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21-12-2009
DISPLACER
La nuova elettronica passa (anche) da Toronto
di Nicola Tenani (traduzione: Valentina Bonisoli)
Il primo incontro con Michael Morton (aka Displacer) su queste pagine lo abbiamo avuto in occasione del suo approdo alla corte della titolata Tympanik Audio con il full-lenght "The Witching Hour". Lavoro che non ci aveva del tutto convinto, e la sensazione avvertita che fosse un lavoro 'catartico' personale non era infondata, come ci racconterà lo stesso artista canadese in questa intervista. Poi il nuovo bellissimo lavoro "X Was Never Like This...", un'altalena di suoni tra IDM, elettronica oscura, collaborazioni azzeccatissime, l'eterna bellezza vocale di Victoria Lloyd che splendidamente si coniuga con la musica di Mike. La nostra sensazione è che, ora più che mai, l'artista di Toronto sia totalmente padrone della sua arte ed abbia trovato equilibri raffinatissimi, coniugando varie influenze senza mai dare l'impressione di omologazione. Pensando alla Tympanik è evidente che il 'collettivo' di Paul Nielsen non è più solo un gruppo di artisti che condividono suoni, ma una realtà pronta a creare nuove tendenze nell'ambito elettronico pensante: in ciò Displacer si rivela essere un tassello fondamentale per le future evoluzioni della label di Chicago. Lo conosciamo meglio tra queste domande, dove non si risparmia in nessun ambito: la sensazione di essere di fronte ad un musicista completo non la percepiamo più solamente tra i solchi dei suoi lavori, ma anche nel suo pensiero deciso e maturo. Non abbiamo mai nascosto fin dalle prime recensioni il nostro interesse per la Tympanik ed i suoi artisti, ed un Displacer ai livelli di "X Was Never Like This..." è una seria ipoteca per il futuro.
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Non è trascorso molto tempo tra "The Witching Hour" ed "X Was Never Like This...": un particolare momento di prolificità artistica?
"Sì, chiamala ispirazione! Le idee scorrono facilmente ed ultimamente, ne ho così tante..."
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"The Witching Hour" vantava un'atmosfera quasi apocalittica, come se le macchine e la cibernetica avessero creato un mondo asettico in cui cifre binarie soppiantano l'emotività umana. Hai vissuto anche tu quel disco così come l'ho percepito io?
"È una novità rispetto ai feedback riscontrati. Però hai centrato il contenuto emozionale come lo intendevo. L'atmosfera generale di "The Witching Hour" credo sia abbastanza cupa, ed è intenzionale. Per me è stato un album introspettivo, esplorando sensazioni di cambiamento ed accettazione, usando le influenze di tempi per me bui durante la mia vita in ogni traccia. Ciò che a livello interiore risveglia le mie paure più elementari..."
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"X Was Never Like This..." ha invece più velleità 'danceable', pur non essendo così diverso rispetto al precedente. Qual è per te invece la differenza tra i due lavori?
"Il mood è molto diverso. Volevo giungere a ciò partendo da concetti più profondi rispetto a quelli in cui di solito esploro e non voglio che il tutto sia chiaro: suono e creo molti stati d'animo e penso di realizzare qualcosa che alcune persone potrebbero percepire come 'allegro', mentre altre ci trovano sensazioni diverse. Per me è emozionante che chi ascolta la mia musica conservi poi qualcosa di essa in sé, cosa che non avevo mai preso in considerazione. Questo album è stato anche frutto di un grande lavoro di cross-over per l'esecuzione del basso dal vivo: ho sempre campionato il basso e scritto suoni per esso, nel modo che sembrasse una transizione naturale. Suonarlo e scriverne le parti ha rappresentato una grande virata nel mio 'music-sequencer'."
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"X Was..." si apre con una nuova linea immediatamente percepibile: prima di arrivare agli effetti campionati, ai tuoi beat classici, troviamo una intro in stile ambient deliziosa. Il tuo sound sta mutando verso un'IDM più concettuale?
"Adoro comporre ambient con lunghe intro. Sto lentamente portando nel futuro il mio stile, innovandolo con nuove idee. Ci sarà sempre una parte di me che vorrà scrivere qualcosa di diverso..."
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Ho paragonato il brano d'apertura del nuovo album ad un insieme di darkwave stile Cure ed indietronic alla Lali Puna: ti convince l'idea?
