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30-06-2008
RED CELL
The new leaders
di Roberto Alessandro Filippozzi
Lo ripetiamo di continuo, lo sappiamo, eppure non ci stanchiamo mai di ribadire quanto e come la scena elettronica alternativa svedese risulti superiore alle altre, sicuramente non a livello puramente quantitativo, bensì sul piano squisitamente qualitativo. Non solo nomi da lungo tempo presenti sulle scene come Covenant, Colony 5, Statemachine, Project-X e via dicendo, ma anche nuove leve capaci di conquistare i favori dei palati più esigenti grazie alla qualità delle proprie canzoni, segno che lassù in Scandinavia non manca certo il 'ricambio generazionale'... Se per quanto attiene gli scorsi dieci anni non possiamo tralasciare l'importante lavoro svolto dalla Memento Materia, è altresì vero che negli ultimi tempi l'impulso principale alla scena elettronica svedese è venuto dalla Progress Productions, label fondata da Torny Gottberg di quei Project-X ai quali accennavamo poc'anzi: la piccola ma agguerrita etichetta si sta infatti imponendo all'attenzione degli amanti della musica electro di qualità grazie all'ottimo lavoro di talent-scout fatto con nomi quali Necro Facility, Terror Punk Syndicate, System, Cryo etc., tutti balzati agli onori delle cronache grazie a cori pressoché unanimi di reale consenso. La Progress ebbe la lungimiranza di offrire un'opportunità per un debutto ufficiale ai Red Cell tre anni or sono, e l'allora misconosciuta band svedese non fallì, assestando un duro colpo alla scena elettronica più dura col devastante "Hybrid Society". Oggi, dopo qualche lieve cambio di line-up, ritroviamo i Red Cell nuovamente sotto l'egida della Progress con l'atteso follow-up "Lead Or Follow", da noi positivamente accolto qualche tempo fa: un disco che ci ha fortemente impressionati per la sua solidità e per la qualità delle canzoni, nonché per gli enormi passi in avanti fatti dal trio in ogni senso, partendo da quello squisitamente melodico. Dieci brani impeccabili che hanno tutte le potenzialità per scalzare facilmente anche i nomi blasonati della scena, nella speranza che un pubblico sempre più disattento non risulti 'assente ingiustificato' anche stavolta... Certi di trovarci di fronte ad una band più compatta che mai e nel pieno delle proprie potenzialità, abbiamo interrogato il disponibile Stefan Aronsson in merito al nuovo, superlativo album: ecco cosa ci ha raccontato il simpatico tastierista scandinavo...
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Partiamo dalle vostre radici musicali: qual è stato il vostro primo approccio col mondo della musica, e perchè alla fine avete potato proprio per l'elettronica?
"Per quanto mi riguarda, suppongo che tutto sia partito da quando avevo 12 anni - o qualcosa del genere - ed avevo questo sogno di mettere insieme una band. Lentamente ho imparato a suonare la chitarra, e pochi anni dopo la mia prima band era un dato di fatto. Non addentriamoci troppo in quelle vicende, ma diciamo piuttosto che alcuni anni dopo sono stato indirizzato verso Aphex Twin, Autechre e l'intera Warp-scene, e ne sono rimasto folgorato. Subito dopo mi sono dedicato a questo progetto chiamato Red Cell, ed ho scoperto un intero nuovo mondo di musica elettronica."
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Quali tipi di necessità vi hanno spinti a creare il progetto Red Cell e quale concept si cela dietro al monicker scelto?
"I Red Cell sono stati originariamente formati da Per e Jimmy, e mi è stato chiesto di suonare la chitarra sul loro primo album. Suppongo volessero combinare musica elettronica dura con il suono tagliente della musica rock basata su chitarre pesanti. Il nome della band è un qualcosa preso a prestito da 'Nikita' (la serie televisiva), e suppongo sia molto adatto perché è facile da ricordare e suona piuttosto fico (sorride, nda)..."
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Come siete giunti al deal con la Progress Productions? Come vi siete conosciuti e perché avete deciso di firmare proprio con questa etichetta, che attualmente sta tirando fuori davvero il meglio dal sottobosco di una scena qualitativamente forte come quella svedese?
