19-11-2008
REFUSE TO DIE
"Collection Of Agnostic Flies"
(The Eastern Front)
Time: (44:47)
Rating : 6.5
Molti penseranno che Refuse To Die sia uno di quei tanti progetti che si affacciano per la prima volta nel panorama musicale alternativo, ma in realtà si tratta di un act israeliano attivo sin dagli anni '80, il quale, non avendo mai avuto una produzione importante, si ritrova catapultato solo adesso al cospetto di un pubblico più vasto, e ciò grazie all'interessamento dei connazionali della Eastern Front. "Collection Of Agnostic Flies" è una compilation di brani estratti da album precedenti che mantiene una compattezza stilistica non indifferente, capace di tradurre l'essenza del progetto attraverso l'arco di vari anni. Come di norma la label israeliana presenta il CD racchiuso in un'affascinante copertina rigida apribile di formato A5, adornata da una grafica d'eccezione, incentrata su un collage di immagini varie, disegni, foto, fumetti, grafie diverse: una sintesi visiva del contenuto audio, in cui spazi e tempi distanti si incontrano e si sovrappongono. L'album è infatti un puzzle di materie diverse, prossimo ad una visione dadà della musica, in cui elementi discordanti, rumori diversi, spunti contrastanti vengono uniti solo apparentemente alla rinfusa. Tra i momenti più interessanti svettano "Aufwiderzein" e "We Are The Dots", che vanno ad accostarsi al filone folk-cabaret, mentre pezzi come "Fears" e "Womb" sembrano schegge impazzite emerse dal caos della vita quotidiana. La sibillina "White Power" è un sunto di aggressività ritmica ingrossata da campionamenti di proclami, archi, chitarre e tanto altro, mentre "Birthday" suona come un occulto intreccio di voci con in sottofondo percussioni da banda popolare. Prima dell'outro orientaleggiante di "The Darkest Age Of The End", abbiamo anche una sorta di tributo ai Virgin Prunes: tale è "Who Are The Brain Police", identica nei riff, nelle voci e nelle ritmiche ai lavori della celebre band irlandese. Refuse To Die è un tornado che frulla elementi inaccostabili e merita senza dubbio la ristampa dei vecchi lavori che, a questo punto, incuriosiscono più che mai. Da riscoprire.
Michele Viali
http://www.theeasternfront.org/