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Room 107

25-08-2008

STEVE ROACH

"Arc Of Passion"

Cover STEVE ROACH

(Projekt/Audioglobe)

Time: CD1 (50:42) CD2 (50:13)

Rating : 6

Parlare della carriera quasi trentennale dello statunitense Steve Roach è impresa ardua, che richiederebbe uno sforzo non indifferente solo per menzionare tutti i lavori fatti fino al corrente 2008. Non è nemmeno il caso di concentrarsi sulla corposa biografia, già da molti altri utilizzata. Parliamo invece del nuovo lavoro del 2008 dal titolo "Arc Of Passion", pubblicato da quella Projekt che in passato ha prodotto diversi altri lavori di Roach. Realizzato live ad Analogue Haven, Pomona, in California il 07 luglio 2007 davanti ad una ristrettissima platea di 80 persone, il lavoro è composto da due dischi per oltre 100 minuti della 'solita' sintesi di elettronica, ambient e percussioni tribali, classico biglietto da visita del compositore. Canzoni lunghe, meditative e siderali; il percorso compositivo di Roach viene spesso associato ad aggettivi come cosmico, trascendentale o psicologico. Una matrice sonora ambient alla portata di tutti, per nulla opprimente o apocalittica, corpose basi elettroniche ben dosate, morbide, che avvolgono e trascinano. Rispetto alla minimal ambient, Roach ha sempre cercato di dare respiro alle sue composizioni allargando le matrici sonore anziché comprimerle, avvicinandosi a generi commerciali quali la world music e la new age, attraverso un suono di largo respiro che si avvicina concettualmente alla trascendenza e alla spiritualità, concetti che musicalmente risultano ultimamente abusati e ultravisitati; la ricerca di Roach sembra donare all'ascoltatore una strada sonora in cui sprofondare lentamente, un mondo inconscio e psichico di luce e quiete, una epifania di sensazioni prettamente cosmiche e inafferrabili. "Arc Of Passion rappresenta traiettorie di emozioni e passioni che hanno marcato la mia vita e che hanno influenzato la mia musica", commenta l'artista a riguardo di questo doppio CD: due tracce nel primo disco, altrettante nel secondo. Nel primo disco apre "Moment Of Grace", un buon pezzo che miscela i generi accennati sopra, ai quali Roach riesce comunque a dare una impronta sufficientemente personale nonostante i quasi 20 minuti di durata, probabilmente eccessivi. Il suono e la produzione sono molto buoni: non potrebbe essere altrimenti per un navigato ed esperto manipolatore di suoni come l'artista statunitense. Il brano "Arc Of Passion" si distribuisce sia nel primo disco che nel secondo dischetto: nel primo di essi la durata è impegnativa (oltre trenta minuti), e nonostante la pienezza del suono si ripetono fraseggi che finiscono per perdersi per strada. Ed è questo il limite maggiore di Roach: alternare ottimi pezzi a tracce assolutamente ordinarie, che probabilmente devono rispondere ad un genere più richiesto che voluto dall'autore. L'ascolto, in particolare in cuffia, è sempre stimolante, ma l'evocazione e la spiritualità a volte si perdono in persistenze tribali tipicamente new age. "Arc Of Passion (Continued)" è la prima traccia del secondo disco, che fa da ponte con l'ultima del primo. Marcatamente tribale, cresce lentamente con dosati inserimenti tastieristici, perpetuando la stessa base per oltre 28 minuti: troppo simile alla traccia presente nel primo disco. "Views Beyond" vira dall'apertura del pezzo precedente per farsi più cupa e sperimentale, creando buoni vortici sonori ed interessanti distorsioni, e questo è il territorio musicale che personalmente preferisco, più chiuso e più personale. Roach arricchisce il pezzo con dilatazioni quasi gregoriane che rendono il brano molto interessante. Le numerose porzioni più accessibili (diciamo quasi commerciali...) di questi 100 e passa minuti inevitabilmente annoiano e denotano una certa qual regressione dell'artista, che sembra incapace di rinnovarsi o anche semplicemente di ripetere i grandi lavori del passato. Intendiamoci, questo "Arc Of Passion" è sopra la media, ma da un'artista come Roach è lecito aspettarsi sempre qualche cosa di più. Troppi dischi in poco tempo (a volte anche quattro in un anno) non depongono a favore del compositore. Forse ogni tanto una pausa di riflessione gioverebbe.

Piercarlo Tiranti (feed the Pier)

 

http://www.steveroach.com/

http://www.projekt.com