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06-03-2007
SIVA SIX
Perverted electronics
di Roberto Alessandro Filippozzi
Abbiamo incontrato per la prima volta il duo greco formato da Noid (synth) e Z (voce) nella primavera del 2005, allorquando la nostrana Decadance si premurò di dare alle stampe il debut "Rise New Flesh": un esordio in puro stile harsh-EBM sicuramente ancora acerbo, ma di certo molto più onesto e godibile rispetto agli inutili e ripetitivi lavori di tante altre presunte 'realtà' di un settore in perenne crisi. Il follow-up "Black Will", uscito sul finire dello scorso anno, di certo non risolleverà da solo le sorti di un genere che, a parte i soliti nomi, stenta a proporre qualcosa di significativo, ma denota chiaramente come i Siva Six stiano crescendo piuttosto in fretta, e questo è un fatto. Certo, c'è ancora molta strada da fare per raggiungere l'Olimpo del settore, ma il duo ellenico sembra avere sia le carte in regola per progredire in maniera interessante, sia la volontà di farlo. Già, la volontà: una volontà che diviene 'nera' nel titolo di questo secondo album, che senza dubbio rappresenta un grande passo in avanti a tutti i livelli per questi due misteriosi artisti, precedentemente noti alle cronache soltanto per taluni contributi (più che altro in sede live) forniti a band provenienti dal panorama metal più estremo. Ora i Siva Six sembrano aver preso consapevolezza del proprio potenziale, e lanciano la loro offensiva - anche in chiave futura - attraverso un sound oscuro, freddo, ferale, duro, malato e perverso, come loro stessi tengono a sottolineare: ne abbiamo discusso con Z, frontman del duo...
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Il nuovo album "Black Will" giunge a circa un anno e mezzo dal debut "Rise New Flesh": come avete vissuto questo periodo di esposizione nel panorama elettronico e quali risultati pensate di aver raggiunto come band? Siete soddisfatti dei traguardi raggiunti col vostro debutto?
Z: "Il nostro debut 'Rise New Flesh' ha ottenuto riscontri molto positivi sia dai fans che dai media: ha raggiunto buone posizioni nelle charts e ci ha permesso di tenere 19 concerti, oltre ad un certo numero di passaggi radiofonici in giro per il mondo, ma il nostro tour con Mortiis ed i Gothminister è stato cancellato, quindi la nostra musica non si è potuta realmente avvicinare alla gente, visto che la nostra vera forza è lo spettacolo dal vivo... Gli ultimi 18 mesi sono stati intensi, visto che abbiamo lavorato a 'Black Will'; abbiamo anche provato a rilassarci un po', mentre il contatto col pubblico si è dimostrato grandioso, visto che fans da tutto il mondo hanno avuto l'opportunità di condividere con noi i nostri pensieri, la nostra visione e le nostre ossessioni."
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Che tipo di feedback avete ottenuto col nuovo album "Black Will"? Si tratta indubbiamente di un lavoro molto più completo rispetto al vostro debut...
"Ogni disco da noi realizzato ha la sua storia e la sua ragion d'essere: 'Black Will' sta ottenendo ottimi riscontri e sembra che si avvicini maggiormente ai cuori delle persone, come un morbo sudaticcio..."
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Ora addentriamoci nel nuovo album, che come detto rappresenta un grosso passo in avanti rispetto al debut, dalla produzione agli arrangiamenti, fino al songwriting ed ai suoni stessi. Qual è la tua opinione, e come avete lavorato per portare i Siva Six ad un livello indubbiamente superiore?
"Lavoriamo duramente, ecco tutto! Siva Six è un team di persone focalizzato sui membri della band ed è la nostra visione a tutti i livelli, dall'artwork fino alla produzione: abbiamo la fortuna di poter lavorare con persone grandiose come Seth, Dimitri Douvras e Chris Antoniou, e continueremo a lavorare nello stesso modo, sebbene i nostri lavori futuri dovranno comunque rappresentare degli ulteriori passi in avanti, visto che personalmente sento il bisogno di avvicinarmi ad un nuovo universo di sentimenti."
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Uno degli aspetti che avete maggiormente migliorato sono le tue parti vocali, che ora paiono molto meglio indirizzate e molto più funzionali rispetto al debut: come hai lavorato su questo aspetto?
