12-01-2009
SIVA SIX
"Rise New Flesh (Flesh And Will Resurrected...)"
(Decadance/Audioglobe)
Time: CD1 (50:42) CD2 (75:43)
Rating : 7.5
L'italiana Decadance si premura di fornire un contorno degno di nota a corredo della ristampa del debut album dei greci Siva Six "Rise New Flesh", uscito nel 2005 e da tempo finito sold out. Tale 'contorno' si traduce in una nuova veste grafica, sempre intrigante ed in linea con le due uscite sin qui rilasciate dal progetto, e soprattutto in un bonus-CD di remix per brani presi da entrambi i full-lenght firmati Siva Six (l'altro è "Black Will" del 2006). La Decadance fa dunque le cose in grande per quello che è un act su cui fa bene a puntare, in quanto fautore di una proposta sufficientemente personale in un ambito ormai stracolmo di cloni dei soliti noti quale è diventato ormai da anni l'harsh-electro. Riscopriamo dunque con piacere l'esordio del duo (che di recente ha visto un nuovo avvicendamento alle tastiere, con l'ingresso del leader del progetto Iambia, Herr Khaos, al posto del dimissionario u-ri), saggio della ferocia e della durezza di un sound comunque dinamico e mai ancorato eccessivamente ai soliti schemi da dancefloor, esaltato dalla cattiveria delle varie "Fire Walks With Me", "Streetcleaner", "In Extremis", "Awayk", "Nexus 6" e soprattutto l'infernale e sulfurea "Nihil Before Me", ma capace di spunti notevoli quando si fa spettrale, come in "Another Dead World". Il picco del dischetto è senza dubbio la dura e cadenzata "120 Days (In Slavery)", ma anche l'oscuro intermezzo "Deep Black Well" ci ricorda che i Siva Six sono più coraggiosi, ispirati e capaci di moltissimi loro colleghi. Bene anche il bonus-CD di remix, decisamente sopra la media dei prodotti similari: le 15 rielaborazioni funzionano più o meno tutte (solo la prova di Despair per "Line In Line Down" non brilla più di tanto), coi picchi d'eccellenza toccati da Aes Dana (che rende "Her Eyes Black" un ipnotico vortice EBM in puro stile 90s), Mono No Aware (alle prese col medesimo brano, qui reso in una versione industrial macchinosa ed 'acquatica') e soprattutto Niadoka, che tramuta "120 Days (In Slavery)" in un gioiello fra ambient siderale, atmosfere cosmiche e pregiata IDM. Segno che non sempre sono i nomi più quotati ad approntare i remix migliori, ma, come detto, qui funziona tutto bene, e risultano più che godibili anche le riletture firmate da Dope Stars Inc., Noisuf-X (perfetta per i club), Dark Soho, Dyspraxia (nervosa rhythmic industrial), Soman (ovviamente dance), Blood, Latexxx Teens (gotico/apocalittica), XP8 (pompatissima, agile e potente), Diabolic Art (oscura, dance e tribal), Vigilante ed Alien Vampires (pura violenza rave infernale). Non solo un'ottima occasione per chi ancora dovesse scoprire le potenzialità dei Siva Six o anche soltanto recuperare il loro primo album, ma anche l'opportunità per gli eventuali fans di portarsi a casa un prodotto dove il bonus-CD, una volta tanto, non è solo uno specchietto per le allodole.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.decadancerecords.it/