"Agli inizi della band tenemmo qualche concerto assieme ai Project-X, finendo per conoscere Torny Gottberg (membro dei Project-X e titolare della Progress Productions, nda) e gli altri piuttosto bene, e quando lui decise di iniziare con la sua nuova etichetta sapevamo che molto probabilmente era l'uomo giusto con cui lavorare. Sebbene avessimo vinto un contratto discografico con un'altra etichetta di musica elettronica qui in Svezia (non la menziona, ma si riferisce alla Memento Materia, nda), abbiamo deciso di andare con Torny e la sua Progress Productions... inutile dire che non ce ne siamo affatto pentiti."
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Avete pubblicato il vostro primo album "Hybrid Society" nel 2005 attraverso la Progress Productions, e fondamentalmente dopo di esso non abbiamo più avuto vostre notizie (eccetto per le numerose apparizioni nelle compilation) fino al 2008, quando è arrivato nei negozi il nuovissimo "Lead Or Follow": quale tipo di cose vi hanno forzati ad attendere tre anni prima di tornare con un secondo lavoro in vero estremamente atteso? C'entra per caso l'abbandono della band da parte di Jens Eriksson?
"L'abbandono di Jens non ha avuto alcun effetto sulla lunga pausa intercorsa fra i nostri album, a dire il vero: ci ha lasciati in un periodo in cui il futuro dei Red Cell era ancora tutto da decidere. All'epoca (ci ha lasciati nell'inverno del 2006) non avevamo neppure deciso se avremmo fatto un altro disco... Un fattore determinante per capire perché ci siamo presi così tanto tempo sta nel fatto che sia io che Jimmy siamo stati occupati anche con altri gruppi, mentre Per nel frattempo ha conseguito una laurea in scienze comportamentali."
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A proposito dello split con Jens Eriksson, che ci puoi dire? Perché ha voluto abbandonare il progetto, e come avete inteso rimpiazzarlo?
"Anche Jens aveva iniziato a studiare proprio nel periodo in cui stavamo realizzando 'Hybrid Society', ed ha semplicemente preferito focalizzarsi sugli studi. Nessun sentimento negativo da ambo le parti. A dire il vero non abbiamo mai avvertito la volontà di rimpiazzarlo... Abbiamo provato alcune volte a suonare senza di lui, a volte senza che nessuno controllasse le tastiere ed una volta con Per dietro ad esse. Con le nostre nuove canzoni e questo nuovo album, abbiamo sentito che quello di afferrare una tastiera ed abbandonare chitarra e basso sarebbe stato un passo naturale per me e Per. Non ce ne siamo pentiti!"
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Addentriamoci ora nel nuovo album, partendo da un titolo forte come "Lead Or Follow": qual è il vostro concept dietro ad un messaggio tanto diretto? Recensendo il disco, ho concluso dicendo che "Red Cell will lead, the others will follow...", e spero di essere stato profetico...
"È stato Per a venirsene fuori con questo titolo, e tutti noi abbiamo sentito che esso si adattava alla perfezione a ciò che stava accadendo a quel punto. Jimmy lo ha poi elaborato, dicendo: "cats lead and dogs follow" (i gatti guidano e i cani seguono, nda), quindi suppongo che nella tua visione noi siamo dei gatti (risate, nda)..."
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Esiste un vero e proprio concept lirico, o magari anche solo una linea rossa che unisce i vari brani, e di cosa parlano in generale i vostri testi?
"I testi sono completo dominio di Jimmy, e raramente lui permette che qualcuno vi si insinui. Lui è solito dire che il 90% delle sue liriche ha a che fare con l'amore, ed io non ho motivo di dubitarne."
"Ci siamo visti soltanto in tre occasioni per mettere assieme i brani... Suppongo che tra di noi ci si conosca così bene, tanto come songwriters quanto come produttori, che ognuno di noi sappia già intuitivamente cosa deve essere fatto..."
