05-12-2008
COMPULSIVE SHOPPING DISORDER
"In The Cube"
(Rage In Eden)
Time: (52:21)
Rating : 7.5
La polacca Rage In Eden, etichetta che ben conosciamo quale abile scopritrice di nuovi talenti, da tempo sta manifestando la volontà e la capacità di aprirsi a nuove sonorità, dimostrando un'innata astuzia nello scovare promettenti act che, pur non facendo espressamente capo alla scena industrial e/o dark ambient, mantengono prerogative che possono soddisfare quella base di pubblico che la label stessa si è creata negli anni. Stavolta si gioca in casa, segnatamente coi Compulsive Shopping Disorder, misterioso trio polacco dal curioso monicker che, dopo quattro anni di attività, giunge finalmente al sospirato debutto col qui presente "In The Cube". Ed è un esordio di tutto rispetto quello della band di Glubczyce, fautrice di un sound che, pur incorporando forti influenze (electro) industrial, poggia fortemente su fredde basi dark-electro debitrici nei confronti della scuola degli anni '90, inclusi quei Kirlian Camera che figurano in cima ai 'top friends' nel myspace dei Nostri. Elettronica gelida, ossessiva ed abrasiva sulla quale si staglia una voce glaciale e penetrante, fra granitici sussulti industrial e pregnanti melodie dark-electro (ben congegnate ed ottimamente integrate nel contesto): queste le prerogative del trio, subito esplicate nella dilatata ed opprimente "Dreams", cui segue una "In Confidence" cerebrale ed ipnotica che rimanda direttamente all'EBM dei primi anni '90 e si fa apprezzare per la sua durezza. Non sono da meno la cadenzata e strisciante "Trash" e l'ottima "Mind - Soul", quest'ultima giocata su soluzioni acide e 'liquide' che culminano negli ottimi spunti melodici dark-electro di cui sopra, mentre "Attraction Of Pain" si muove ancor più cupa e minacciosa coi suoi ritmi spezzati che inquietano; bene anche il finale, con "Fall" e la conclusiva title-track sugli scudi grazie a battiti incessanti, gelide folate elettroniche e dei crescendo rimarchevoli. "In The Cube", complice una produzione calzante ed estremamente efficace, si rivela quindi non solo un debutto assolutamente degno di tutte le attenzioni del caso, ma anche il disco che può aprire alla Rage In Eden le porte di quel pubblico che si diletta con la dark-electro più gelida e contaminata dal rumore industriale, e che magari finora aveva snobbato il catalogo della label polacca pensando ad essa come ad un'entità sulla falsariga della Cold Meat Industry. Un esordio doppiamente positivo, dunque: quando feeling ed intensità sono a questi livelli, automaticamente la ricerca dell'originalità a tutti i costi non è più il fattore determinante, e quindi non resta che plaudire ad una band che ha scelto anzitutto la concretezza, certi che questo "In The Cube" incontrerà molti consensi.
Roberto Alessandro Filippozzi