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05-06-2007
FUNKER VOGT
Il colosso in mimetica
di Chemnitz
Dopo la bellezza di sette album in studio - oltre a numerosi singoli, remix album, EP e a due voluminose raccolte - i teutonici Funker Vogt si riconfermano come una tra le band più amate dal popolo EBM, un genere che loro stessi hanno trasformato e rimodellato negli anni, raccogliendo una forte eredità 'old-school' (evidenziata da un approccio molto 'fisico' al sound) e fondendola con un gusto sintetico molto spiccato, dai forti connotati techno. Un ponte tra il passato ed il presente in poche parole, che viene riproposto senza troppi cambiamenti anche nel nuovissimo "Aviator", lavoro in pieno stile Funker Vogt, senza se e senza ma. Passati i tempi dei capolavori "We Came To Kill", "Execution Tracks" e "Maschine Zeit", quello che resta oggi dei quattro 'aviatori' è un ulteriore buon esempio di EBM quadrata e monolitica che lo zoccolo duro dei fan apprezzerà non poco, visto anche un concept decisamente in tema e coerente con le vecchie cose proposte. Ne abbiamo parlato con la mente del gruppo, Gerrit Thomas, e con Kai Schmidt, il 'paroliere' del Combo di Hameln...
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"Aviator" è uscito da qualche settimana ormai: che tipo di feedback state ricevendo dal pubblico e dalla critica e come collocate il nuovo album all'interno della vostra discografia?
Gerrit: "Beh, 'Aviator' è senza dubbio il nostro migliore album, anche perché è stato realizzato dopo un anno trascorso a comporre! Sono molto fiero del risultato, anche perché, per la prima volta, la pre-masterizzazione l'ho realizzata da solo, senza che nessuno ci mettesse mano. Te ne accorgi dalla produzione... e se ne sono accorti soprattutto i nostri fan, che sul nostro sito ufficiale lo hanno votato come miglior album dei Funker Vogt. Anche durante i nostri concerti (per adesso i Funker Vogt hanno realizzato un mini-tour promozionale in Germania con Noyce tm e Dioxyde, nda) le nuove song sono state accolte alla grande, senza dubbio! Infine, per quanto riguarda la critica, le prime recensioni sono state più o meno come ci aspettavamo: i giornalisti che hanno ascoltato attentamente il disco hanno accolto positivamente sia la musica che le lyrics, mentre chi aveva i soliti pregiudizi ha continuato a scrivere merda in modo soggettivo (ride, nda)!"
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A proposito Gerrit, le critiche negative che si leggono al riguardo si riferiscono al fatto che il vostro sound sia piuttosto 'statico', che siate andati sul sicuro rinunciando ad azzardare qualche sperimentazione...
Gerrit: "L'ho appena detto, non si può ascoltare un nostro album in modo superficiale, bisogna andare a fondo! La prima grande differenza è la produzione (sottoscrivo, nda), compatta come non mai... e poi abbiamo usato nuovi sintetizzatori, nuovi effetti per la voce... ho perso tanto tempo per creare queste cose. Certo, 'Aviator' è 100% Funker Vogt, ma ha un suono più fresco ed adulto. Cosa direbbe la gente se facessimo un disco totalmente differente dal solito? Non è questa la strada. Noi restiamo ancorati alle radici, ma sviluppiamo un processo che si estende album dopo album. Per quanto riguarda il lato sperimentale, brani come 'Frozen In Time' o 'Babylon' si distaccano decisamente dalle classiche song targate Funker Vogt, e qui il cerchio si chiude..."
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Allora andiamo a fondo anche noi. Che tipo di concept si nasconde dietro ad un titolo come "Aviator"?
Kai: "Per la prima volta ogni canzone ha una storia a sé: abbiamo cercato di raccontare una storia per ogni brano, così da raggiungere questo risultato. Tuttavia, questo non vuol dire che il nuovo album non abbia un concept alle spalle. Se 'Navigator' era una specie di nuova partenza, una ricerca di nuove sponde, 'Aviator' ci ha fatto concentrare principalmente sul passato. Non un ricordo del passato, ma quello che il passato ci può insegnare... ecco che poi tutto ritorna nel sound, duro come ai vecchi tempi ma incastonato dentro coordinate moderne, in modo tale da combinare strutture al passo con i tempi all'interno di ciò che era stato fatto positivamente in passato."
