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Room 102

20-12-2008

WYNARDTAGE

"The Forgotten Sins 2002-2005"

Cover WYNARDTAGE

(Rupal/E-Noxe/Masterpiece)

Time: (78:41)

Rating : 5

Criticare il fatto che un nume tutelare come :Wumpscut: si sia messo a realizzare un nuovo album con cadenza annuale è ormai prassi (pretestuosa) comune tanto per i detrattori del celeberrimo act tedesco quanto per tutta una serie di media di settore (italiani e non), ma forse sarebbe ora che costoro notassero che i figli illegittimi di Rudy Ratzinger (e di Johan Van Roy) inflazionano sé stessi in misura ben maggiore, come nel caso di Wynardtage, progetto guidato dal solo Kai Arnold (anche membro del duo Acylum) che, nel giro di soli tre anni, ha rilasciato qualcosa come sei uscite, molte delle quali in più versioni differenti fra loro... Oltretutto, appare ancor più ridicolo criticare con tanta gratuita ferocia l'operato artistico coraggioso e mai ripetitivo di :Wumpscut: quando i figli illegittimi di cui sopra (troppi da elencare, specie se contempliamo l'altro nome basilare a cui Wynardtage si rifà anche più espressamente, come suggerito poc'anzi: Suicide Commando) riescono a malapena a sbrigare il compitino, sfruttando idee e soluzioni che, alla fin fine, sono sempre le stesse e si trascinano stancamente... Come il titolo suggerisce, questo nuovo 'mattone' a firma Wynardtage raccoglie materiale composto fra il 2002 ed il 2005 (ossia il periodo antecedente al debutto ufficiale), e molti di questi brani li abbiamo già sentiti in versioni più o meno differenti su diverse altre uscite firmate dal musicista tedesco, ma il punto è un altro: il sound creato da Kai Arnold non aggiunge neppure una virgola ad un genere - l'harsh-EBM - che molti danno per morto, e che resta a galla quasi esclusivamente grazie ad un astuto piglio danceable che continua a rivelarsi funzionale per chi pensa unicamente al dancefloor... Beat incisivi e club-friendly, voce distorta, melodie dark-electro, samples cinematografici e tutto il campionario tipico di chi è vissuto a pane e Suicide Commando sono tutto quello che ha da offrire il buon Kai, il quale, anziché osare anche solo un minimo per trovare nuovi sbocchi creativi, si limita ad alternare strutture danceable a momenti più cadenzati e macchinosi, buttandoci in mezzo qualche scheggia impazzita come "My Hell" o l'highlight "Sterbehilfe" (qui proposto nella versione 2008)... È roba cattiva quanto basta per impressionare un ingenuo novizio, ma d'altro canto non c'è davvero niente che possa destare l'attenzione di chi l'harsh-EBM l'ha già ascoltata in tutte le salse: non saranno infatti né una produzione dignitosa, né un certo gusto nell'assemblare i brani, né tanto meno una scolastica cover di "Rascheln" dei mai dimenticati Calva Y Nada a risollevare le sorti di un'uscita perfettamente trascurabile come questa, ulteriormente penalizzata da una durata eccessiva che sfianca il povero ascoltatore... Al momento in cui scriviamo il nuovo album "The Grey Line" dovrebbe già essere uscito, e la speranza è che Kai abbia inteso dare almeno una piccola svolta al proprio songwriting, perché quanto fatto sinora è stato solo inflazionare ulteriormente una scena già agonizzante...

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://www.wynardtage.de/

http://www.rupalrecords.de/