12-10-2008
MDM
"Modern Digital Militia"
(Spiralchords)
Time: (53:43)
Rating : 8
Il combo canadese può vantare un bagaglio esperienziale di tutto rispetto, che include, tra l'altro, la partecipazione a pellicole come "The Matrix Reloaded" e "Jimmy And Jude", oltre alla creazione di varie composizioni adottate da spot commerciali. Le credenziali degli MDM trovano ampia conferma in "Modern Digital Militia", nuova prova sulla lunga distanza dei Nostri, che dona ulteriore conferma dell'indiscussa abilità del quartetto nordamericano. Animato da un impegno politico sincero ed appassionato, volto a denunciare il clima generale di corruzione e degenerazione, il gruppo confeziona undici brani (più due remix) dove la musica elettronica si fonde armonicamente con la grinta dell'heavy metal e la spavalderia di certo rock più immediato ed orecchiabile. Il risultato finale è una miscela avvincente e dinamica che, ne siamo certi, saprà riscuotere consensi anche tra i fruitori meno abituali dell'industrial rock. Ritornelli orecchiabili e di facile assimilazione fanno da contraltare ai beat incalzanti e al cantato abrasivo di Nux, gettando così le basi per un ibrido che sa infliggere feroci stoccate e, al tempo stesso, emozionare profondamente. Non sono ravvisabili particolari cali di tensione o episodi di minor pregio: la continuità del songwriting, infatti, garantisce una certa solidità all'album, che si snoda travolgente e ricco di soluzioni accattivanti dalla prima all'ultima traccia. Se l'iniziale "Das Ist Krieg (American Reich)" è un assalto diretto e senza troppi fronzoli, "Nothing", invece, lascia momentaneamente da parte la frenesia esecutiva del gruppo per un approccio meno concitato, caratterizzato da melodie e riff avvolgenti. Come non apprezzare, poi, la tensione crescente di "Demander & Thief", che culmina nel movimentato ritornello, o i ritmi più cadenzati, ma non per questo meno coinvolgenti, di "Collapse"... "Theocracy" e "Bitter End", rabbiose e devastanti, sono le tracce più vicine all'heavy metal per intensità esecutiva e scelta dei suoni, mentre "Smothered Hope" e "Freedom?" mettono a nudo l'anima più pacata e riflessiva del gruppo. Il nostro compito, però, termina qui: preferiamo non dilungarci ulteriormente, lasciando all'ascoltatore la possibilità di scoprire, pezzo dopo pezzo, questo gradito ritorno degli MDM.
Paolo Sola
http://www.mdmisgovernment.com/