"Faccio molta pratica: la disciplina è la chiave, ma necessito di lavorarci sopra più duramente in futuro per avvicinarmi ai traguardi che mi sono prefisso."
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Sebbene "Black Will" rappresenti un grande passo in avanti per voi, personalmente avrei gradito soluzioni più solide e dure, specialmente a livello di beat e di sezione ritmica in generale, in quanto ritengo che il vostro concept funzionerebbe ancor meglio indurendo i suoni...
"Il ritmo diventerà fondamentale coi nostri prossimi album: c'è un tempo per morire ed uno per vivere, e tutto arriverà quando sarà il momento giusto per i Siva Six. Nei nostri primi due lavori avevamo bisogno dell'atmosfera e della melodia, di modo da poter esprimere malinconia assieme al gusto provato con le nostre esperienze: ora avverto il freddo, quindi i ritmi diventeranno l'ingrediente principale."
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Il nuovo album contiene diversi brani con un buon potenziale per i dancefloor: quanta importanza date a questo aspetto della vostra musica?
"È ottimo avere una club-hit ed avere il potenziale per far danzare i corpi e farli sudare a dovere, ma non si è trattato di un obiettivo studiato a tavolino... (beh, questo è ciò che dicono tutti... nda)"
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Ritengo che il brano "The Seal" sia il migliore mai scritto dai Siva Six, un vero anthem! Ed è facile immaginare come diverrà presto uno dei punti di forza del vostro live-show... C'è qualche aneddoto particolare legato a questa canzone?
"Sì: questo è il sigillo ('seal', appunto, nda) del dolore, ciò di cui ti devi ricordare quando l'oscurità se n'è andata via, perché presto tornerà e dovrai stare attento al prezzo che viene pagato per una vita strisciante, la quale ha bisogno e percepisce ogni brandello di bellezza e sporcizia alla base della vita stessa..."
"Pensi che siamo adoratori del male? No amico, mi spiace ma ti sbagli. Il male è tutto intorno a te, basta che accendi la tua fottutissima TV o che provi a guardare nel cuore del tuo migliore amico... Sfortunatamente i simboli sono stati male interpretati oggigiorno, presi a prestito indebitamente, spiegati in maniera volutamente falsa..."
Z
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A parte le potenziali hit, le canzoni che mi hanno colpito maggiormente sono state "Now It's Dark" (sofferente ed apocalittica), "Mister" (frenetica e caotica) e "Deep Black Will" (malvagia, dura e distorta): mi sembra che abbiate voluto mostrare un songwriting più maturo e vario, mentre la maggior parte dei gruppi harsh-EBM continua a puntare tutto (o quasi) solamente sull'aspetto danceable dei brani...
"Il fatto è che noi non seguiamo alcun trend o sentieri già tracciati, ma solo i nostri cuori. I nostri gusti musicali, poi, sono molto ampi: come ben sai, non siamo ragazzini di 20 anni che si sono avvicinati al genere solo ieri..."
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Un titolo come "Black Will" si presta a svariate interpretazioni: qual è il concept di base dietro ad esso? Si tratta forse di un concept-album?
"Non propriamente, ma al tempo stesso si tratta del concept della nostra vita. Il modo in cui nascono i titoli per i nostri album è davvero bizzarro: 'Black Will' è il titolo perfetto per questo mondo musicale e lirico che abbiamo creato, poiché rappresenta un cerchio che è stato tracciato, e sopra ad esso la realizzazione della nostra natura, la nostra destinazione, la nostra missione... Tutto ciò è marchiato da una 'volontà nera' ('Black Will', appunto, nda): odio e paura sono ciò che gridiamo a gran voce quando la forza e la volontà fluiscono dentro di noi."
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Quali temi avete trattato nei testi di "Black Will"? C'è qualche testo che necessita di ulteriori approfondimenti? Mi sembra che non manchi la voglia di giocare con le metafore ed una certa (nera) ironia di fondo...
"Beh, 'Her Eyes Black' è una 'horror lovesong' (risate, nda)... È il tipo di storia che ognuno di noi ha vissuto almeno una volta nella vita, e si basa sull'essere ossessionati ed innamorati: parla del soffrire profondamente come mai era accaduto prima per un paio di occhi che sono sempre neri e che non avrai mai al tuo fianco... oppure sì? Le altre cose che ci intrigano sono il sesso ed il sado/maso, l'horror, gli eroi della fantascienza, i serial killer transessuali, le droghe, l'occulto... tutti argomenti apocalittici, insomma."