"Sono lusingato di ciò! Band come Epic 45, Helios e Global Communication possono aver influenzato brani come "Elbows Bent At Right Angles". Tanto più che, come dicevo prima, questo brano si ispirava a molti concetti ed ha richiesto più tempo per essere completato. Forse è stato anche un atto d'amore per la mia ispirazione, credo... penso che si percepisca."
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In tutti i tuoi album, come nei lavori di altri artisti di casa Tympanik, trovo una certa linearità grafica negli artwork di copertina. Anche in passato label storiche hanno effettuato questa scelta stilistica. Come sono decise le scelte grafiche degli artwork alla Tympanik?
"Paul (Nielsen, fondatore di Tympanik, nda) ci esorta ad essere creativi. Non so come si lavora in altre label, ma io disegno i miei artwork in prima persona, per poi lavorarci sopra."
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La copertina di "X Was...." è molto diversa dai tipici lavori grafici della Tympanik: come nasce l'idea di questo stile 'seventies'?
"Nella mia vita di designer mi sono sempre ispirato all'arte 'vintage', come anche ai synth 'vintage'. Adoro tessere vecchi e nuovi stili per creare nuove idee... hmmm... deja-vù!"
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Sia il titolo che la copertina sembrano richiamare con ironia il mondo 'XXX', ossia quello del porno: qual'è il concept che si cela dietro al tema dell'album e perchè hai scelto questo soggetto?
"Grazie per averlo notato! Il concept di "Elbows Bent At Right Angles" è stato lo start per l'intero album, musicalmente e concettualmente. Mi sono ispirato all'omicidio della 'Dalia Nera' (Elizabeth Short) dopo aver letto il relativo libro ed aver respirato i luoghi in cui fu scritto. Mi ha colpito molto. Ho cercato in qualche modo di mettere le sensazioni in musica. Ho realizzato che conoscevo persone che avrebbero potuto far accadere queste cose allontanandomi da altra gente, e ciò mi ha colpito ancor più nel personale. L'attenzione non è sempre una buona cosa, e credo che ai nostri giorni non sia sempre facile mantenere un alone di mistero intorno a noi stessi. Con i social network imperanti in internet conosciamo tutti: vediamo tutti, non abbiamo segreti. Credo che l'esempio di Marylin Chambers (pornostar trovata morta dalla figlia nella sua villa il 12 aprile di quest'anno in circostanze misteriose, nda) riassuma un po' tutto il concept dell'album... Qualcosa tipo: ti rimangono ancora fantasie?..."
"Suono e creo molti stati d'animo e penso di realizzare qualcosa che alcune persone potrebbero percepire come 'allegro', mentre altre ci trovano sensazioni diverse. Per me è emozionante che chi ascolta la mia musica conservi poi qualcosa di essa in sé, cosa che non avevo mai preso in considerazione..."
(Michael Morton)
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Parliamo ora nel dettaglio del nuovo album: innanzitutto i remix. Artisti come Daniel Myer, Broken Fabiola, Mark Thibideau, Lucidstatic ecc. hanno liberamente rielaborato i tuoi brani, oppure avete collaborato insieme negli arrangiamenti?
"Mi piace lasciare all'artista che ho scelto la libertà di remixarmi come meglio sente. Ecco perchè mi focalizzo sul 'flusso' complessivo dell'album, il suo equilibrio, e vorrei che tirassero fuori ciò che in me sento per ogni remix. Sapevo a priori che Daniel (Myer n.d.a) avrebbe tirato fuori una hit 'dancy' da club... stesso discorso per Broken Fabiola. Mark Thibideau ha reso il mio brano 'vintage' e melodico, Lucidstatic l'ennesima dancefloor hit, Keefbaker è sempre il più affidabile (sai, di quelli che ti salvano il... hai capito!), mentre Famine è nuovo e fenomenale, mi piace molto il suo modo di introdurre novità sonore. Per ultimo, ma non certo meno importante, Marching Dynamics per la sua capacità di creare classici remix, e credo ci sia riuscito alla grande!"
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La tua musica e la voce di Victoria Lloyd sono una combinazione fenomenale da ripetere di nuovo: sarà possibile questo in futuro?
"Stiamo già parlando di cosa fare in futuro. Non ho ancora idea in quale veste, ma lei è una professionista così fantastica con cui lavorare... La prima volta abbiamo lavorato insieme su "Arroyo" (secondo album di Displacer uscito nel 2004 per M-Tronic, nda), e fu fantastico. Siamo ancora in contatto e le ho già passato il concept futuro: è stata così eccitata nel volermi dare una mano... Però vive in California, e quindi non potremo avere la libertà di lavorare in studio insieme. Internet in ciò è uno strumento meraviglioso, non trovi?"
