23-02-2009
PROJECT PITCHFORK
"Dream, Tiresias!"
(Trisol/Audioglobe)
Time: (76:49)
Rating : 8.5
La fine di febbraio segna una data importante per tutti coloro che amano il goth elettronico: il ritorno solenne dei Project Pitchfork con un album di inediti, a distanza di quattro anni dal discusso "Kaskade". L'imperativo è quello di non 'fallire' per vari motivi, tra i quali l'amore dei molti fans, mai disillusi dalle altalenanti proposte di Peter Spilles, e il grande investimento in termini fiduciari da parte di una label, la Trisol, che non ama incappare nei 'flop'. La label tedesca investe molto su questo dischetto di tredici tracce (di cui tre remix), corredato da un packaging ricco di foto con testi e quant'altro, curato personalmente dal leader della band. Il mercato tedesco (e non solo) ha potuto saggiare la nuova avventura dei Pitchfork con la recente uscita del miniCD "Feel!", singolo scelto come lancio ed aperitivo di ciò che sarà un buffet di suoni nel full-lenght di cui trattiamo. Questo mini nasce come prodotto rivolto alla pista, proponendo "Feel!" in nove diversi remix, e Spilles ha scelto di avvalersi di nomi che garantissero professionalità, ma soprattutto la certezza di poter essere un tormentone futuro nelle piste europee (e non solo, vista la fama mondiale del trio). Operazione riuscita, al punto che in "Dream, Tiresias!" trovano posto come bonus-track tre versioni di "Feel!", oltre ovviamente alla album version. I remix sono curati da [:SITD:], Noisuf-X e Die Krupps, progetto in cui milita Achim Färber, membro aggiunto degli stessi PP nei live. In realtà le tre versioni non sono troppo dissimili tra loro, rimanendo sui canoni dance del synthpop tradizionale; si differenzia un po' la versione più harsh proposta da [:SITD:], su rimandi in stile Decoded Feedback o Assemblage 23. Ma "Dream, Tiresias!" non è unicamente "Feel!": è un disco accattivante e di successo perché vincente nella sua semplice formula, con cui si ritorna a sonorità più consone all'EBM old-school, energica ed aggressiva, memore dei tempi in cui Nitzer Ebb o Front 242 scrivevano le pagine ed i dettami dell'elettronica oscura. Non troverete quei momenti così unici nel panorama elettronico dei tempi di "IO" od "Alpha-Omega"; d'altronde la fine del connubio artistico-sentimentale tra Peter e Patricia Nigiani ha rotto quella sottile alchimia che esulava dall'elettronica pura per insinuarsi tra sonorità ipnotiche ed esoteriche, tranne in un momento del nuovo album: la lunga (quasi otto minuti) "Passion". Nel suo complesso evolversi è come un lungo risveglio da un sogno, una tenue ipnosi ambient in cui i synth dipingono paesaggi d'incanto; in questa traccia la grandezza dell'opera assume il valore che ci si aspettava dai Nostri. Jürgen Jansen e Dirk Scheuber in queste occasioni si allineano con l'immaginario complesso di Spilles determinando la grandezza del trio, compatto nelle magie di synth mai banali. Il tutto immerso in tanta EBM: "Darkness!" è l'ennesimo esempio di come questo genere non sia ancora esaurito ma possa avere un futuro solido, mescolato a sonorità più 'easy' di radice synthpop, dove solo la voce roca e campionata esula dalla melodia frizzante e danceble in chiave Rotersand o VNV Nation. Non a caso, nel progetto collaterale Imatem, Peter si avvale della collaborazione di più artisti, perché il suo eclettismo artistico ha la necessità di esprimersi in più gamme. Ma Peter non si limita a questo: insieme alla presenza femminile di Jinxy si ritaglia uno spazio totalmente dedito all'industrial di stampo 'power' con il progetto Santa Hates You, catarsi totale rispetto al passato che lo vedeva creare suoni dark-etnici insieme a Patricia Nigiani col tandem artistico Aurora Sutra. Ciò è sintomo della volontà di volersi riappropriare totalmente della sua grande nicchia di seguito, in tutti i campi; quindi, se nella prima parte di millennio "Kaskade", "Inferno" e "Trialog" vi hanno allontanato dalla band tedesca, "Dream, Tiresias!" è l'occasione buona per ritornare ad amare il trio tedesco. Il mito di Tiresia, antico e fascinoso, può far sì che anche il mito dei Project Pitchfork continui ad affascinare le platee, pronte a vivere nel lungo tour la proposta di questo nuovo lavoro.
Nicola Tenani