06-03-2007
DE/VISION
"Best Of..."
(E-Wave/Audioglobe)
Time: CD1 (72:56) CD2 (73:38)
Rating : 7
Fra le realtà più longeve ed apprezzate nella scena synthpop tedesca, i De/Vision si fermano per fare il punto della situazione con questo "Best Of...", raccolta imperniata sugli ultimi 6 studio-album del duo e completata in questa edizione limitata da un secondo dischetto comprendente svariati remix. Il periodo coperto va dunque da "Monosex" del '98 sino al più recente "Subkutan" (2006), e le versioni dei 17 brani del primo dischetto si dividono equamente fra 'radio edit', 'single edit', 'album version' e tutte le altre definizioni possibili: fra le cose migliori riascoltiamo volentieri ottimi momenti di synthpop come "The End", "Heart-Shaped Tumor", "Drifting Sideways", "Unputdownable", "I'm Not Dreaming Of you", "Still Unknown", "Aimee", la solida e più organica "Freedom", "Digital Dream" e la malinconica "6 Feet Underground", mentre l'unico episodio inedito è rappresentato da "Love Will Find A Way", eccellente song ritmata ed elegante. Il secondo dischetto, come detto poc'anzi, include 13 remix ed il ripescaggio della rara "Breathless" (discreta song originariamente apparsa solo sulla compilation "Schattenreich Vol. 3"): c'è spazio per alcuni remix inediti, come quelli curati da Andrew Sega (Iris), Soni Code e Rotoskop, ma ad onor del vero si fatica a trovare delle manipolazioni che facciano gridare al miracolo, ed alla fine si elevano dal contesto globale giusto una manciata di rielaborazioni (fra cui proprio quella di Andrew Sega per "Still Unknown"). Steffen Keth e Thomas Adam, giunti ormai al diciannovesimo anno di attività della loro creatura, si guardano indietro con la serenità di chi sa di aver intrapreso un percorso coerente ed artisticamente significativo: il loro synthpop è sinonimo di qualità, eleganza e raffinatezza, e siamo certi che continueranno a prosperare ancora per molti anni a venire. Nel frattempo questo "Best Of...", forte dei suoi 146 minuti di durata complessiva, tornerà utile anzitutto a chi ancora dovesse addentrarsi nella proposta musicale dei De/Vision; i fans di lunga data - collezionisti sfrenati esclusi - valutino invece l'entità del materiale inedito per decidere se affrontare o meno la spesa, anche perché la curiosa ed intrigante veste grafica è purtroppo penalizzata dalla mancanza di testi e/o foto inedite.
Roberto Alessandro Filippozzi