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Room 107

12-10-2008

VV.AA.

"Index 03"

Cover VV.AA.

(DiN)

Time: (73:54)

Rating : 8

Ci sono spesso grandi musicisti dietro ad una label, artisti che scelgono l'autarchia della propria produzione per essere totalmente artefici del proprio successo, senza legami o costrizioni. Ian Boddy è uno di questi: sin dalla fine degli anni '70 è alfiere delle scene elettroniche europee, pioniere - insieme con altri - di nuovi suoni in continuo mutamento (una sua convinzione è che come l'universo è immoto così è la musica, e personalmente condivido), filature oscure e trascendenti che, senza essere mai citate in ambiti dark, hanno contribuito in parte all'evoluzione dell'ambient oscura ed industriale. In tale ambito anche i meriti di leggendari progetti come i Popol Vuh andrebbero rivalutati, ma questo è un altro discorso. Le prime esperienze in veste di artista e produttore le compie con la fondazione della Something Else Records; nel 1999, con l'album "Box Of Secrets", nasce la DiN, porto felice per decine di esperienze nell'ambito elettronico sperimentale. "Index 03" è il terzo sampler prodotto dall'etichetta, ed in sé racchiude l'essenza del concept sostanziale della stessa, degli artisti prodotti e dei temi sonori espressi. Diciotto tracce da assaporare con passione ed estatica meraviglia: fredde, a tratti glaciali, per poi esplodere come magma che esce libero dal terreno, senza mai annichilire l'ascolto. Oltre un'ora di musica mixata con graduali cambi di ritmo in cicliche pulsazioni: gli artisti sono molteplici, ma ognuno lavora per il sound complessivo del dischetto. Meriterebbe menzione ogni singola traccia; ognuno capti ciò che l'inconscio evoca, le possibilità sono infinite: la rottura di schemi preconcetti può aprire un Universo di sensazioni a tratti impalpabili come fiocchi di neve, cristalli di ghiaccio, minimali creature in moto perenne. La prima parte è dedita all'introspezione, così come la parte finale, per introdurci nel mondo immaginifico dell'album e per riportarci dolcemente, come fosse una sorta di viaggio sciamanico, al reale dopo oltre un'ora di sogno. Di questi momenti più delicati è protagonista l'artista nipponico Tetsu Inoue, all'inizio con il brano "Particular Moments", nella parte finale con la statica e geometrica "Tane", un piccolo gioiello di minimalismo che conduce il ricordo in direzione dei primi lavori degli islandesi Mùm. "Tane" è ipnotica nei suoi piccoli crepitii elettronici, come cristalli che si rompono e nella loro distruzione creano suono, donando la bellezza più eterea e pura. In questi brani la scuola di Boddy è esemplare: la traccia finale del sampler a lui affidata, "Elemental", è stupenda nel suo essere affranto; il ritmo è sostenuto e melancolico e colloca Ian di prepotenza nelle vette più alte delle introspezioni elettroniche, insieme con artisti del calibro di Harold Budd. La stessa raffinatezza ipnotica si riscontra in "Slow Hand", in collaborazione con Robert Rich, come pure in "The First Cry", così 'lounge' negli arrangiamenti dei Radio Massacre International. Stesse atmosfere che si riscontrano in "Rapture", curate dagli ARC, moniker sotto il quale si nascondono gli artisti Mark Shreeve e, strano a dirsi, Ian Boddy! Nella sua ciclicità tra momenti ritmati ed introspettivi, il sampler nella parte centrale cattura l'attenzione con il brano "Beneath Fear": Bakis Sirros, meglio noto come Parallel Worlds, compone il suo suono tra vintage d'elettronica retrò e IDM, senza estremismi ma con la virtù di ammaliare l'ascolto, propensione per la quale i vari progetti di casa DiN trovano coesione. L'IDM è parte dell'universo artistico della label, smorzato però dalla volontà di mantenersi ascoltabile: ne è un buon esempio "Dawn/Bleep/Dusk" dell'artista californiano Surface 10, compositore di musiche che rimangono circoscritte nell'ambito del ballabile, ma senza trascendere dalla più pura elettronica sperimentale e d'ambiente. Questo e altro ancora è parte di "Index 3", una compilation che senza urli ma con sussurrata classe, tra synth digitali e tastiere analogiche, può ipnotizzare in tutta la sua durata.

Nicola Tenani

 

http://www.din.org.uk/