(Stefan Aronsson)
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L'artwork, più che avere un vero e proprio significato, sembra semplicemente adattarsi al mood dell'album, specialmente per i colori scelti: cosa ci puoi dire al riguardo?
"L'artwork è opera di un ragazzo davvero talentuoso di nome Alex Eckman-Lawn: all'epoca gli era stato assegnato il compito di realizzare la copertina per il nuovo disco dell'altra mia band, e pensammo che avrebbe potuto fare qualcosa anche per i Red Cell. Come tu giustamente osservi, i colori e la forma si adattano perfettamente al mood del disco, e non potremmo esserne più felici. Alcune persone ci hanno domandato se ci fosse un significato nascosto dietro all'artwork, ma davvero non ce n'è nessuno... è solo un meraviglioso pezzo d'arte."
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Concordo. Musicalmente parlando, la prima cosa che si nota è il fatto che avete completamente rimosso le chitarre distorte e pesanti di "Hybrid Society", il che rappresenta di certo una scelta forte ed importante. Cosa vi ha spinti verso questa decisione?
"Oltre al fatto di non avere più Jens a suonare le tastiere sul palco, abbiamo sentito che le canzoni di 'Lead Or Follow' non avevano affatto bisogno di alcuna chitarra. Abbiamo provato così ed abbiamo lasciato che la voce di Jimmy, così come le melodie del synth, prendessero più spazio nella nostra musica, e siamo molto contenti del risultato raggiunto."
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A mio modo di vedere, abbandonando la chitarra avete ottenuto un suono molto più rifinito, con molte più sfumature e groove, senza però perdere un solo grammo della vostra potenza e del vostro impatto: che ne pensi?
"Concordo. Abbiamo ancora canzoni che picchiano duro, come 'No Soul Control', ma quella è soltanto una parte della chimica all'interno della band, oppure quello che viene fuori da noi come trio, se preferisci. Nonostante ciò, in quest'album volevamo anche focalizzarci su quelle dinamiche che, a dire il vero, in larga parte mancano al nostro primo album. Ho contribuito con molte canzoni più 'soft' e pop-oriented, mentre è Per quello che continua a scrivere roba davvero dura (ride, nda)! Ci completiamo a vicenda molto bene come songwriters."
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In sede di recensione, questo è stato il mio giudizio complessivo su "Lead Or Follow": "un disco impeccabile e pieno di autentiche club-smasher, capace di coniugare al meglio melodia e potenza, solido e completo, composto, arrangiato ed eseguito con sagacia e grande gusto, prodotto superbamente e praticamente privo di momenti sottotono.". Qual è il tuo punto di vista, e come avete lavorato per conseguire un simile traguardo?
"Beh, grazie! È stato davvero meraviglioso vedere come siamo riusciti a raggiungere questi risultati in così poco tempo: ci siamo visti, credo, soltanto in tre occasioni per mettere assieme i brani... Per ed io avevamo scritto del materiale a casa, poi ci siamo trovati da me a Stoccolma ed abbiamo assemblato le parti mancanti. Suppongo che tra di noi ci si conosca così bene, tanto come songwriters quanto come produttori, che ognuno di noi sappia già intuitivamente cosa deve essere fatto..."
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Uno dei punti di forza del nuovo album è senza dubbio la voce di Jimmy, il quale ha fatto degli enormi passi in avanti rispetto al primo album, specialmente per quanto attiene le clean vocals: come ha lavorato per giungere a questo risultato, specialmente per quanto concerne i maestosi refrain?
"A dire il vero è sempre stato un cantante fantastico, ma su 'Hybrid Society' abbiamo soltanto grattato la superficie del suo potenziale nei Red Cell. Le nuove canzoni hanno davvero permesso a Jimmy di tirare fuori il suo intero registro: ci piacciono moltissimo la parti pulite, e probabilmente ne ascolterai a tonnellate in più nell'immediato futuro. In più, voglio rivelarti un piccolo segreto: Jimmy sa davvero cantare le sue cose anche dal vivo, quindi non c'è nessuna magia da studio dietro la sua prova. Riguardo alle melodie, alle armonie e così via, si tratta di qualcosa con cui Jimmy ed io abbiamo camminato sin da quando abbiamo fatto squadra. Jimmy ha scritto le sue melodie principali a casa (probabilmente in bagno, dove lui ritiene di avere tutte le sue brillanti idee...) ed ha contribuito con delle armonizzazioni quando buttavamo giù i pezzi in studio."