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Decidi tu quali brani devono essere remixati o lasci la scelta a chi poi si metterà al lavoro su di essi?
"Preferisco scegliere personalmente il brano per ogni artista, in modo da poter assemblare un album programmandolo."
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Come ti sei scoperto musicista?
"Ho sempre voluto esserlo, è metà della mia vita! Il caso mi ha agganciato ad un amico che produceva musica da anni: Mark Thibideau (attivo in progetti quali Repair e Coordinates). Mi ha introdotto nel suo mondo di synth (ride, nda) e si è anche offerto di insegnarmi ad usarli. Il resto? Anni di sperimentazione e divertimento."
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Prima di vestire i panni di Displacer in quali progetti hai espresso il tuo talento?
"A tempo pieno sono un graphic designer ed anche 'screen printer'. Ad un certo momento della mia carriera ho anche creato un sito web per la Crime League (la sua piccola label, nda)."
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Quando iniziasti come Displacer, sicuramente avrai avuto ottime ragioni per scegliere questo nome: come è cambiato col tempo il significato più profondo del tuo monicker? Com'è il 'dislocatore' attuale rispetto a quello del passato?
"Displacer ora come ora ha aumentato il suo significato intrinseco. La vita è in continuo cambiamento e mi porta in luoghi diversi, verso nuove esperienze. Non è forse questo il significato di 'dislocatore'? All'inizio del progetto tale monicker ha avuto un significato in prospettiva artistica: ero stato catapultato in una nuova dimensione, diversa dalla pittura. Ora ha un significato più profondo per me... ogni volta che sento una delle mie canzoni, mi porta a quei luoghi... alle emozioni di quei particolari momenti... e ne ho così tante di canzoni..."
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Quando si parla di IDM, Displacer è spesso citato come uno dei più rilevanti progetti nell'ambito, e molte persone pensano che tu sia un vero genio con questi suoni: cosa provi come musicista quando senti questi complimenti nei tuoi confronti?
"Penso che queste persone siano pazze (ride, nda)! Cerco solo di fare il mio lavoro onestamente e di divertirmi, e quando persone lo apprezzano ne sono eccitato... è solo il mio lavoro!"
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Come approdi alla Tympanik e cosa pensi di questa label, che sta scalando fino alla vetta dell'IDM così in fretta?
"Ho conosciuto per anni Paul con il monicker Synctank tramite i suoi show radiofonici. Ho notato subito quale grande lavoro stava facendo per la nuova etichetta grazie al suo entusiasmo per la musica."
"Displacer ora come ora ha aumentato il suo significato intrinseco. La vita è in continuo cambiamento e mi porta in luoghi diversi, verso nuove esperienze. Non è forse questo il significato di 'dislocatore'?"
(Michael Morton)
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Percepisci la tua attuale label come una realtà già consolidata, oppure credi stia vivendo ancora una fase pionieristica?
"Ne abbiamo parlato, e penso sia già un successo! Sono convinto che la Tympanik si terrà aggiornata e cambierà nel tempo, è importante rimanere IL trend. Con tanti nuovi contratti sarà eccitante vedere cosa crescerà nel tempo."
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Quali sono gli artisti con cui hai più feeling? Autoclav1.1, Flint Glass, coloro con cui hai collaborato per i remix del tuo album, oppure ci sono altri act con cui ti senti affine per una futura collaborazione?
"Adoro tutti coloro con cui ho collaborato: mi piace collaborare e vedremo chi in futuro incontrerò sulla mia strada. Ho anche la mia delirante lista di persone con cui collaborerei in futuro, in primis Brian Eno o Daniel Lanois... ha ha ha!"
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Ci sono anche artisti che militano al di fuori del roster della Tympanik che stuzzicano la tua fantasia in vista di eventuali collaborazioni future?
"Ho già chiesto a Stephen Seto di S:Cage di suonare con me nei prossimi live. Verrà a suonare il basso on stage. Poi vedremo che succederà..."
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Che tipo di strumentazione usi per realizzare l'estesa gamma dei tuoi suoni?
"Il mio studio è molto cambiato negli anni: ora uso il mio basso e lo 'effetto', poi uso Moog-concertmate, Waldorf pulse, 4-pole, Alpha Juno 1, E-mu E5000 sampler, Dave Smith tetra & evolver ed una gran collezione di dischi!"
