18-08-2008
ROTHKAMM
"Opus Spongebobicum"
(Flux Records)
Time: (36:49)
Rating : 7
Solo lo scorso Aprile vi parlavamo di "Just 3 Organs", ultima fatica dello sperimentatore tedesco Frank Rothkamm, attivo musicalmente sin da ragazzino ed ormai residente da tempo in America, ed oggi ritroviamo l'artista 42enne alle prese con un nuovo lavoro dal titolo per lo meno bizzarro, nuovamente edito attraverso la propria label Flux Records. Sebbene di questo disco esista pure una versione limitatissima (40 copie numerate) comprendente una spugna (!), il personaggio Spongebob non c'entra praticamente nulla, ed i riferimenti saranno sicuramente da cercare in ambiti diversi da quelli cinematografici noti ai più... L'opera ha un ulteriore 'titolo' leggermente più esaustivo, e cioè "40 Variations On The Secret Formula From Spongebob Squarepants", gioco di parole che abbina la vena ironica e bizzarra di Frank ad una mezza idea di cosa troveremo nei 37 minuti scarsi del dischetto, ovvero - appunto - 40 variazioni... Variazioni pianistiche per la precisione, a più riprese accostate alle "Diabelli Variations" di Beethoven, come narrato nelle due interessanti pagine interne del booklet. Forse qualcuno si starà già chiedendo cosa ci sia di particolarmente 'oscuro' in un disco che in meno di 37 minuti condensa ben 40 variazioni pianistiche dai toni isolazionisti (nel senso che certi spunti appaiono troppo 'intimi' per incontrare i gusti del puro ascolto), e se da un lato è doveroso dire che l'opera non trasuda certo solarità, forse quello che più merita di essere sottolineato è il come "Opus Spongebobicum" suoni inevitabilmente 'privato', come un atto liberatorio compiuto col solo ausilio del piano. Impossibile non pensare ad un pianista chiuso nella sua stanza e totalmente devoto alla propria passione per i tasti d'avorio al punto da isolarsi dal resto del mondo, come se l'ispirazione sopraggiungesse in un breve ma assolutamente spontaneo ed intensissimo momentum al quale è impossibile sottrarsi... Quella in esame resta tuttavia un'opera di una certa difficoltà interpretativa e fuori dagli schemi (almeno dai nostri), sicuramente realizzata con estremo buon gusto, grandi capacità e tantissima passione, ma indicata principalmente agli amanti del pianoforte nella sua accezione più classica.
Roberto Alessandro Filippozzi