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In effetti sembra ci sia una certa complementarità tra titoli come "Navigator" ed "Aviator"... Insomma, non è solo un interesse specifico verso i corpi militari speciali?
Kai: "Ovviamente questi titoli si possono ricondurre al 'topic' principale che da sempre contraddistingue i Funker Vogt. Ma se ci soffermiamo sugli ultimi due album, escono fuori delle grande differenze: 'Navigator' si riferiva ad eventi del presente (pensa a 'Friendly Fire' o 'Reject'), alla guerra e alla fine del mondo ('Stronghold', 'The End' e 'Fallen Hero'). In un certo senso andava anche più a fondo, riflettendo la nostra desolata società. Titoli come 'House Of Sorrows', 'No Tomorrow' e 'Für Dich' erano addirittura riferiti ad esperienze personali, frutto di proprie osservazioni. Insomma, dipingendo in questo modo l'imminente futuro, abbiamo anche capito alcune cose per poterlo prevenire. Chi lo sa? Potremmo scoprilo tutti prima o poi! Invece, come detto prima, con 'Aviator' ci siamo concentrati sul passato, anche se la ripetizione ossessiva di queste visioni si manifesta nel brano conclusivo dell'album, 'Babylon' (beh, il titolo è eloquente! nda)."
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...e che mi dite di un titolo come "Child Soldier"? Oltre ad essere uno dei migliori episodi dell'album, mi sembra una song piuttosto particolare...
Kai: "Abbiamo semplicemente pensato che questa volta dovevamo parlare dei bambini-soldato, è un tema scottante. Ci ha pensato anche Hollywood con il film 'Blood Diamonds', ma in verità le nostre lyrics erano già terminate da tempo, senza che noi sapessimo nulla della pellicola!"
"Per quanto riguarda la critica su 'Aviator', le prime recensioni sono state più o meno come ci aspettavamo: i giornalisti che hanno ascoltato attentamente il disco hanno accolto positivamente sia la musica che le lyrics, mentre chi aveva i soliti pregiudizi ha continuato a scrivere merda in modo soggettivo!"
(Gerrit Thomas)
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Perfetto Kai. Vuoi aggiungere qualcos'altro sulle lyrics di "Aviator"? Qual è il brano a cui sei maggiormente legato?
Kai: "Hmmm... 'Hostile Waters' senza dubbio, perché rappresenta il ponte perfetto tra 'Navigator' ed 'Aviator' e allo stesso tempo una metafora sugli ostacoli che si incontrano lungo il cammino, in attesa di raggiungere un nuovo traguardo. Altri brani che mi vengono in mente sono 'Blind Rage' (sulle guerre del passato), 'Thanatophobia' (sulla paura di morire per essere poi dimenticati) ed ancora 'Babylon' e 'City Of Darkness', che parlano dell'oscura fine del mondo".
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Dal punto di vista musicale, abbiamo notato che "Aviator" è molto diretto e 'danceable' rispetto alle ultime cose da voi proposte...
Gerrit: "Lo speriamo proprio! Quando finimmo 'Navigator' pensammo che non era quello il lavoro definitivo per i Funker Vogt: si trattava di un disco abbastanza lento e calmo, rifletteva un nostro momento della vita. Così decidemmo che era il caso di 'aggredire' maggiormente con il passo successivo, ed infatti 'Aviator' in certi sensi è una sorta di ritorno alle radici, senza ovviamente dover rinunciare alla melodia..."
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Frank Schweigert, il nuovo chitarrista, è entrato nella line-up da ormai due album. Che tipo di contributo ha dato al processo compositivo?
Gerrit: "Ancora nulla per quanto riguarda 'Aviator', non ha scritto niente e non ha suonato neppure una nota con la chitarra, al contrario dei live ovviamente... Questo però non vuol dire che in futuro non debba partecipare al songwriting!"
