23-06-2008
OTHALA
"Når Alting Er Glemt..."
(Ravenheart/Masterpiece)
Time: (44:00)
Rating : 6
A ridosso delle più feroci e primordiali produzioni black metal vengono spesso imbastiti alcuni side-project (più o meno longevi) la cui proposta sconfina ora nella dark ambient, ora nel neofolk: gli Othala sono nati proprio seguendo questo iter. Il monicker scelto dai due giovani musicisti danesi (al secolo Priiskorn e Bolander) richiama direttamente il nome della ventiquattresima runa, portatrice di valori antichi tuttora importantissimi come il sentimento d'appartenenza, la cultura e la tradizione e spesso associata alla figura mitologica del dio Odino. Le terre del Nord ci consegnano dunque una nuova e giovane realtà fortemente legata alle proprie radici - ma sostanzialmente ancora distante dai concetti di padronanza tecnica e di originalità - che potrebbe facilmente essere accostata ai primi Ulver, Empyrium ed :Of The Wand And The Moon:, anche se la musica di queste tre band storiche sa farsi carico di significati ed aspettative decisamente più ampi. Una produzione totalmente scarna ed intimista tende ad esaltare i passaggi prettamente acustici di "Når Alting Er Glemt...", ricreando atmosfere magiche ed ancestrali, soprattutto nei momenti in cui compare la voce dell'ospite Nanna Barslev, memore delle gesta della splendida Kari Rueslåtten ai tempi degli esordi solisti, quando ancora si prodigava con delle intense ballate folk. Un po' meno convincenti risultano invece quei passaggi dominati dalle ugole maschili dei due padroni di casa che, nella loro brama d'apparire fiere ed austere (invalidata da vistose lacune di carattere tecnico), rischiano di svilire la sensazione di pace e d'intimità abilmente ricreata dalla strumentazione acustica; lo stesso dicasi per tutti gli inserti di chitarra elettrica e di synth, troppo poco curati per poter risultare gradevoli all'ascolto. Questi novelli sciamani della spiritualità nordica hanno deciso di incamminarsi su una strada piuttosto impervia, che, considerato l'affollamento della suddetta scena musicale, riserverà loro parecchi ostacoli: solo affinando ulteriormente le buone idee espresse su questo disco (magari privilegiando in modo definitivo le vocals femminili) il nome di questa band comincerà a circolare tra i cultori più incalliti delle sonorità neofolk ed affini. Attendiamo ulteriori sviluppi.
Marco Belafatti
http://www.ravenheart.mysteria.cz