01-09-2008
IMATEM
"Journey"
(Prussia/Audioglobe)
Time: (45:58)
Rating : 7.5
Recuperavamo giusto poco tempo fa in sede di recensione il primo album di Santa Hates You, side-project dello storico frontman dei Project Pitchfork Peter Spilles creato in compagnia della sua bella fidanzata italiana Jinxy, ed oggi ritroviamo l'artista tedesco alle prese con la nuova fatica dell'altro suo progetto Imatem, anch'esso operante in ambito electro ed oggi di ritorno col follow-up dopo il discreto esordio del 2007 "Home". Se già per il debut di un anno e mezzo fa Peter si era avvalso di importanti collaborazioni vocali, essendo Imatem un progetto che lo vede impegnato principalmente nella creazione delle musiche, stavolta tale discorso è stato ampliato a tutti i livelli, e nelle dieci tracce che compongono la nuova fatica troviamo infatti ben otto voci differenti (oltre a quella dello stesso Spilles) e note del panorama gothic ed electro, coi singoli artisti chiamati anche a curare ognuno il proprio testo. Seguendo tale metodo Peter si è potuto concentrare maggiormente sull'aspetto musicale, rifinendo al meglio produzione e dettagli vari, e sebbene il sound di Imatem risulti ben più semplice, lineare ed immediato rispetto ai (capo)lavori dei Project Pitchfork, i passi in avanti appaiono tangibili, soprattutto per quanto concerne il confezionamento di melodie efficaci e brani di facile presa. Si comincia bene con "Fiat Lux", brano danceable dotato di bei suoni e ben interpretato da Stefan Grossmann degli Absurd Minds, mentre la fresca melodia della valida "Haven", song cantata da Ronan Harris (VNV Nation), sembra proprio uscire da quel "Matter + Form" che sorprese non pochi; buona anche "The Influence", traccia semplice e godibile che si fregia delle buone vocals di Jay Smith (Deviant UK), mentre l'inevitabile partecipazione di Jinxy si concretizza in "Conquer", brano dal buon piglio dance e dal groove infettivo. Fra i momenti migliori dell'opera c'è senza dubbio la scintillante ed incisiva "Blind Alley", con l'ottima prova vocale di Jan Revolution che sfocia nel pregevole refrain, mentre la title-track è l'unico brano strumentale dell'intero lavoro e s'impone per il buon approccio melodico; al microfono per "Escape To Follow" troviamo poi l'ex-Dreadful Shadows Sven Friedrich (Zeraphine, Solar Fake), il quale torna a proporre il suo caratteristico dualismo tra vocals melodiche e screaming oscuro marchiando a fuoco uno dei momenti migliori del dischetto, capace di ottime atmosfere e grande intensità. Interessanti anche i cantati di Nick (Legacy Of Music) nella raffinata "All Ends", mentre l'incisiva e groovy "Down To The Sea" gode della performance di una Sara Noxx in ottima forma, appena un attimo prima della conclusiva "No One", traccia ruvida e spigolosa nella quale Peter torna ad occupare anche il ruolo di cantante. Un ritorno più che apprezzabile da parte di un side-project astutamente disimpegnato che, anziché coltivare velleità eccessive e fuori luogo, limita saggiamente la propria formula alla creazione di brani semplici ed efficaci, perfetti per chi apprezza l'elettronica più melodica e lineare: se questo è il vostro pane, fateci più di un pensiero.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.prussia-records.com/