14-07-2008
DIGITAL FACTOR
"One More Piece"
(Wannsee/Edel)
Time: (52:57)
Rating : 6.5
Di questa longeva band tedesca si erano perse le tracce nel lontano 1999, all'indomani dell'uscita di quel "Over One Million Times" che apriva a sonorità decisamente meno rudi rispetto a quanto fatto in precedenza, quando il trio era dedito a scorribande sonore decisamente più EBM-oriented... Un silenzio durato sette anni (l'album in esame risale in effetti al 2006), lungo periodo nel quale la band ha messo a punto nuove idee e soluzioni staccandosi sempre più dall'EBM tout-court degli esordi, quando DAF, Die Krupps e primissimi And One erano i punti di riferimento per i Nostri... I Digital Factor del nuovo millennio non si sono scordati della fisicità muscolare dei 90s, ma hanno traslato certe influenze in un contesto decisamente più aperto e meno spigoloso, come dimostra da subito una "Deine Welt" dall'incedere 'fat', ma opportunamente fornita di un piglio più danceable. A rinforzare la sensazione di trovarsi di fronte ad una band che guarda avanti senza grossi rimpianti arriva "Money", prossima al technopop ed ancor più danceable, mentre occorre aspettare "Phase 2" per riassaporare l'incisività di una band che sapeva essere tagliente, per un brano che si fregia di chitarre 'vitaminiche'. Ma i 'nuovi' Digital Factor sembrano preferire un congruo apporto melodico alla fisicità prettamente ritmica del passato, e così non sorprende trovarsi di fronte a qualcosa di 'soft' come "Superlife", mentre lo spettro degli And One torna ad aleggiare con "The Li(e)ons", per un pezzo 'crucco' fino al midollo (nonostante il cantato in inglese). I vecchi fans faticheranno a riconoscere la band in episodi quali la digitale e vocoderizzata "Morning Star", nella dance senza fronzoli di "Bullet" o nelle strutture alternative di "Plastique", e lo stesso discorso lo si potrebbe applicare a "Conspiracy", suadente e pacatissima traccia cantata dall'ospite Alexandra Essl (non nuova alle collaborazioni coi Digital Factor)... Sarà dura riconoscere gli autori di "Relationchips" ed "On Demand" anche e soprattutto con un brano eccessivamente commerciale come "Die Liebe", mentre episodi quali la vorticosa "Revolution", la groovy e velenosa "Call Me" e la nervosa e tagliente "Road To Perdition" ci dicono che, se non altro, l'impatto del passato non è andato completamente perduto... Si chiude con "Die Liebe" remixata da Greyhound, per un risultato ovviamente prossimo al puro rumore. I Digital Factor odierni sono una band che di certo può aprirsi ad un pubblico più ampio dei soli fanatici dell'EBM, e questo in virtù di un sound per molti versi più accessibile e catchy, ma l'esperienza e certi sottili legami col passato potrebbero non bastare a chi apprezzò le gesta del gruppo nella prima metà degli anni '90, che potrebbe trovare spompato un songwriting alla cui discontinuità il trio ha sopperito col solo mestiere...
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.wannsee-records.de/