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L'artwork appare nuovamente 'malato' e depravato, come sul vostro debutto: qual è il concept di base, e quali gli eventuali collegamenti fra la grafica del debut?
"La musica ed i testi dei due dischi sono strettamente connessi: Seth (il creatore della parte grafica, nda) ha tradotto la nostra musica e le liriche in forme e colori. Stavolta l'intero team lavorativo era come in trance, ed il lavoro fatto da Seth si è rivelato come una spina infilata profondamente nel mio cuore... La copertina rappresenta, sotto forma di carne umana, l'idea e la natura della 'volontà nera': orribile, forte, sudicia, perversa, nata per odiare e distruggere... La 'volontà nera' non cerca amici, amanti o fans, ma anzi, li divora e poi li sputa fuori..."
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Sembrate dare anche molta importanza alle photo-session, davvero molto curate: quanto lo ritenete importante, in effetti? Pensate che i gruppi dovrebbero curare maggiormente questo aspetto?
"Non mi interessa ciò che fanno gli altri gruppi: non mi preoccupo di suggerire alcunché a nessuno, la nostra strada è solitaria ed io la adoro così com'è... Tutto ciò che facciamo è parte di un grande puzzle: lo showbiz è pieno di sporcizia e sudiciume, ed in particolare quella parte di esso che pretende di essere underground ed indipendente è assolutamente risibile, un'autentica barzelletta..."
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Il vostro intero concept, dai testi all'artwork, dai simboli alle foto, incluso quel 'velo di malignità e satanismo', sembra essere piuttosto vicino a quello di talune band di metal estremo, fermo restando che voi lo presentate in maniera diversa, specialmente a livello musicale: ravvisi qualche punto di contatto tra i Siva Six e certo metal? Quanto c'è di effettivamente 'satanico' all'interno del vostro concept?
"Il satanismo, così come il cristianesimo, è uno scherzo davvero di cattivo gusto che si è trasformato in una piaga... Il male? Pensi che siamo adoratori del male? No amico, mi spiace ma ti sbagli. Il male è tutto intorno a te, basta che accendi la tua fottutissima TV o che provi a guardare nel cuore del tuo migliore amico... Sfortunatamente i simboli sono stati male interpretati oggigiorno, presi a prestito indebitamente, spiegati in maniera volutamente falsa... Il nostro unico punto di contatto con ogni tipo di band estrema è la passione, il sudore e la volontà che esprimiamo nei nostri concerti; oltretutto, per dovere di cronaca, devo dirti che la maggior parte delle cosiddette band 'estreme' sono in realtà solo un gruppo di ragazzini viziati."
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Musicalmente parlando, tuttavia, penso che il vostro sound possa rappresentare un valido 'ponte' per quei fans di metal estremo che vogliono scoprire della buona musica elettronica che soddisfi i loro gusti, dal momento che, comunque tu la voglia vedere, il vostro concept potrà in qualche modo suonar loro 'familiare'...
"Il mio punto di vista è che ci sono persone che vogliono vedere e sperimentare cose nuove, altre che prendono le cose di petto ed altre ancora che non sanno relazionarsi col progresso e la conoscenza. La nostra musica si può adattare a qualsiasi orecchio, indipendentemente da dove esso provenga, almeno finché l'estetica ed i sentimenti sono delimitati dal nostro 'mondo': si tratta di ciò che è ovvio per alcuni e nascosto per altri, e che giace dentro ad un dischetto e ad alcune pagine di carta..."
"Il titolo 'Black Will' è perfetto per questo mondo musicale e lirico che abbiamo creato, poiché rappresenta un cerchio che è stato tracciato, e sopra ad esso la realizzazione della nostra natura, la nostra destinazione, la nostra missione... Tutto ciò è marchiato da una 'volontà nera': odio e paura sono ciò che gridiamo a gran voce quando la forza e la volontà fluiscono dentro di noi."
Z
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Come molti già sanno, avete suonato in gruppi dediti al metal estremo quali Rotting Christ, Septic Flesh ed Horrified: pensi che queste esperienze vi abbiano aiutati a preservare una specie di 'linea rossa' che porta dal metal all'elettronica che proponete oggi? Il metal vi ha realmente influenzati?