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Nell'edizione limitata del nuovo album mi sono soffermato sulla slide-show presente nel bonus-disc...dove avete scattato quelle splendide foto?
Kai: "Beh... dovevamo concentrarci su vecchi aeroplani, non c'era dubbio! Allora abbiamo cercato la location adatta, e siamo così finiti in un vecchio museo dell'aeronautica nei pressi di Berlino, tutto qui..."
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Visto che con "Aviator" vi siete soffermati sugli insegnamenti del passato, parliamone di questo passato... dopotutto avete fatto la storia recente dell'EBM! Vi sentite responsabilizzati da questa cosa?
Gerrit: "Non ci interessa essere considerati monumenti dell'EBM. Se qualcuno lo vuole pensare lo faccia, lo ringraziamo pure, ma se non lo facesse, gli diremmo grazie lo stesso (risate, nda). Noi cerchiamo di seguire la strada che abbiamo pianificato, niente di più e niente di meno..."
"Vent'anni fa c'erano una manciata di electro-band, ognuna delle quali con un sound riconoscibile e diverso dagli altri. Certo, la scena era più piccola e c'era meno gente ai concerti, ma oggi non c'è più niente di speciale se chiunque può andare in tour..."
(Gerrit Thomas)
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Qualche errore in tutta la vostra carriera lo avrete pure commesso, non credi?
Gerrit: "Certamente, ma non riguarda direttamente i Funker Vogt! Probabilmente ho perso troppo tempo ad occuparmi dei side-project: negli anni tra 'Survivor' e 'Navigator' mi sono lasciato prendere troppo da Fictional e Fusspils 11 (con risultati mediocri, infatti. nda)."
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...e se ci riferissimo direttamente ai Funker Vogt? Un disco riuscito meno degli altri ci sarà, o sono tutti perfetti?
Gerrit: "...mah, forse, se proprio dovessi indicare un album del quale non sono particolarmente soddisfatto, tornerei indietro fino al debut 'Thanks For Nothing', che ha più un valore simbolico per noi, visto che ci diede la possibilità di esordire (sulla storica Zoth Ommog, tra l'altro, nda). Purtroppo la produzione e gli arrangiamenti non furono curati come prestabilito, dovevamo perderci più tempo. Al contrario, per tutti i motivi citati in precedenza, ritengo 'Aviator' il nostro miglior disco e te lo ripeto nuovamente!"
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Ai tempi di "Thanks For Nothing" il mercato non era però saturo come oggi. Cosa pensi della scena elettronica indipendente contemporanea?
Gerrit: "Penso che hai ragione. Oggi ci sono troppe band dentro la scena: questo perché sono nate molte label minori, che immettono sul mercato progetti che spesso si rifanno a quanto c'è già in giro. Credo che tutto ciò sia piuttosto noioso per gli ascoltatori, ed in più rende anche difficile la vita alle band stesse. Vent'anni fa c'erano una manciata di electro-band, ognuna delle quali con un sound riconoscibile e diverso dagli altri. Certo, la scena era più piccola e c'era meno gente ai concerti, ma oggi non c'è più niente di speciale se chiunque può andare in tour..."
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Sicuramente in Germania esisterà anche qualcosa di diverso. Tu cosa ci suggeriresti di esplorare, oltre alla scena che conosciamo bene?
Gerrit: "Hmmm... non saprei. Noi facciamo parte della scena che preferiamo, e quindi non posso soddisfare questa tua curiosità."
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Bene, allora restiamo dentro la scena EBM. Cosa ne pensi del revival 'old-school' di questi ultimi anni, considerando band come Spetsnaz e Proceed o il ritorno di Orange Sector e Tyske Ludder?
Gerrit: "Penso che sia una cosa positiva. Si tratta di sonorità tuttora fresche per le nuove generazioni elettroniche, è giusto che anche i più giovani possano scoprire le radici di un sound..."
