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Room 105

11-08-2008

ZA FRÛMI

"Legends Act 3 - Cults"

Cover ZA FRÛMI

(Waerloga)

Time: (48:10)

Rating : 8

Come già preannunciato nella recensione della speciale raccolta "Barrow Wights", il duo svedese composto da Simon Kölle e Simon Heath (che ricordiamo essere titolari della Waerloga e dell'altro valido progetto musicale Abnocto) torna sul mercato contemporaneamente col sesto ed il settimo capitolo di una discografia iniziata nel 2000, e segnatamente con gli atti 3 e 4 della saga "Legends". Questo terzo atto della serie, inaugurata nel 2002 da "Legends Act 1" e proseguita nel 2004 con "Legends Act 2 - "Vampires", si basa sui culti ("Cults", appunto), in particolare su quelli più oscuri, malvagi e spesso sanguinari che si celano nell'ombra, fra gli adoratori di quelle forze oscure che dominano mondi arcani e spaventosi. L'act scandinavo, che da sempre si è curato della creazione e della realizzazione di musica di chiara ispirazione magica, oscura, fantasy ed ancestrale (sia come progetto artistico che come etichetta), in questa nuova release pone l'accento sul lato più tetro del proprio sound, come dimostra da subito la lugubre "The Cult Of The Great Eye", che si muove serpeggiante fra rintocchi di campane, percussioni e i cori forniti dal misterioso The Medusa Choir. Più vicina ad un rituale collettivo di qualche sperduto villaggio rurale si rivela "The Cult Of The Dragon Maw", mentre "The Cult Of The Ysa Ih" palesa maggior tensione ed inquietudine, subito stemperata dalle melodie accomodanti di "The Cult Of The Queen Of Heaven". "The Cult Of Nudero" riporta invece al clima da soundscapes in stile 'terra di mezzo' tanto cari al duo svedese, ben seguita dalla tenue ed ambientale "The Cult Of Mortalis". "The Cult Of Helzichor" si rivela essere uno dei momenti migliori dell'intera discografia del duo: la sua struttura assume i lineamenti della canzone vera e propria, grazie alla sublime commistione fra vocals intense ed echi di strumenti a corde, prima di animarsi definitivamente con l'ingresso di percussioni e fiati. Meritano menzione anche i toni inquietanti di "The Cult Of Genohsa" e quelli più ritualistici di "The Cult Of Maelzeth", ma soprattutto va evidenziata la lunga perla conclusiva "The Blood Cult Of The Nosferatu", splendidamente cupa e solennemente intensa. Ancora un'opera - confezionata in un pregiato digipack - per dare idealmente forma ad un mondo oscuro che sempre più si vorrebbe tenere confinato fra i 'pensieri malsani', ma che invece è una parte irrinunciabile della natura umana: lo sanno bene Simon Kölle e Simon Heath, i quali, con la loro opera artistica, continuano a regalarci momenti di raffinata arte oscura che nutrono lo spirito come moltissimi colleghi vorrebbero saper fare. Un progetto artistico che continua a meritare tutta l'attenzione degli appassionati di queste sonorità, senza alcun dubbio.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://www.waerloga.com/zafrumi/

http://www.waerloga.com/