"Non so nulla riguardo alle 'linee rosse', quelle che amo sono le 'linee bianche' (una simpatica e 'stupefacente' metafora, non c'è che dire! nda)... È stato grandioso suonare e specialmente girovagare coi gruppi che hai menzionato: loro sapevano benissimo che noi eravamo infognati con macchinari impazziti ed intricate porcherie per pc, e probabilmente è stato proprio per quello che ci hanno voluti al loro fianco. Mi chiedi se il metal sia stata un'influenza per noi... beh, sicuramente! Sono cresciuto ascoltando Celtic Frost, Voivod e Death, fra gli altri, ed allo stesso modo amo ancora ascoltare roba come Stayer, Johnny Cash o i Ministry. La moneta ha molte facce (ma non erano due? nda) e la verità può essere rintracciata ovunque, persino nell'oscurità e nella perversione..."
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Quale tipo di cose vi hanno influenzato durante la composizione del nuovo album? Le droghe hanno avuto qualche ruolo nel processo creativo, magari per aprire quelle 'porte' che paiono difficili da varcare quando si è troppo immersi nella quotidianità?
"Nulla di speciale mi ha influenzato: continuo ad andare per la mia strada, e non fa differenza se è una giornata radiosa o una piovosa. Le droghe hanno sicuramente avuto il loro ruolo all'interno della vita di Siva Six, mi scuserai se non posso scendere nei dettagli..."
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Ritengo che uno degli aspetti più importanti del vostro sound sia l'atmosfera che siete in grado di creare attraverso un suono freddo, ossessivo, oscuro, ruvido, deviato, spaventoso e malato: concordi?
"Sì, su tutto ciò che hai detto: quella è la parte più grande ed importante del nostro 'mondo' e viene fuori in maniera naturale, con facilità, perché siamo semplicemente noi stessi..."
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Il vostro sound sembra spesso voler proiettare l'ascoltatore in un dimensione da incubo: sei d'accordo?
"Senti, la maggior parte dei testi si basa su esperienze personali, e visto che esse il più delle volte non vengono rappresentate attraverso colori chiari e bei fiorellini, la loro natura è inevitabilmente più vicina ad un'atmosfera da incubo o da destino ineffabile... Oppure è semplicemente una natura oscura: chiamala come vuoi, ma fondamentalmente il nostro sound è perverso... è così che ci eccitiamo (risate, nda)! Gli horror-beat ci fanno intravedere le cose nella maniera giusta..."
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Non siamo ancora riusciti a vedervi sui palchi italiani: c'è la possibilità che presto tale lacuna venga colmata?
"Avremmo dovuto suonare coi Ministry a Rimini lo scorso agosto, ma tutto è andato a puttane... Ci sono stati altri promoter che ci hanno contattati, ma niente si è concretizzato sinora: spero che in futuro potremo fare un salto da voi per qualche show..."
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C'è qualche progetto in ballo per i Siva Six in questo 2007 appena iniziato?
"No, no, assolutamente niente per il 2007! Sono così stanco per il lavoro svolto per completare 'Black Will' e le cose che sono venute dopo di esso, che voglio soltanto esibirmi dal vivo e nulla più... E poi voglio cominciare a costruire, molto lentamente, il concept per il nostro prossimo album..."
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Come valuti l'intero movimento elettronico alternativo, e come vanno le cose nella vostra Grecia?
"La scena elettronica in generale sta andando bene, mentre la scena dark/industrial è piena di merda attualmente, anche se ovviamente ci sono sempre taluni veri artisti e musica che vale la pena ascoltare... La scena greca sta raggiungendo un buon livello: gruppi come Nyne, Mors In Tabula, Iambia, Preemptive Strike, Ravencult, Chaostar, Devilworks e Rotting Christ stanno facendo un buon lavoro, mettendoci il cuore..."
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Ok, siamo in chiusura: vuoi lasciarci con qualche storia od aneddoto, magari con qualcosa di divertente o buffo accaduto a te o alla band?
"Buffo è il modo in cui vanno le cose della vita e come il sangue si tramuta in vino, da nero a bianco e da amore ad odio... Ricordate che l'amore è l'unica legge, non importa quanto questo possa suonarvi strano: credete in voi stessi ed iniziate la vostra storia camminando per il vostro sentiero..."
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