04-08-2008
CHARLES DE GOAL
"Restructuration"
(Self Control)
Time: (41:21)
Rating : 8
Come tante altre band francesi, anche i Charles De Goal, nonostante 28 anni alle spalle d'esistenza artistica, hanno sempre avuto difficoltà manifeste ad allargare i propri orizzonti oltralpe. Tipicamente transalpina la contaminazione sonora, che se da una parte arricchisce il sound, dall'altra corre il rischio di spiazzare l'ascolto. Pochi nomi francofoni si sono radicati, nonostante la variegata proposta: se da una parte le offerte più inerenti all'ambient hanno avuto risposte di pubblico, quelle più allineate con sonorità post-punk o peculiarmente goth-wave si esulano da sempre nella speculare rivalità anglo-teutonica. "Restructuration" segna il ritorno del quartetto dopo 22 anni di assenza dalla sala d'incisione; reunion e ristampe negli anni (come l'antologia "État Général" del 1997), ma il 2008 li vede nuovamente in campo con un full-lenght nuovo di zecca, apparizioni live, la voglia di riappropriarsi di una scena che il passato ha relegato alle nicchie. Fondamentale la nuova linfa apportata dall'ingresso in formazione di AE, membro fondatore della cult-band francese End Of Data: le sonorità tipicamente post-punk dei Charles De Goal, tramite l'immissione della tastiera e di campionature, respirano una situazione sonora diversa, allineata con le tendenze evolute del genere. Il dischetto si apre con "Regularizés Moi", cortissima (peccato) nel suo electropunk nervoso e fobico, se sviluppata ed allargata avrebbe avuto uno spessore maggiore. Momenti degni di ascolto il disco ne offre più d'uno, il sound teso delle chitarre riconducibili a matrici simili a Red Lorry Yellow Lorry o Killing Joke, composto, oltre che dalle sei corde, da basso, batteria martellante, guarnito dalle tastiere, si esalta in tracce come "Procession"; la voce angosciante del leader Patrick Blain, nel suo lento, mesto e irrequieto post-punk, può stuzzicare gli amanti del genere, mentre i giri di basso spruzzati da situazioni electro di synth si esaltano in "Identitè". È proprio la parte centrale del lavoro quella che regala i momenti migliori: l'appartenenza darkwave di Charles De Goal è totale in "Destination Terre" e "Figures Imposées", il carattere ombrato delle chitarre e dello spleen generato dal basso rimanda ai Bauhaus di "Hollow Hills" e, quando accelera, al ciclo più nevrotico di "Telegram Sam", mentre quando le tastiere si amalgamano con il sound il ricordo può arrivare a "Blow" dei Red Lorry Yellow Lorry, attraverso il raffinato e tutto francese charme artistico. La loro nascita agli albori degli anni '80 è esplicita ("Algorythmes"", loro primo full-lenght, è datato proprio 1980...): se nella prima parte del dischetto la voglia di allinearsi con le nuove tendenze electro-punk è forte, il carattere di band contemporanea a Murphy o Reed si manifesta con rabbia e vitale energia creativa, tuttavia differentemente dai Bauhaus è poderosa la voglia di riscatto, contrapposto al senso di appagamento riscontrato nell'ultimo album dei Bauhaus stessi. La qualità del suono è ottima, la masterizzazione digitale nondimeno, e se la risposta nelle vendite rispecchierà il successo ottenuto nel tour europeo del gruppo, "Restructuration" potrebbe arrivare a scalare qualche chart indipendente...
Nicola Tenani
http://www.myspace.com/charlesdegoal