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Room 105

05-03-2007

SOYSOY

"Liquid"

Cover SOYSOY

(Li Mohe)

Time: (59:28)

Rating : 8

Dopo Keltia ed il suo ottimo "1666", l'associazione culturale no-profit belga Li Mohe ci propone il nuovo album di un'altra splendida realtà locale, ovvero quei Soysoy che già in passato si erano segnalati con un paio di valide release autoprodotte (l'EP "Six Teaspoons Of Eiran Cari" del 2002 ed il live "Six Pinches Of Stage Flavour" del 2004). La musica del trio belga viene presentata come una sorta di crocevia fra dream-pop, worldbeat, sonorità celtiche, nordiche e balcaniche ed influenze pop e rock, e per tentare di riassumere tante componenti la band stessa ha coniato l'intrigante definizione 'magick-pop'. Nei Soysoy ritroviamo Seesayle e Wiz, già al fianco di Keltia (usando però i loro veri nomi) nel succitato "1666" ed attivi in molti altri progetti antecedenti a quest'esperienza, ai quali, dopo anni di inutile ricerca per un degno drummer, si è aggiunto il tastierista/programmatore Sébastien Lhoest: si è così scelto di utilizzare i beat elettronici, che ben si sono combinati con la natura organica della musica del gruppo. Difficile circoscrivere un sound le cui influenze dichiarate vedono affiancati nomi come Blonde Redhead, Lush, Stina Nordenstam, Kate Bush, Dead Can Dance, The Creatures etc.: "Liquid" è un lavoro multiforme eppure compatto, capace di evidenziare tanto delle ottime doti tecniche ed esecutive quanto un songwriting che definire eclettico ed estroso è il minimo che si possa fare. L'intreccio vocale fra Seesayle e Wiz ricorda molto da vicino proprio i Dead Can Dance, ed anche il feeling etnico che aleggia fra i solchi dell'album rimanda alle atmosfere create da Lisa Gerrard e Brendan Perry, ma nella musica dei Soysoy c'è evidentemente molto di più: anzitutto la solidità dei passaggi più 'rock', ma anche e soprattutto quel senso di libertà artistica assoluta, che permette alla band variazioni impossibili per quei gruppi troppo attenti a non uscire dal seminato. "Liquid" può rappresentare un ascolto tanto complesso quanto seducente, a partire dall'etno-pop dell'iniziale "Loonontahi" (ripresa dal debut-EP) sino alla bonus-track "Paradiso" (registrata in versione analogica semi-live, come specifica il booklet), passando per la delicata e dolce "Sintare Sadio" e per l'eclettismo mostrato in episodi quali "Body Talk" o "Diva". Quel che non si discute è la cifra artistica di un trio capace di spaziare agilmente tra i generi, in virtù di un songwriting in grado di trascendere certi usurati canoni artistici: se nelle righe precedenti avete letto qualcosa che può aver smosso la vostra curiosità, non negatevi la possibilità di scoprire quest'eccellente realtà belga.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://www.soysoy.org/

http://users.skynet.be/anthinoises/asbl/