06-03-2007
STEREOMOTION
"Resistance: 2012"
(E-Noxe/Masterpiece)
Time: (69:01)
Rating : 4.5
Due notizie, una buona e l'altra no: quella buona ci informa che la label tedesca E-Noxe è tornata in attività, peraltro pubblicando il discreto esordio di Wynardtage (del quale vi parleremo altrove), mentre quella 'cattiva' è rappresentata da questo scialbo debutto per il progetto Stereomotion, guidato in solitaria dal misconosciuto musicista tedesco Florian Jäger. Un debut anzitutto troppo lungo, annacquato ulteriormente da 5 remix non certo entusiasmanti ed affossato definitivamente da un songwriting privo di mordente, piatto e monocorde, che si trascina stancamente per tutta la durata del dischetto. Quello di Stereomotion è un sound che vorrebbe essere oscuro, freddo e magari anche malvagio e ferale, ma che in realtà si traduce in un conglomerato dei più abusati cliché di stampo harsh-EBM: ci sono i beat belli pompati con la cassa dritta (che dirottano verso lidi danceable almeno metà album), le tastierine coi suoni pseudo-oscuri ed i tappetini melodici appena accennati, la voce sepolta da una tonnellata di effetti e dei samples che, nel loro tentativo di dare un tocco industrial al tutto, riescono solo a strappare un amaro sorriso... Il problema è che in questo debut non funziona nulla: i beat non incidono, non fanno mai male ed annoiano praticamente subito, le melodie non coinvolgono e si dimenticano all'istante, la voce è così effettata da risultare subito indigesta e quel sostrato industrial, mescolato così forzatamente e senza convinzione nel contesto globale, si rivela solo una 'spolveratina rumorosa' che non giova a nessuno... A poco serve contrapporre brani dall'incedere più 'cerebrale' (tipo "Blueprint" e "Phalanx", comunque mediocri) alle pochezza delle song iper-pompate che infestano buona parte dell'album, specie quando sono le più elementari capacità di arrangiamento, scelta ed assemblaggio dei suoni a mancare al sig. Jäger... I remix conclusivi, come già accennato poc'anzi, non aggiungono nulla di particolarmente interessante all'opera, ed alla fine spicca solo quello assai caotico curato da Access Denied per "Torment", mentre gli altri remixer fanno semplice accademia. Tutto da rifare, dunque, per il buon Florian, che col prossimo album dovrà trovare una soluzione per ovviare alla totale mancanza di efficacia e di spunti creativi della sua creazione sonora. Passate oltre.
Roberto Alessandro Filippozzi