21-07-2008
VIELE BUNTE AUTOS
"Jetz Komme Ich"
(Klanggalerie/Masterpiece)
Time: (48:37)
Rating : 8
Cresciuta come un cespuglio in un bosco popolato da sequoie, Viele Bunte Autos era una band austriaca che proponeva il suo sound nel periodo in cui regnava la terra d'Albione ed i suoi colossi. Era il periodo del boom di Siouxsie, Cure, New Order, Bauhaus, momento difficile per imporre la propria musica in un contesto che vedeva regnare la wave ed il post-punk inglese su tutti. Ottima l'idea di Klanggallerie di riproporre quindi un album-retrospettiva che allarghi in maniera filologica lo spettro sonoro degli anni 80, rivalutando band che non hanno avuto i riflettori meritati. Così le 14 tracce di "Jetz Komme Ich", composte di quattro momenti da studio ed il resto on stage, hanno la gran valenza storica di creare una testimonianza importante sui quattro di Vienna. Suoni tipici dei primi eighties: post-punk e ska-punk in odore di Madness old-style impreziositi dal saxofono di Rudi Platzer, strumento importante e prerogativa di suoni tipici come Tuxedomoon o dei Soft Verdict di Wim Mertens. Così come la voce di Angelika 'Angie Modepunk' Hergovich-Mörth, la quale gravita tra l'urlato di Siouxsie prima maniera e il melodico teutone di Nena e dei suoi famosi 99 palloncini... Musicalmente figli delle band succitate, i Viele Bunte Autos ritrovano una luce tardiva e giusto lustro in quest'album, disponibile anche in 50 copie limited-edition autografate dai componenti stessi. La nostalgia dello ska fuso con il punk si assapora subito nell'opener "Liliputaner", rabbiosa cavalcata dove il sax però raffina, e non poco, il sound; il momento più bello del disco è invece "Küsse", delicata beguine dal retrogusto molto dandy e dalla minimale eleganza stilistica (siamo sempre in un periodo di gran rusticità sonora...), ma il suono depurato dagli estremi risulta estatico e seducente. Il sax rimane comunque il fil rouge del disco, ed anche nei momenti in cui regna la contaminazione d'oltremanica ad opera dei Banshees, esso riesce a mitigare la durezza con il fascino che lo contraddistingue; "Yesterday's Committee" e "Die Regenleichen", in versione live, ne sono l'esempio eloquente: molto bello il forte contrasto tra il sax stesso e la voce di Angelika. Ammirevoli anche dal vivo per la coerenza con il sound da studio, impercettibili adattamenti per il palcoscenico che mantengono la linea del disco. Disco da avere per comporre il grande puzzle del primissimo post-punk lì dove mancano piccoli pezzi che danno autorità all'insieme: Viele Bunte Autos a questo insieme appartengono di diritto, la Klanggallerie con amore ha colto un segno...
Nicola Tenani
http://www.myspace.com/vielebunteautosmusik