25-08-2008
THE SYNTHETIC DREAM FOUNDATION
"Behind The Gates Of Horn And Ivory"
(Mythical Records)
Time: (47:30)
Rating : 7.5
Il solo-project di Tampa (Florida) guidato da Brett Branning risulta attivo a livello discografico sin dall'inizio del millennio, ma se il promo-CD di debutto "Translations Of The Heart" (2000), il primo album vero e proprio "Sound Organized In Time" (2002, pubblicato su MP3.com) ed il CDr del 2003 "A Rain Of Things Which Happened In Flashes" avevano mostrato un sound ancora 'work in progress' e lungi dall'essere definito, diviso fra sperimentazioni elettroniche per lo più strumentali di vario tipo, con "Tendrils Of Pretty" (CDr del 2006 che segna il debutto di The Synthetic Dream Foundation per l'americana Mythical Records) le cose sono decisamente cambiate in meglio, complice la volontà del musicista americano di coinvolgere una serie di brave cantanti (su tutte Summer Bowman, voce dei The Machine In The Garden e parte integrante del duo Mirabilis) alle prese con le parti vocali, per brani finalmente più concreti ed appetibili. Col nuovo lavoro Brett compie un ulteriore passo in avanti, spostando la propria ricerca sonora verso nuove frontiere ed incentrando il tutto oggi più che mai attorno alla propria persona, in quanto compositore ed esecutore unico dei brani, autore dell'artwork (un digipack spartano ma apprezzabile) e produttore della musica ivi inclusa. Il nuovo album si fa apprezzare da subito grazie ad una produzione finalmente più corposa e dei suoni qualitativamente molto interessanti, e "They Who Breathe Darkness", rilassato incipit elettro/sinfonico di ampio respiro con tanto di cori lirici ben incastonati, parla chiaro in tal senso; si prosegue ancora in forma strumentale con "O' Dead Armoured Sky", techno-trance intensa e coinvolgente che 'pompa' a dovere e si fa apprezzare per i bei cambi d'atmosfera a spezzarne l'incedere groovy senza perdere di vista il ritmo, mentre "Eine Dunkle Sphärische Widerstand" sfodera suoni dance così raffinati da ricordare a tratti Schiller e, soprattutto, si segnala per le vocals di Brett, di stampo harsh ed effettatissime, e comunque apprezzabili più in un contesto simile che sopra la tipica elettronica da macellai ampiamente nota ai seguaci della harsh-electro. Se episodi come "Eternity's Poisoned Drapes" e "Formless Beasts" spostano il tiro verso un sound goa-trance che strizza l'occhio agli Astral Projection, la techno-trance di "Hammers Out Of The Unutterable Palace" approda invece a lidi cari agli Infected Mushroom, ma sono i suoni vellutati e gli archi sinfonici della solida "Among The Angel's Debri" a sorprendere maggiormente, in quanto ancora una volta ben integrati a quei cori lirici tanto cari a Brett (che li utilizza a più riprese per dare solennità al tutto). La voce harsh torna protagonista in "Eine Schöne Ruine", song molto raffinata ed opportunamente fornita di orpelli sintetici in stile dance, mentre la chiusura è affidata all'incalzante e monolitica electro ossessiva della più controllata "Construction Of The Underworld", altra traccia strumentale di buona fattura. Un ritorno interessante per un progetto che guarda avanti aprendosi nuove strade, forte di una maturazione costante che potrà di certo portare a risultati superiori in futuro: da tenere d'occhio.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.mythicalrecords.com/