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Spesso si associa il virtuosismo di uno strumentista al repertorio acustico: violino, violoncello, oppure chitarra, batteria... Spesso il musicista-programmatore non è considerato abbastanza 'virtuoso'. Difendi la tua categoria!
"Non lo capirebbero se non hanno 'orecchie da robot'!"
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Come descriveresti una tua performance live? Usi installazioni video? Se sì, di che tipo?
"Ora sto lavorando ad una nuova vile performance. Come ho già detto avrò al basso S:Cage, ed io sarò al sequencer ed ai suoni campionati. Forse sfrutterò anche una videoinstallazione, se troverò il tempo o qualcuno che mi assiste."
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Ti limita l'etichetta di 'artista IDM'? Per te è un termine che significa veramente qualcosa?
"Ci sono così tante terminologie oggi (ride, nda)! Sono in ottima compagnia all'interno di questa categoria, immagino, ma la mia musica cambia così tanto che generalmente non credo possa valere sempre nel tempo."
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Ha senso parlare della tua musica in un magazine dove il 'goth' (anche elettronico) ha altre caratteristiche?
"Ho molti temi oscuri in una larga fascia del mio sound, ma i fans sono grandi da qualunque scena provengano, non discrimino."
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Cosa significa per te appartenere ad una scena underground?
"Mi dà il senso di appartenere ad un collettivo di persone che la pensano come me. Non appena abbandono l'ambiente underground ho la sensazione di andare verso un mercato di persone che non 'respirano' la musica veramente, in primo luogo."
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Che tipo di ascoltatore è colui che sceglie di acquistare un tuo album?
"Solitamente incontro e trovo persone che apprezzano la mia musica così com'è, e da loro ho il miglior feedback. Non vado fuori da ciò che sono i miei binari per creare 'dancefloor-sound', così spesso il pubblico 'clubber' ne rimane fuori."
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Quanto incide vivere in un paese come il Canada, aperto ad ogni forma di arte anche estrema, nel comporre il tuo sound?
"Ho molte influenze vivendo qui, ed è una fortuna poter fare ciò che facciamo."
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Due album in pochissimo tempo, e magari c'è già qualcos'altro in preparazione...
"Ho appena terminato per la Tympanik l'EP "Lost Mission" in free-download, e fino a quando il mio live-show non sarà pronto voglio chiamarmi fuori (ride, nda)."
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In Italia cominci ad essere apprezzato, lentamente il tuo sound entra nel gradimento del pubblico italiano che si apre verso nuove forme di elettronica; ti interessa il nostro mercato e come lo immagini?
"Mi sono fatto un'idea molto romantica dell'Italia grazie a pellicole cinematografiche e film in TV, ma non ho ancora avuto la possibilità di visitarlo, purtroppo non ancora... però è sulla mia lista!"
"Far parte di una scena underground mi dà il senso di appartenere ad un collettivo di persone che la pensano come me. Non appena abbandono l'ambiente underground ho la sensazione di andare verso un mercato di persone che non 'respirano' la musica veramente, in primo luogo..."
(Michael Morton)
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Spiegami la frase che campeggia nel tuo myspace: "How Can he be so skynny... and then... so fat?" (come può essere così magro... eppure... così grasso?)... mi ha incuriosito molto.
"È una frase del brano dei Beastie Boys "The Maestro", ho sempre pensato potesse essere applicata a me, ha ha ha!"
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Giungendo verso il termine di questa intervista, mi piacerebbe sapere, in generale, quali sono i tuoi piani futuri, incluse collaborazioni, live-show e side-projects.
"Sono eccitatissimo all'idea di scatenare il nuovo live con S:Cage al festival Elektroanschlag che sarà in scena a marzo ad Altenburg (festival appetibilissimo con un cartellone che tra i tanti comprende anche Oil 10, Militia, Absolute Body Control, Subheim ecc... nda)!"
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Ringraziandoti del tempo concessoci ti chiedo di salutare il pubblico di DARKROOM Magazine, magari 'pubblicizzando' il tuo ottimo nuovo album...
"Grazie a voi per l'ascolto! Spero che i vostri lettori possano incontrare tra i solchi del mio album qualche loro mistero personale e viverlo attraverso le canzoni!"
http://www.myspace.com/displacer
http://www.tympanikaudio.com/