10-07-2009
TAPAGE
"Fallen Clouds"
(Tympanik Audio)
Time: (67:39)
Rating : 7.5
Tijs Ham ha una capacità straordinaria: stupire. Lo abbiamo conosciuto con il suo primo album su Tympanik circa un anno fa, ed in quella sede, seppur senza cestinare il lavoro svolto, avanzammo alcune perplessità circa l'atmosfera generale scolpita tra i solchi di "The Institute Of Random Events". Se le lodi riguardanti il pathos essenziale erano indubbie, nell'economia globale giocavano a suo sfavore l'eccesso di suoni che 'sporcavano' le linee morbide di quasi tutto il disco. Tapage ha effettuato ciò che ci auspicavamo (e chissà se in parte possano avere influito le critiche benevole e affettuose...): pulire completamente il suono dai glitch eccessivi, rendendoci linee 'setose' e cariche di fascino. Il lavoro di tutti i componenti del roster della Tympanik è ammirevole: operando ognuno nel suo individuale senso sonoro, collocano lavori sottilmente legati da un pathos comune. Le grandi label - e la nostra ha ancora un'età molto giovane - si palesano proprio in questa direzione: non omologando gli artisti, ma coinvolgendoli nella crescita collettiva. "Fallen Clouds" ha la caratteristica di compiere un passo oltre ciò che è l'IDM pura: come nuvole, le 16 tracce che lo compongono nell'uniformità di colore vincono per grazia nell'amorfismo. Oltre un'ora di musica per fermarsi: solo musica, ma nata per estraniarsi dal quotidiano, fluttuando nell'ascoltarla, compiendo una lunga planata emotiva. Fin dall'intro, "Ith", si capta la caratura eccellente del lavoro del progetto olandese, che nell'ottima linearità qualitativa globale propone momenti di rarefatto pathos, godibili nel loro continuo rimando alle basi eteree e delicate su cui gli inserimenti di campionature raramente scontate generano soluzioni concettuali mai agli estremi. Il mid-tempo di "Oppose" con i suoi battiti finemente 'scretchati' e vivo di ritmi 'dancy' si contrappone al suono angelico ed ambient di "Notbremse", almeno fino al momento in cui l'artista decide di 'graffiare' il suono con gli inserimenti digitali. I momenti in cui prevalgono gli scretch e le anarchie soniche dei synth sono più di uno, andando incontro ai gusti degli amanti del genere, in linea con altre tracce come "Dark Clouds Adrift" oppure l'incanto estatico raggiungibile con "ML7W", quasi simile alle 'algìe' emotive e minimali dei grandi nordici Sigur Ròs o Mùm. "Fallen Clouds" è tutto ciò: la sua apparente staticità è in realtà come una landa ghiacciata, a volte accecante o fascinosa nei toni e nei giochi di luce, tra increspature del suono e lastre infinite che tolgono il respiro. È bastato solo virare leggermente il suono per consegnarci un lavoro maturo, ed ora possiamo guardare a Tapage come all'ennesima stella che brilla nel firmamento Tympanik, meraviglioso come nell'artwork del digipack.
Nicola Tenani