05-03-2007
SKINNY PUPPY
"Mythmaker"
(SPV/Audioglobe)
Time: (49:01)
Rating : 5.5
Il 2007 comincia con l'arrivo di un album tra i più controversi degli ultimi anni, sfornato da una band già abbastanza controversa e cangiante come gli Skinny Puppy, che in oltre vent'anni di carriera hanno praticamente reinventato il cyberpunk in chiave electro-industrial. La band canadese, oggi basata sul binomio Ogre/cEvin Key (oltre al musicista/producer Mark Walk ed ad una lunga serie di ospiti), torna a distanza di oltre due anni dal troppo 'crossoverizzato' "The Greater Wrong Of The Right", tracciando un solco enorme rispetto a quest'ultimo album: "Mythmaker", infatti, è un ritorno all'elettronica più fredda e contorta, quasi a voler chiudere una sorta di trilogia che passa anche per gli storici ed acclamati "Mind: The Perpetual Intercourse" e "Too Dark Park". Ma un paragone simile nuocerebbe ai nuovi SP, che comunque si sono evoluti e, soprattutto, 'educati' (almeno dal punto di vista musicale): l'opera in esame è infatti oscura, liquida e a tratti ridondante, ma non ci sono quelle scariche di anarchica adrenalina come in passato, visto che tutto scorre all'interno di una calma apparente, disturbata da un abbondante uso di vocoder e dalle solite interferenze elettroniche dai contorni robotici. La chitarra appare nella vivace (ma decontestualizzata) "pedaflY", per poi scomparire tra le note cerebrali di "daL" (il miglior episodio del disco) e in quasi tutte le altre canzoni, tra le quali bisogna ricordare "politikiL" (presente anche nel videogame della fortunata serie 'Jackass'). Ovviamente gli SP non si sono per niente 'educati' dal punto di vista concettuale (come del resto i Ministry...), in quanto sempre legati a temi socio-politici di grande rilevanza (...e se un tempo attaccavano la vivisezione, oggi continuano a prendere di mira il potere 'occulto' di Bush o la religione, come nella positiva "ugLi", che parla di manipolazione morale), ma quello che a noi interessa di più è il giudizio globale su questo "Mythmaker", che come presumibilmente avrete capito non ci ha fatto per niente impazzire... Troppi brani inutili, purtroppo, a cominciare da "jaHer", per proseguire con "lestiduZ" (sapientemente minimale, ma poco convincente) e con "ambiantz": un menu poco diversificato che non crediamo possa colpire neppure dopo approfonditi ascolti. Sperimentare è lecito, ma dagli Skinny Puppy sinceramente ci aspettavamo molto di più... Insomma, siamo davanti ad un episodio interlocutorio che precede un tour mondiale, quello sì, imperdibile.
Chemnitz
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