02-05-2008
DORNENREICH
"In Luft Geritzt"
(Prophecy/Audioglobe)
Time: (44:12)
Rating : 8
Jochen 'Eviga' Stock e Thomas 'Inve' Riesner, le due anime del progetto avantgarde-folk metal austriaco Dornenreich, festeggiano il dodicesimo anno di vita della propria creatura con un album registrato in presa diretta e senza alcun ritocco digitale in un antico edificio tirolese conosciuto come Villa Stapf, che sarà rilasciato nelle prime settimane di maggio dalla Prophecy Productions, da sempre famosa per l'assoluta qualità del proprio roster. Per l'occasione, anche le ultime tracce del metal del tempo che fu sono andate perdute (e non ci è dato di sapere se queste riemergeranno in futuro): gli undici brani di "In Luft Geritzt" ("Scolpito Nell'Aria") si spogliano di qualsiasi sovrastruttura di stampo elettrico per rivelarsi a noi ascoltatori in tutta la loro bellezza acustica, come una tiepida ed intima carezza. Nel DNA di questo disco ci sono il folk più aspro e viscerale, quasi apocalittico nel suo incedere imperituro e solenne, i misteriosi sussurri di una natura che partecipa emotivamente all'opera dei due artisti, il romantico rincorrersi di ancestrali dicotomie, la tensione di una chitarra e di un violino che, nel passionale maremoto di piccoli capolavori quali "Jagd", "Freitanz", "Sehnlauf", "Flügel In Fels" e "Meer", non sembrano più suonati dalle dita delle mani, ma da cuori ed animi mossi da ineluttabili forze superiori. La roca e graffiante voce di Eviga è un autentico squarcio, perfetto nel suo folle insinuarsi tra le armonie dei brani, costantemente sommersi da feroci spasimi e, talora, gentilmente lambiti da oscure percussioni. "In Luft Geritzt" è come un rituale che celebra la Dea Madre e le quattro forze elementali, un tortuoso viatico di luci ed ombre, un fotogramma che cattura la passione umana ed i suoi fremiti più reconditi, un susseguirsi di percezioni che sapranno sconvolgervi nel loro ineffabile e leggiadro dirompere, l'ascesi verso il sublime, verso l'infinito... Le parole risultano vane e scontate di fronte ad un'opera così genuina e priva di sbavature: non resta altro da fare che lasciarci trasportare dalla magia dei Dornenreich...
Marco Belafatti