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Ho voluto usare il termine EBM per descrivere la vostra musica: melodica come gli anni '90 ci hanno insegnato, non certo statica come tutti quei cloni di DAF e Nitzer Ebb, non così 'harsh' come i trend odierni vorrebbero, ma sicuramente EBM. Vi ritrovate in questo storico lemma?
"Paradossalmente, nessuno di noi ascolta realmente EBM o anche solo synth-music così tanto: facciamo semplicemente le nostre cose, e se qualcuno sente il bisogno di etichettare la nostra musica, allora bene, è loro la scelta."
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Avrete senz'altro le vostre influenze, come tutti, e personalmente ho scritto che il vostro album sta da qualche parte fra i Funker Vogt di "Maschine Zeit" e "God Of Hell" di The Retrosic, sebbene voi siate lungi dal copiare pedestremente alcunché. Penso infatti che siate stati in grado di imparare la lezione degli act più talentuosi degli ultimi 15 anni, trovando la vostra strada attraverso un sound sicuramente personale: che ne pensi, e quali nomi citeresti come influenze reali per i Red Cell?
"Come accennavo prima non ho mai ascoltato le band che tu nomini, davvero non ascoltiamo molta synth-music... Suppongo che siamo stati influenzati da roba come Snap, Haddaway (se allude al mega-tormentone 'What Is Love?', spero ci stia prendendo in giro... nda), KLF ed altri classici dello stesso genere degli anni '90, he he... Più concretamente, oggigiorno apprezzo cose come Pet Shop Boys, BWO, Depeche Mode e Nine Inch Nails, e forse questi nomi hanno avuto più influenza sul mio songwriting di qualsiasi altro synth-act contemporaneo."
"Non vogliamo mai superare il limite delle 10 canzoni, e penso che sia pericoloso oltrepassare la soglia dei 35 minuti in un disco: preferisco avere 30 minuti di BUONA musica piuttosto che averne 60 dove le canzoni difficilmente hanno un senso l'una assieme all'altra..."
(Stefan Aronsson)
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Ciò che, almeno per me, fa la differenza fra i Red Cell e lo standard odierno delle band electro è il vostro innato gusto per la melodia, che diventa fondamentale anche all'interno di un sound solido ed 'harsh' come sa essere il vostro...
"Beh, non puoi ottenere un brano davvero valido senza una grande melodia o qualcosa che catturi l'attenzione. Ci impegniamo sempre per trovare quelle magiche combinazioni di ritmi e di toni che ti fanno venire voglia di ascoltare e riascoltare una canzone: vogliamo scrivere brani forti con refrain altrettanto forti che la gente possa cantare. Tristemente non penso che questo sia l'obiettivo di molte synth-band odierne, ma questo è anche ciò in cui ci differenziamo da loro, suppongo..."
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Credo che "New Condition" sia il miglior esempio per spiegare il vostro gusto per le melodie, misto ad un sound che colpisce col suo impatto: detto ciò, in futuro dobbiamo aspettarci più melodia da voi, oppure manterrete il bilanciamento con le parti più aggressive?
"Senza saltare ad alcuna conclusione affrettata, penso che in futuro scriveremo materiale più melodico. Ma niente è ancora deciso su tale argomento: il futuro ci dirà tutto..."
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Ho notato che molti dei vostri brani si adatterebbero perfettamente ai dancefloor dei club, quindi vorrei chiederti che importanza date in concreto alla creazione di buone club-hit, visto che il vostro lavoro mi pare assai più profondo rispetto a tutti quei gruppi che puntano solo alla creazione della prossima club-smasher...
