Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 105

10-06-2008

AISLENG

"The Story Of Will The Sailor"

Cover AISLENG

(Distinct Music/Masterpiece)

Time: (43:41)

Rating : 6

Fa uno strano effetto vedere come una band interamente proveniente dalla regione tedesca del Baden-Württemberg (se escludiamo il leader e membro fondatore Stony Waters, originario di Edimburgo) possa votarsi alla riproposizione di una musica folkloristica strettamente legata ad altri paesi, ad altri popoli... Eppure la scritta 'Irish & Scottish Folk', messa bene in evidenza sotto il logo degli Aisleng, non lascia alcuna ombra di dubbio sulla proposta dei Nostri, così come le tredici canzoni presentate in scaletta, quasi tutte trasposizioni di canti e musiche appartenenti alla tradizione della Gran Bretagna del Nord. "The Story Of Will The Sailor" è il settimo capitolo discografico della band teutonica, un'opera in cui elementi folk e moderni (principalmente presi in prestito alla musica rock) entrano in contatto, a volte fondendosi in una simbiosi musicale veramente piacevole all'ascolto, altre volte sfociando in un amalgama apparentemente confusionario. Le composizioni (ma forse faremmo meglio a chiamarle 'rivisitazioni') degli Aisleng portano la mente dell'ascoltatore verso colline verdeggianti che si affacciano sul mare, verso remoti porti medioevali irlandesi e scozzesi, al calore di una festa di paese in uno dei tanti caratteristici pub: tutto funziona a meraviglia, finché sono gli strumenti tipici di queste lande ed una candida voce femminile ad accompagnarci nell'ascolto. Purtroppo ci si accorge ben presto della beffa: un'invadente e mediocre tastiera toglie gran parte dello spazio concesso alle magiche atmosfere ricreate dal violino, dalla cornamusa e dal flauto, immergendo numerosi episodi del disco in una sconclusionata fiumana di suoni, penalizzata ulteriormente da un mixaggio quasi privo di contegno e da voci maschili che appaiono fin troppo atone e scanzonate. È solo grazie alla loro genuinità ed all'allegria insita nella propria proposta che gli Aisleng non riescono mai ad annoiarci, nonostante i numerosi difetti di carattere tecnico da noi riscontrati. Per non lasciare troppo spazio al buonismo, dobbiamo però ricordare un aspetto altrettanto importante: questi brani sono decisamente più adatti ad essere suonati in un contesto live appropriato, come quello di un festival a tema, piuttosto che ad essere ascoltati sulla comoda poltrona di casa propria. "The Story Of Will The Sailor" rimane, a tutti gli effetti, un simpatico divertissement per fanatici festaioli, così come tutti gli altri album della discografia dei Nostri: prendere o lasciare!

Marco Belafatti

 

http://www.aisleng.de

http://www.omniamedia.de