05-01-2009
BLUE OCTOBER UK
"Walk Amongst The Living"
(A Different Drum/Audioglobe)
Time: (61:37)
Rating : 8
La musica oscura ha tanti satelliti che le gravitano attorno, sonorità diverse e complementari che nell'insieme compongono un puzzle complesso ed emotivo. I Blue October UK appartengono a quella fascia musicale sempre più blanda nei suoi colori ma che, negli anni (soprattutto gli '80), è stata illuminata da riflettori forti, gravitando tra la wave più classica, il pop e l'elettronica, il tutto soventemente arrangiato in chiave synthpop per dare un connotato attuale alla musica. Formatisi nel 1996 per mano di Glen Wisbey e Barney Miller (uscito poi dalla band nel 1999 dopo la pubblicazione del primo album di buon successo "Incoming"), i Blue October UK vantano una formazione attuale composta da quattro elementi dove, oltre al lavoro del fondatore Wisbey (autore della parte elettronica alle tastiere insieme a Chris Taubert), il suono si fonde tra momenti più o meno 'easy' con la chitarra di Nic Johnston e la voce suadente tipicamente inglese di Ross Carter. Tanti sono i rimandi a quel brit-pop che vede inevitabilmente sempre l'Inghilterra in pole, tra velluti elettronici e sognanti che rimandano ai suoni di Everything But The Girl, o ancor più soffici in stile Prefab Sprout; "Let Me See" (uscita anche come singolo) è emblematica e chiave del sound dei Blue October UK. Lo stesso vale per "City Lights", in cui la voce di Carter ha il supporto di una voce femminile: in ciò la memoria ritrova quelle atmosfere 'eighties' tipiche degli Everything But The Girl o, nella parte strumentale, esaltate dai Pet Shop Boys. Interessante "What's On Your Mind", dal ritmo che delicatamente si sviluppa nella sua velleità danzereccia in chiave quasi house, di quel tipo che negli anni '90 non si vendeva alla commercialità da discoteca, ma che rimandava verso certi lavori 'jazzati' dei Cocteau Twins o dei Dif Juz. Attenzione però: non si tratta di un semplice cammino a ritroso, perché la bellezza dell'album è anche la contemporaneità musicale con delicati intarsi elettronici ritrovabili nei momenti più soft di band del calibro di Covenant o VNV Nation, come in "Non Compos Mentis", più ballabile, o in "Tears Of Silvery Rain", introspettiva e morbida; spesso questi episodi di velluto esaltano la voce maschile nel suo tenue carezzare la musica molto articolata, in cui la chitarra accentua la discrezione del timbro digitale grazie a lievi plettrate. Queste prerogative fanno sì che i Nostri si inseriscano perfettamente nel roster della label, tra gli italianissimi Syrian o band che, discostate lievemente dai canonici suoni synthpop, mi hanno sempre stuzzicato negli anni, come Daybehavior, De/Vision e T.O.Y., che sono sempre ottime alternative e spunti di interesse per chiunque nell'electro cerchi armonie d'ascolto correlate alla potenzialità dance. Se vi avvicinate ai Blue October, un'unica raccomandazione: la recentemente aggiunta dicitura 'UK' è fondamentale, a meno che non amiate il funky o l'hip-hop!!!
Nicola Tenani
http://www.adifferentdrum.com/