"Beh, sì, abbiamo sempre voluto fare musica che spingesse la gente ad alzarsi e ballare con essa, ed ai nostri inizi eravamo io e Jens quelli che si sforzavano di più in tal senso. La nostra musica si baserà sempre su buone e forti canzoni, con quel po' di qualità extra che ti fa venire voglia di ballare."
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L'unico aspetto 'negativo' del vostro nuovo album sta nella sua durata: quando la musica è così valida, è un peccato che la cosa si protragga per soli 38 minuti, anche se forse il disco non sarebbe stato altrettanto buono se fosse durato un'ora o anche di più... Qual è la vostra politica nella costruzione della tracklist definitiva?
"Non vogliamo mai superare il limite delle 10 canzoni, e penso che solitamente sia pericoloso oltrepassare la soglia dei 35 minuti in un disco: ritengo, cioè, che preferisco avere 30 minuti di BUONA musica piuttosto che averne 60 dove le canzoni difficilmente hanno un senso l'una assieme all'altra. I nostri live-set non sono mai più lunghi di 30 minuti, spesso sono addirittura più corti: desideriamo che la gente voglia di più. Se hai successo nel fare questo, hai ottenuto un buon risultato, credo."
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Qual è la migliore atmosfera/situazione richiesta per apprezzare appieno "Lead Or Follow"?
"Raccomanderei alla gente di ascoltare 'Lead Or Follow' a volumi molto alti, o forse in cuffia, al fine di poter digerire le liriche di Jimmy."
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Nella vostra pur breve carriera non avete ancora realizzato EP o singoli, il che è piuttosto strano per una band con un potenziale da club come il vostro: si tratta di una scelta precisa, volta magari a non inflazionare la vostra immagine?
"Non produciamo davvero nulla all'infuori dei dischi: siamo soliti scrivere i pezzi che andranno sull'album, e niente più. Inoltre, la Progress Productions non è troppo interessata a realizzare e promuovere EP o singoli. Vogliamo che l'album funzioni come un insieme, sebbene molte tracce funzionerebbero bene anche come singoli... in un mondo migliore (sorride, nda)..."
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Si avverte un ritorno dei messaggi politicizzati all'interno della scena elettronica alternativa, specie in ambito EBM: pensi che sia importante usare la musica per veicolare questo tipo di messaggi, oppure ritieni che essa debba rimanere una pura forma di intrattenimento?
"Scrivere musica politicizzata non è proprio cosa per noi, ma auguro la miglior fortuna a chi lo fa. A volte la cosa funziona molto bene, altre invece no... Suppongo che la nostra musica si possa considerare più da intrattenimento, o artistica nella sua natura."
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Il termine 'industrial' è stato spesso usato a sproposito negli ultimi anni, anche per definire determinati filoni electro, e mentre la musica industrial vera e propria dovrebbe essere anzitutto 'rumorosa', i teenager di oggi pensano che 'industrial' sia Marylin Manson... Che ne pensi? Relazioneresti i Red Cell alla corrente industrial intesa come 'elettronica dura con chitarre', in qualche modo?
"Suppongo che avessimo più vibrazioni industrial quando avevamo le chitarre: quando realizzammo 'Hybrid Society', potevamo in effetti nutrire la piccola ambizione di avere un qualche feeling industrialoide in alcuni brani, ma questo non è certo il caso di 'Lead Or Follow'. Riguardo a Manson, penso che abbia avuto grande successo nel fare musica POP (ride, nda)..."
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Molti di quegli 'extreme metalheads' che cercano un approccio con la musica elettronica finiscono per scoprire anzitutto roba harsh come :Wumpscut:, Suicide Commando, Hocico etc., magari apprezzando anche un disco come "Hybrid Society" per via del massiccio uso di chitarre distorte: in tal senso, avete mai pensato di poter rappresentare un buon 'ponte' per traghettare verso l'elettronica certe fasce di pubblico?
"Sì, è possibile. Suppongo che in fondo si muovano pochi passi dal proprio habitat naturale quando si va alla scoperta di nuova musica (sorride, nda)..."