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...e la politica? Come giudicate quei gruppi EBM che hanno riscoperto certe tematiche, grazie anche al revival della suddetta scena?
Kai: "Noi non siamo né interessati né influenzati da tali temi, anche se può esserci una connessione indiretta con questi argomenti. A noi piace semplicemente scrivere storie da trasmettere ai nostri fan, però è anche vero che titoli come 'Child Soldier' o 'Darwin's Nightmare', nonostante non siano 'politici', possano essere notati dalla politica, che potrebbe in un secondo momento far qualcosa al riguardo. Però questo ovviamente non succederà mai!"
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Parliamo dei live. Ho avuto la fortuna di vedervi all'opera sia nei club che nei festival, con risultati davvero impressionanti... tutto merito dell'esperienza, oppure avete davvero qualcosa in più degli altri?
Gerrit: "Ah, non lo so! Però dal vivo esce allo scoperto la vera natura dei Funker Vogt, la nostra essenza. Nella nostra vita privata siamo persone assolutamente normali, ma sul palco riusciamo a tirare fuori tutti i nostri sentimenti. Il pubblico capisce che uno show dei Funker Vogt è due volte entusiasmante, perché lo è sotto al palco ma lo è anche sopra!"
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...allora speriamo di rivederci all'Amphi Festival di Colonia... siete pronti per questo grande appuntamento?
Gerrit: "Certo, siamo prontissimi! Non abbiamo ancora suonato all'Amphi, ma ci hanno detto che è un gran bel festival (quest'anno, poi, è da non perdere! nda)."
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Vi ricordate qualcosa del 'Survivor Tour' qui in Italia? Ci furono problemi sia a Roma che a Reggio Emilia, dove lo show finì forzatamente prima del previsto...
Kai: "Mi ricordo, certo che mi ricordo, a Reggio Emilia ne parlai direttamente con te dopo il concerto (qui si riferisce al mio collega Roberto Alessandro Filippozzi, presente in quella data, nda). Ero arrabbiato, ma sono cose che possono succedere (la stessa cosa me la disse Gerrit a Roma, dove i Funker Vogt non eseguirono alcun bis per 'oscuri' motivi non dipendenti dalla loro volontà, nda). La prossima volta cercheremo di prevenire cose di questo genere. Ad ogni modo furono due grandissimi concerti, i fans italiani sono fantastici e speriamo di tornare presto da voi!"
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Noi ce lo auguriamo. Nel frattempo, cosa combinerete oltre a suonare dal vivo? State preparando remix, videoclip, nuovi singoli?
Gerrit: "Sto per terminare un remix per i Noyce tm (validissimo progetto sulla scia di Diorama ed ultimi Diary Of Dreams, nda), che erano con noi nel mini-tour tedesco. Nella seconda parte del tour invece registreremo un DVD in 5.1 dolby surround, mentre stavolta non ci saranno singoli a supporto dell'album, anche se più in là faremo uscire un EP di lunga durata con nuovi brani, remix vari ed altro materiale inedito".
"A noi piace semplicemente scrivere storie da trasmettere ai nostri fan, però è anche vero che titoli come 'Child Soldier' o 'Darwin's Nightmare', nonostante non siano 'politici', possano essere notati dalla politica, che potrebbe in un secondo momento far qualcosa al riguardo. Però questo ovviamente non succederà mai!"
(Kai Schmidt)
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Bene, siamo ai saluti. Prima di concludere vorrei da voi tre parole per descrivere ogni membro del gruppo... chi comincia?
Kai: "Beh... Gerrit è talentuoso e riservato, ma ogni tanto esplode (risate, nda). Sugli altri pensaci tu, Gerrit..."
Gerrit: "Allora comincio con te, Kai: determinato, socievole ma dannatamente disorganizzato! Poi c'è Frank, sempre stanco, un tipo calmo e comunque un bravo chitarrista... Björn è invece sensibile, ha molto autocontrollo, ma è un po' schizofrenico! Infine Jens... beh, si capisce che è un figo egocentrico pieno di energie! Allora un saluto, speriamo di vederci presto da voi, always keep 'funked'!"
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