalla seguente "Morituri Te Salutant", lente, ricche di cori frutto di dannazioni, volute e consapevoli ancor di più nella veloce ed oscurissima "Mente Videbor", in cui più che in altri esempi la sei corde punta diretta alla recisione dei nervi con le sue plettrate 'malvagie'. Il momento maggiormente dedito al dancefloor risulta "Orpheus", senza però arrivare alle reali perle da pista espresse nell'album "Neural Disorder Syndrome", che ha consacrato C-Drone-Defect (era il 2001 e Marc era contrattualmente legato alla Synthetic Symphony/SPV), o nel precedente full-lenght del 2004 "Nemesis". "Orpheus" è deputata comunque ad essere una dancefloor-hit per il 2010 per le sue linee gotiche di synth. Singolare invece l'uso di sinuose trame ambientali e sepolcrali per "Post Tenebra Lux": anche in passato Horstmeier ha dedicato spazi sul confine dell'IDM/EBM infernale e lenta, e in questo si distingue dalla massa di progetti che in ambito harsh si vota unicamente alla pista a suon di ritmi veloci e danceable. Lo stesso senso di sinfonia macabra presenta la demoniaca "Lex Talionis", oggettivamente uno dei brani meglio confezionati in "Dystopia", così simile nelle immagini evocate dal suono ad un quadro di Bosch, elaborato e spaventoso. Acquistate con fiducia "Dystopia", che se non fosse stato limitato da quel senso esageratamente 'wumpscuttiano' ed avesse avuto in scaletta un paio di brani di veloce harsh-tech da dancefloor, come in passato Marc ci aveva abituati, avrebbe reso dura la competizione nell'EBM più cruda a tutti i lavori che i signori d'ambito stanno preparando per questo 2010 appena iniziato. Se vi affrettate ed avete la fortuna di rientrare nei primi 1000 acquirenti, vi attende un bonus-CD con succosissimi remix, curati tra gli altri dai nostri XP8, Autoclav 1.1, Life Cried, ESA, Endif ed Ashbury Heights, giusto per citare alcuni dei nomi coinvolti.
Nicola Tenani