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La scena svedese continua a proporre nuovi grandi talenti in ambito elettronico, un po' come fece negli anni '90 col metal estremo. All'epoca quei musicisti mi dissero che in Svezia era facile ed economico, quando non addirittura gratuito, accedere a sale prove e strumenti, il che deve di certo aver contribuito a quel preciso fenomeno musicale... Che mi dici, invece, riguardo al proliferare di gruppi electro?
"È vero che abbiamo avuto moltissimo aiuto dal governo con le sale prove etc., in un lungo periodo di tempo. Suppongo che con i gruppi elettronici avvenga la stessa cosa che tu hai menzionato: anche noi abbiamo bisogno di provare in sala, anche se forse non così spesso come i gruppi metal (ride, nda)..."
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La scena svedese può vantare nomi importanti e di qualità come Interlace, Severe Illusion, Statemachine, Lowe, Covenant, Colony 5, i vostri compagni d'etichetta Necro Facility, Terror Punk Syndicate e Cryo, e via dicendo: qual è la vostra opinione su di una scena locale così florida e rispettata?
"Durante le registrazioni di 'Hybrid Society' ed il relativo tour abbiamo ascoltato molto i Covenant, a dirla tutta. Gli altri gruppi che menzioni non sono affatto interessanti per me, né per i Red Cell in generale. Non potrei davvero dirti molto della 'scena' odierna, dal momento che difficilmente mi sento parte di essa."
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Viene da chiederti cosa ti piaccia ascoltare al momento, dunque, e quali nomi siano stati importanti per la tua formazione di musicista...
"Al momento apprezzo Nine Inch Nails, Tony Senghore, Lasse Holm, Markus Krunegård, FAP ed il nuovo materiale dei Baron Bane. Fra la musica che probabilmente ha avuto un grosso impatto su di me nominerei Dream Theater, Nine Inch Nails, Depeche Mode ed Iron Maiden."
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Ci sono dei progetti futuri, magari relativi anche ai vostri side-projects, dei quali volete parlarci?
"Come Red Cell terremo dei concerti a supporto del nuovo album, mentre non ci sono progetti per alcun remix al momento. Tu e i tuoi lettori dovreste dare un ascolto agli altri progetti nei quali sono coinvolto: Terminal Function (www.terminalfunction.com), Baron Bane (www.baronbane.com) e FAP (www.myspace.com/fap666). Anche Jimmy è coinvolto in più progetti, fra i quali cito Isobel & November (www.myspace.com/isobelandnovember) ed 80/20 Rule (www.myspace.com/8020rule)."
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Hai appena detto che suonerete dal vivo per promuovere il disco, e vorrei cogliere l'occasione per chiederti lumi sui vostri live-show, in particolare su come intendete affrontare il repertorio del debut senza più l'apporto della chitarra...
"Siamo già in cartellone per l'Arvikafestivalen, che UNA VOLTA era il più grosso festival synth/alternative svedese! Ora sono approdati al mainstream, con giusto qualche synth-act buttato in mezzo per bilanciare il tutto... Quest'anno siamo così fortunati da essere uno fra quelli (ride, nda)! Sì, dal vivo abbiamo abbandonato le chitarre, ma suoniamo ancora alcuni dei vecchi brani, però in una nuova forma che si adatta meglio all'attuale line-up. Eravamo soliti correre molto su e giù per il palco in passato, ma dal momento che ora Per ed io siamo posizionati dietro alle tastiere, è Jimmy quello che adesso deve correre (risate generali, nda)!"
"Suppongo che avessimo più vibrazioni industrial quando avevamo le chitarre: quando realizzammo 'Hybrid Society', potevamo in effetti nutrire la piccola ambizione di avere un qualche feeling industrialoide in alcuni brani, ma questo non è certo il caso di 'Lead Or Follow'..."
(Stefan Aronsson)
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Bene Stefan, siamo giunti al termine. Seriamente, cosa vi aspettate da un disco come "Lead Or Follow" e quali obiettivi avete come Red Cell?
"Speriamo che la gente lo apprezzi tanto quanto noi e che ci procuri molti concerti ed esperienze divertenti: è per questo che esistiamo!"
http://www.myspace.com/redcellofficial
http://www.progress-productions.com/