14-12-2008
NAZI UFO COMMANDER
"Radiant Entropie"
(Old Europa Cafe)
Time: (43:30)
Rating : 7
Questo misterioso progetto tenuto a battesimo dalla Old Europa Cafe un paio di anni fa, allorché uscì il CDr d'esordio "Strange Monasteries", arriva al suo secondo lavoro di lunga durata, mantenendo quell'aplomb magnetico e curioso che lo ha accompagnato sin dai primi passi. Già il nome mostra le coordinate lungo cui si muove il "Commander": i temi uniscono questioni storiche a leggende e fantasie, le quali trovano il loro centro propulsore in questioni ufologiche ed extraterrestri. Il binomio non può che ricondurci ai tanti B-movies del passato, che conquistavano la tenue mente di chi sapeva sognare e lasciarsi terrorizzare con poco. "Radiant Entropie" restituisce quelle sensazioni mettendo in frizione musica e parole: da una parte c'è un'ambient velata, spesso quasi un sottofondo alle immagini che creano i testi, una sorta di colonna sonora per vecchi film di fantascienza degli anni '50 e '60, in grado a volte di restituire l'inquietudine che fu propria delle musiche di "Eraserhead". Nell'album si sussegue quindi un mix di suoni analogici estrapolati da fonti misteriose, di rumori metallici prodotti da ignoti macchinari, ma anche alcune rielaborazioni assurde di stralci di arie classiche e vecchi successi, che ricordano i tempi in cui qualcuno sognava di poter andare sulla luna. Dall'altra parte ci sono le parole che, recitate a mo' di spoken-word, vanno a rivestire un ruolo fondamentale nell'economia del lavoro: scienziati tedeschi che al tempo del terzo reich creavano futuristici razzi, inquietanti scoperte della NASA, innovazioni nel DNA, astronavi che atterrano nella Germania nazista, motti sibillini che sembrano uscire dalla bocca di uno scienziato pazzo: tutto questo è follia? Realtà? Fantasia? Ironia? L'impressione è che "Radiant Entropie" concentri tutto ciò in una sorta di opera post-moderna da seguire con l'immancabile libretto alla mano, e divisa in singoli riquadri ed episodi. È un album che l'ascoltatore subisce e che, pur scavando e cercando nell'elettronica del passato, finisce con l'essere uguale solo a sé stesso, mostrando una carica innovativa spericolata e imprevedibile... e per chi non riesce a carpirne l'essenza, vale il beffardo saluto finale, quando il 'Commander' si congeda, esclamando sornione: "Goodbye, you fucking hairless apes!".
Michele Viali
http://www.myspace.com/naziufocommander